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"Imparare dagli errori: errori e imprudenze nelle attività di stoccaggio"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
13/12/2011 - Abbiamo visto in una precedente puntata di “Imparare dagli errori”
come le attività
di stoccaggio,
immagazzinamento
e
accatastamento non siano esenti da
rischi.
In
questo caso ci soffermiamo sui rischi legati a movimentazioni manuali
inadeguate, al rischio di ribaltamento delle merci e alla caduta degli
operatori.
I
casi riportati sono tratti dall’archivio di
INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato
al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un’
errata movimentazione in fase di
accatastamento.
Un
lavoratore solleva e movimenta - da solo e in assenza di direttive aziendali -
un tubo in acciaio di grandi dimensioni, su cui il lavoratore aveva
precedentemente saldato i fondelli alle due estremità.
Il
tubo viene movimentato fino ad una
catasta
(altezza 170 cm) di tubi già completati (tre strati, ciascuno di tre tubi
separati da travetti) collocata dalla parte opposta del capannone.
La
catasta risulta priva di sistemi di protezione anticaduta e il tubo “era stato
in precedenza riempito d’acqua per consentire le operazioni di curvatura dello
stesso”.
Liberate
“manualmente le asole delle due brache dai ganci a scorsoio da una posizione
prossima alla catasta”, il tubo scivola, cade e investe l’operaio
schiacciandogli la regione pelvica e gli arti inferiori.
Non
essendoci testimoni “non è ben chiara la dinamica, né da quanto tempo era
avvenuto l’incidente prima dell’intervento dei soccorsi”.
L’infortunato
è trasportato in ospedale dove muore il giorno dopo a causa delle lesioni
interne riportate. Al momento dell’incidente il lavoratore, pensionato, “non
risultava regolarmente assunto dalla ditta
operante in appalto (è stato regolarizzato a posteriori)”.
Il
secondo caso è relativo ad un
cattivo accatastamento di materiali.
Un
lavoratore sta lavorando nel magazzino "tubi quadri" della ditta e si
trova tra due cataste di fasci, quando improvvisamente viene investito da un
fascio di tubi quadri caduto da una
delle due cataste venendo schiacciato contro l'altra.
Pare
“non fossero in corso movimentazioni di fasci, ma i luoghi e le cose erano già
stati modificati per prestare i soccorsi all'infortunato”. Pur sussistendo
ancora elementi di criticità nello stabilire l'esatta dinamica dell'evento,
sussiste comunque “una
condizione di scarsa
stabilità delle cataste di fasci quadri, stoccati fuori da stive di
contenimento ed in modo anche difforme, in molti casi, dalle procedure previste
dal datore di lavoro”.
Il
terzo caso è relativo ad un infortunio
avvenuto a un
frigorista in attività
di
controllo visivo delle mele.
Un
lavoratore, dipendente, frigorista presso un consorzio frutticolo, cade a terra
da un'altezza di circa 2,30 m “mentre esegue un controllo visivo delle mele
contenute in quattro cassoni di plastica impilati uno sull'altro, alti ognuno
77 cm, che si trovavano all'interno della cella contrassegnata con il n. 34,
per verificare se ogni cassone contenesse mele della stessa qualità”.
In
quanto addetto all'apertura delle celle deposito, il lavoratore “era stato
chiamato dal magazziniere per aprire la cella n. 34 che era chiusa”.
Dapprima
il lavoratore aziona dall'esterno i ventilatori della cella in modo di
ventilarne l'interno e reimmettere cosi nella cella l'ossigeno prima di
entrarvi.
Dopo
aver atteso circa un'ora che all'interno della cella ci sia ossigeno, entra
nella stessa controllando con l'accendino acceso anziché con l'apposito
strumento.
Dopo
aver fatto prelevare la prima fila di quattro
cassoni di mele dal carrellista, anch'egli dipendente della stessa
azienda, il lavoratore sale su un pila di 4 cassoni che si trova all'interno
della cella per eseguire il controllo visivo delle mele.
Sale
direttamente sulla pila di cassoni appoggiando i piedi nei tre spazi aperti tra
un cassone e l'altro. Mentre si trova con i piedi nello spazio aperto tra il
terzo ed il quarto cassone scivola, probabilmente a causa dell'umidità presente
sul pavimento e sui cassoni e cade a terra.
Il
verificarsi dell'infortunio è da attribuire ad un “
comportamento imprudente dello stesso infortunato che ha ritenuto
di dover eseguire il controllo visivo delle mele salendo direttamente sui
cassoni anziché da terra”.
La prevenzione
Al
di là dei problemi di movimentazione manuale errata e dei comportamenti
imprudenti dei lavoratori, prendiamo spunto da una lista di controllo –
prodotta da Suva - dal titolo “
Stoccaggio di merci accatastate” per
proporre ulteriori elementi di prevenzione in merito allo stoccaggio e alla
realizzazione delle cataste.
Riguardo
allo
stato generale delle cataste la
lista di controllo indica che per la sicurezza dei lavoratori è bene
controllare che:
-
il pavimento su cui poggiano le cataste sia sempre in buone condizioni (nessun
dislivello, nessuna deformazione);
-
le travi e i cunei di legno che servono da basamento siano sempre in buone
condizioni;
-
il pavimento del deposito e le pareti siano contrassegnati e le merci vengano
accatastate all’interno delle linee di demarcazione;
-
le vie di circolazione e gli accessi ai depositi siano liberi da ostacoli;
-
la catasta non si possa rovesciare o la merce cadere;
-
le merci in fondo alla catasta non possano essere danneggiate da quelle sopra
di esse. “Le indicazioni relative allo stoccaggio consegnate dal fornitore
devono essere presenti”;
-
per spostare le merci i lavoratori dispongano di adeguati ausili (ad es. pinze
e forche speciali);
-
i lavoratori abbiano a disposizione scale o di altri
ausili per accedere alle cataste e questi siano in buono stato;
-
le vie di circolazione nell’azienda siano correttamente dimensionate;
-
le aree di deposito interne ed esterne all’azienda siano sufficientemente
illuminate (“illuminamento minimo pari a 100 lux”).
Nel documento sono presenti diverse immagini
esplicative, ad esempio con riferimento ai criteri di base per dimensionare le
vie di circolazione o agli esempi di basamento per una catasta di legno.
Alcune
indicazioni in merito ad un’adeguata
organizzazione
del lavoro:
-
i lavoratori devono disporre dei necessari dispositivi
di protezione individuale;
-
nel piano di
manutenzione aziendale deve essere prevista la segnaletica adeguata, in
modo da poterla aggiornare periodicamente;
-
deve essere effettuata la manutenzione dei supporti e dei contenitori di
movimentazione (palette, telai per palette, big bags, ecc.).
Infine
qualche cenno sulla
formazione
ricordando che i lavoratori devono essere istruiti e addestrati per le attività
che sono chiamati a svolgere.
La
formazione “deve comprendere:
–
procedure per lo stoccaggio e il prelievo delle merci;
–
uso corretto dei dispositivi di sollevamento ( carrelli
elevatori, carroponti, ecc.);
–
uso dei dispositivi di protezione individuale;
–
ordine e pulizia nei depositi;
–
manutenzione;
–
verifica periodica delle condizioni delle merci”.
N.B.:
Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nel documento di Suva riguardano la realtà svizzera, ma i
suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori.
Pagina
introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
689 e
1146 (archivio incidenti 2005/2008) e
2697 (archivio incidenti 2002/2004).
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