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"13 anni di sostegno ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
13/12/2011 - Questo
libro descrive un’esperienza originale, realizzata a Bologna a partire dalla
fine degli anni ‘90. È un’esperienza tuttora in corso, che anzi si sta
espandendo alle altre province dell’Emilia-Romagna e che dimostra come sia
possibile, pur con investimenti limitati, realizzare concrete ed efficaci
azioni di sostegno alle capacità di intervento per la prevenzione dei
lavoratori e dei loro rappresentanti.
La
figura del rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza (RLS) è stata istituita ufficialmente col
DLgs 626/1994, recepimento della Direttiva europea 391/1989. Le sue radici
risalgono agli anni ‘60 e ‘70, allo Statuto dei diritti dei lavoratori (Legge
300/1970), alle lotte operaie per la salute in fabbrica con i contributi appassionati
di figure come Ivar Oddone, Gastone Marri e Luigi Mara, e documentate da tante
elaborazioni sindacali di quegli anni, come la Conferenza CGIL-CISL-UIL di
Rimini del 1972.
Sulla
carta il RLS appariva come una figura centrale e determinante del sistema di
prevenzione partecipativo che il DLgs 626 auspicava e promuoveva, e senza il
suo contributo l’effettiva realizzazione era in difficoltà. Eppure, nella
realtà non riusciva ad agire efficacemente. Era isolato, aveva l’ostilità di
larga parte del mondo dei datori di lavoro, mancava di esperienza e aveva
scarse competenze tecniche, soprattutto per il ruolo complesso e difficile che
doveva svolgere, non poteva contare su supporti adeguati.
In
tale contesto, a Bologna, ascoltando le esigenze che emergevano dai gruppi di
RLS più interessati ad esercitare il proprio ruolo in modo sostanziale e non
burocratico e cogliendo sollecitazioni delle Organizzazioni sindacali
CGIL-CIL-UIL e attenzione dell’Azienda Unità sanitaria locale e della
Provincia, è stata costituita una struttura tecnica finalizzata a offrire
supporto all’azione dei RLS: il Servizio informativo per i rappresentanti per
la sicurezza (SIRS).
Nelle
pagine che seguono si racconta questa esperienza, ripercorrendone la storia
dalla costituzione allo sviluppo fino ad oggi, descrivendo le modalità di
lavoro, le attività e gli strumenti per l’informazione, la diffusione e la
formazione e, infine, i risultati ottenuti e l’impatto.
Nell’ultimo
capitolo si trova anche una riflessione critica sui rapporti con i diversi
stakeholder, che rappresenta, forse, la chiave di lettura più importante e
interessante dell’esperienza e che permette anche di prendere meglio in esame
le luci e le ombre. Dalla descrizione, infatti, si passa all’analisi e alla
valutazione dei rapporti con i RLS e con gli altri interlocutori (OOSS,
associazioni datoriali, istituzioni pubbliche, tecnici del settore, ecc.), a
come sono stati costruiti i processi di fidelizzazione, di fiducia, di
credibilità, di consenso, di visibilità e di autorevolezza, e a come sono stati
affrontati i nodi critici, in particolare con le OOSS territoriali e di
categoria.
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