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"Edilizia: sicurezza e prevenzione nelle operazioni di scavo"
fonte puntosicuro.it / Edilizia
27/02/2012 - Il mese scorso PuntoSicuro ha presentato un documento
dell’Osservatorio Inail/ex Ispesl relativo alla riduzione
dei rischi nelle attività di scavo, documento che rilevava come l’
attività di scavo sia, dopo i lavori in
quota, l’attività che provoca il maggior numero di infortuni mortali nei
cantieri. E anche la rubrica “Imparare dagli errori” ha raccontato, a più
riprese, la dinamica di alcuni incidenti
gravi avvenuti durante gli scavi.
Per
approfondire il tema e cercare elementi di prevenzione riprendiamo la
presentazione del “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”, un quaderno tecnico – prodotto dalla Scuola Edile Bresciana
(S.E.B.) e curato da Giuliano Bianchini – che ha l’obiettivo di fornire gli
strumenti per un utilizzo idoneo dei mezzi presentati nel manuale e dedica ai
lavori di escavazione uno specifico
capitolo.
In
particolare il manuale per meglio affrontare l’uso in sicurezza delle macchine si
sofferma sulle procedure di sicurezza da adottare durante i lavori di scavo e sui
riferimenti normativi.
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In
particolare i
principali riferimenti di
legge presentati sono chiaramente correlati al Decreto
legislativo 81/2008:
-
Art. 118: splateamento e sbancamento;
-
Art. 119 pozzi, scavi e cunicoli;
-
Art. 120 deposito di materiale in prossimità degli scavi;
-
Art. 121 presenza di gas negli scavi.
Riguardo
alla
sicurezza nelle operazioni di scavo
il manuale sottolinea che “durante questa fase è importante evitare il crollo
del fronte dello scavo dovuto all’improvviso smottamento del terreno”.
È
dunque necessario “effettuare le
indagini
preliminari di natura geologica e geotecnica per definire l’inclinazione di
sicurezza della parete, tale per cui essa risulti stabile e non vi sia pericolo
di franamento”.
Sono
queste le principali
caratteristiche che
determinano stabilità ed entità dell’inclinazione della parete dello scavo:
-
“le condizioni geologiche (ad es. fratture di livelli litologicamente
differenti) e idrogeologiche;
-
le caratteristiche geometriche (altezza);
-
le caratteristiche geotecniche del terreno (coesione);
-
le condizioni del contorno dello scavo (presenza di sovraccarichi in prossimità
della parete di scavo quali edifici, costruzioni, ecc...)”.
Se
prima di iniziare i lavori “il responsabile tecnico dovrà effettuare un attenta
analisi della zona di scavo al fine di individuare tutte le misure di sicurezza
da adottare”, particolare attenzione dovrà essere posta “ai fattori ambientali:
scavi in presenza di acque, canalizzazioni di servizio, strutture edilizie
esistenti, terreni poco stabili, condizioni meteorologiche avverse”.
Il
manuale, che vi invitiamo a leggere, riporta disegni esplicativi e tabelle per
facilitare l’attività di prevenzione. Ad esempio:
-
disegni che evidenziano “in linea generale (da verificare quindi per ogni
specifico scavo) l’angolo di stabilità delle pareti/scarpate dello scavo in
relazione al tipo di terreno”;
-
una tabella che indica, “in funzione del tipo di terreno e della profondità
dello scavo, la distanza minima tra la proiezione sullo stesso piano
orizzontale dei punti di attacco della parete dello scavo rispetto al ciglio ed
al fondo” che permette in linea generale di escludere il posizionamento delle
armature.
Si
ricorda tuttavia che la legge “
vieta il
sistema di scavo manuale per altezze della parete del fronte di attacco
superiori a 1,50 m” e che si “devono sempre attuare le misure di sicurezza
necessarie per evitare il rischio
di seppellimento delle maestranze dovuto al possibile crollo delle pareti e
in modo particolare nei lavori in trincea, posizionando allo scopo specifiche
attrezzature di protezione (ad esempio blindo-scavi)”.
Nel
manuale sono elencate una serie di
situazioni
con diverse immagini di riferimento che evidenziano i principali adempimenti da
adottare per eseguire i lavori di scavo in sicurezza. Ne riportiamo alcuni.
Riguardo
alla
predisposizione delle protezioni
nell’area di lavoro:
-
“la zona di lavoro deve essere delimitata;
-
l’accesso al ciglio dello scavo deve essere impedito con regolare parapetto o
barriera;
-
è vietato sostare o transitare nel raggio d’azione delle M.M.T. ( macchine
movimento terra, ndr).
Si
sottolinea inoltre che è vietato depositare materiale sopra il
ciglio dello scavo.
“Se
per qualsiasi motivo si deve depositare del materiale, le pareti dello scavo
devono essere sostenute da regolari armature le cui estremità devono superare
di almeno 30 cm il ciglio dello scavo stesso”.
In
relazione ai
lavori all’interno dello
scavo si indica che “lo scavo profondo più di 1,50 m, le pareti verticali e
la scarsa larghezza della trincea, determinano una condizione di rischio
accentuato per i lavoratori che vi operano e che potrebbero essere seppelliti
dallo smottamento del terreno delle pareti. È quindi indispensabile eseguire
delle regolari e sicure armature di protezione”. Nel manuale sono riportati
alcuni esempi di armature di sicurezza e di blindo scavo a protezione dal rischio
di smottamento del terreno o di crolli improvvisi.
In
particolare si ricorda che esistono varie “tipologie dei
sistemi di blindaggio” (ad esempio il tipo “box”, “garantisce
condizioni di elevata sicurezza in lavori in trincea con terreno di buona
consistenza ed è costituito da una coppia di pannelli metallici contrapposti
collegati da distanziatori telescopici. Consente scavi fino a profondità
massime indicate dal produttore dello stesso sistema di blindaggio (la
tipologia in figura raggiunge una profondità massima di scavo di 3,5 m). È
indispensabile per un corretto utilizzo dell’attrezzatura, disporre nel luogo
di lavoro delle istruzioni fornite dal fabbricante”.
Dopo
aver riportato una situazione d’infortunio dovuta al crollo della parete a
causa di un errore di scavo dell’operatore, il manuale si sofferma anche sul
corretto posizionamento delle macchine.
In
particolare è bene “disporre sempre la macchina (compatibilmente alle
caratteristiche del sito) nella migliore configurazione possibile ai fini della
sicurezza”.
In
caso di crollo della parete “la posizione dei cingoli paralleli al fronte dello
scavo non consente un allontanamento immediato dalla zona di smottamento; una
maggiore sicurezza si può ottenere se il carro è disposto in modo
perpendicolare alla parete stessa”.
Il
manuale si sofferma infine su altri due aspetti dei lavori di escavazione:
-
il
rischio di collisione con ordigni
bellici: “nell’esecuzione di scavi all’interno di siti ritenuti di
rilevanza strategica durante il conflitto bellico, è possibile e probabile
rilevare la presenza di bombe interrate. È auspicabile in questi casi
effettuare una bonifica preventiva del sito prima dell’inizio dei lavori di
escavazione”;
-
lavori in cunicoli, fognature, pozzi,
fosse settiche, vasche di depurazione: è una lavorazione spesso sottovalutata
nei rischi che ha determinato un numero elevato d’infortuni mortali. Si
sottolinea, tra le altre cose, che i lavoratori adibiti a tali lavorazioni
devono essere informati dei rischi e formati sulle corrette procedure di sicurezza da
adottare”.
Riguardo
a quest’ultimo aspetto ricordiamo che il 23 novembre 2011 è entrato in vigore
il Decreto
del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177 che contiene il
regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori
autonomi operanti in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati.
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