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"Macchine movimento terra: la prevenzione dei rischi"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
16/03/2012 - Ricordando che la Conferenza Stato Regioni ha recentemente approvato
un accordo che individua le attrezzature di
lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione e tra queste
sono presenti diverse macchine movimento terra, riprendiamo la presentazione di
un quaderno tecnico – precedente agli accordi e prodotto dalla Scuola
Edile Bresciana (S.E.B.) – dal titolo “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”.
Un
capitolo del manuale è dedicato espressamente all’
uso in sicurezza della macchine movimento terra (terna, pala,
escavatore).
Vediamo
innanzitutto i principali
rischi
associati all’uso e alle lavorazioni con macchine
movimento terra:
-
“rovesciamento o ribaltamento del mezzo con rischio di schiacciamento
dell’operatore o di altre persone;
-
rischio d’investimento o schiacciamento di persone o cose durante la marcia in
avanti od indietro del mezzo nell’area di lavoro (ad es. cantiere, galleria
ecc…);
-
seppellimenti o sprofondamenti dovuti al crollo della parete (fronte) dello
scavo o al cedimento del terreno;
-
elettrocuzione per contatto con linee elettriche aeree o interrate;
-
esplosione o scoppio per contatto con linee elettriche interrate o con
tubazioni del gas;
-
rischi derivanti dalla proiezione di materiale e dalla caduta di materiale
dall’alto;
-
scivolamenti e cadute a livello durante la salita e discesa dal mezzo;
-
rischi derivanti da urti, colpi, impatti, compressioni, schiacciamenti o
cesoiamenti, causati dal cedimento della struttura durante i lavori di
manutenzione o riparazione;
-
rischi derivanti da urti, colpi, impatti, compressioni, schiacciamenti o
cesoiamenti, causati dal contatto con organi di lavoro durante lo scavo e la
movimentazione del terreno;
-
salita e discesa dal mezzo sul/dal carrellone e relativo ribaltamento per
mancanza della specifica attrezzatura (rampe…), o per l’utilizzo di strutture
di fortuna o per la presenza di ghiaccio (cingoli, ruote in gomma che
scivolano…);
-
rischi derivanti dal cattivo funzionamento o dal cattivo stato di manutenzione
della macchina (vibrazioni, rumore, ecc…);
-
rischi dovuti al contatto con oli minerali e derivati (gasolio e liquidi per
impianti oleodinamici);
-
rischi d’incendio durante il rifornimento;
-
rischi derivanti dall’ambiente circostante (polvere ecc…);
-
rischi indotti dalle caratteristiche del terreno;
-
rischi derivanti dall’ uso improprio
del mezzo;
-
rischi indotti dall’abbandono del mezzo”.
Tra
le varie indicazioni citate per un
approccio
corretto all’uso della macchina, il manuale sottolinea poi “che il datore
di lavoro, o il preposto ai lavori, verifichi che l’operatore conosca le
direttive, ai fini dell’utilizzo in sicurezza della macchina elencate nel
libretto d’uso. È indispensabile che il preposto ai lavori o il capocantiere
‘richiami’ il conducente della macchina che non opera in condizioni di
sicurezza, decidendo di sospendere la lavorazione se la guida non è prudente e
nel caso in cui manovre avventate possano generare situazioni pericolose per lo
stesso operatore o per le altre maestranze (D. Lgs 81/08, art. 19 comma 1)”.
Il
manuale riporta poi alcune “
verifiche
minime da effettuare alla macchina all’inizio del turno di lavoro”.
Ad
esempio è bene “ispezionare la macchina ad inizio del turno:
-
controllare lo stato delle gomme o cingoli;
-
controllare lo stato d’usura delle tubazioni;
-
controllare l’integrità della struttura;
-
controllare i livelli dei liquidi;
-
assicurarsi che la cabina sia libera da ostacoli;
-
controllare l’efficienza dei segnalatori acustici o luminosi”.
Riguardo
poi alle situazioni pratiche dell’ uso
operativo delle macchine il documento si sofferma anche sulla
salita e discesa dalla macchina: “se
eseguita utilizzando le procedure e gli appositi supporti evidenziati dal
fabbricante della macchina (predellino, gradino…), tale operazione non comporta
alcun rischio per l’operatore. Nella quotidianità del cantiere però capita
spesso che il conducente (in particolar modo nell’utilizzo dell’escavatore e
della terna) salti direttamente dalla cabina al piano campagna, rischiando di
cadere e di infortunarsi (a causa di un appoggio violento o sbagliato del piede).
Questi episodi danneggiano il sistema muscolare (strappi) o quello
osteoarticolare (distorsioni, lesioni alle ginocchia, fratture)”.
Prima
di iniziare la guida i conducenti non solo “devono eseguire i controlli di
sicurezza preliminari come indicato nel libretto del fabbricante”, ma “devono
inoltre indossare correttamente la
cintura
di sicurezza ove presente (non allacciarla dietro la schiena, ecc…) e in
modo specifico nelle cabine con struttura di protezione ROPS dove, in caso di
ribaltamento della macchina, a fronte della garanzia di una deformazione minima
del telaio della stessa cabina, è indispensabile che l’operatore resti
vincolato al posto di guida per evitare danni fisici (schiacciamento,
cesoiamento ecc…)”. Ed è bene “usare un regolare elmetto di
sicurezza quando si usa la minipala, così come indicato nel libretto d’uso
fornito dal fabbricante (o in base alla valutazione del rischio)”. Altra
operazione importante è la
regolazione
degli specchietti per garantire condizioni di perfetta visibilità (in
alcune delle macchine di ultima generazione sono posizionati dei sistemi di
visualizzazione innovativi).
Rimandando
i lettori ad una lettura completa del capitolo, ricco di informazioni dettagliate
e immagini esplicative, diamo informazioni su tre aspetti importanti per la
sicurezza degli operatori.
Innanzitutto
la
stabilità della macchina.
È
infatti di estrema importanza “la valutazione delle condizioni del suolo dove
si movimentano le ruote o i cingoli della macchina. Un sopralluogo preventivo
all’inizio dei lavori deve consentire di verificare la consistenza, la
compattezza del piano di lavoro (in modo particolare per macchine di peso
notevole) per escludere il rischio di sprofondamento o di ribaltamento
del mezzo. Chiaramente la guida su terreni sconnessi, in pendenza, in
concomitanza di buche, avvallamenti, fossi, ecc…, deve essere prudente e la
velocità moderata, per evitare il rischio di ribaltamento”.
Inoltre
si deve verificare che “le rampe naturali (o meccaniche) per l’ accesso
allo scavo siano adeguate al tipo di macchina impiegata e di larghezza tale
da consentire un franco di almeno 70 cm per lato, oltre la sagoma d’ingombro
del veicolo”.
Si
ricorda che normalmente nel libretto d’uso “il costruttore indica, in relazione
alla macchina specifica, quali sono le pendenze massime di utilizzo in funzione
del tipo di manovra che il mezzo deve eseguire. Queste indicazioni sono
particolarmente importanti per le minipale o per i miniescavatori, considerate
le ridotte dimensioni e il peso limitato che possono favorire condizioni per il
ribaltamento”.
Un
paragrafo specifico è poi dedicato ai problemi relativi ai
lavori in prossimità di corsi fluviali: “evitare l’immersione della
cabina. Quando è possibile posizionarsi su piani compatti e rimanere con i
cingoli in prossimità della riva per escludere il rischio di sprofondamento
della macchina”.
Un
altro aspetto importante è relativo al necessario divieto della
presenza di persone nel raggio d’azione
delle macchine (D.Lgs 81/08, art. 118, comma 3).
Infatti
la presenza di persone nell’area di lavoro dei mezzi meccanici “può causare
gravi infortuni, anche mortali”: è quindi di “fondamentale importanza nell’uso
delle macchine movimento terra
organizzare in modo preciso le varie fasi operative. A tutte le maestranze
presenti nell’area di lavoro e in particolare agli assistenti a terra, che sono
le principali vittime di infortunio, si devono assegnare compiti ben definiti e
corrette modalità di esecuzione delle singole mansioni. La circolazione degli
automezzi e delle macchine semoventi all’interno della zona di scavo deve
avvenire secondo percorsi predisposti in fase di organizzazione del cantiere.
Quando è possibile occorre prevedere percorsi separati e delimitati per
l’accesso dei lavoratori, opportunamente segnalati con apposita cartellonistica
di sicurezza ed illuminati ove necessario in relazione alle condizioni di
visibilità”.
Non
bisogna poi dimenticare che i lavoratori operano in prossimità delle macchine
devono indossare indumenti ben visibili o ad alta visibilità in caso di lavori
serali o notturni.
Anche
in questo caso vi rimandiamo alla lettura del documento in relazione alle
corrette procedure di lavoro.
In
conclusione arriviamo al terzo aspetto di cui tenere conto: l’eventuale
uso improprio delle macchine, con
particolare riferimento al sollevamento e trasporto di persone.
Il
manuale ricorda che è una “situazione estremamente pericolosa, ma purtroppo
assai frequente nei cantieri e luoghi di lavoro in generale. La carente
organizzazione delle fasi operative, la mancanza di attrezzature adeguate da
utilizzare per i lavori in quota, l’abitudine, la presunta comodità, una
cultura della sicurezza poco sviluppata, sono tutti fattori che determinano
situazioni di lavoro improvvisate e ad alto rischio, legate all’uso improprio
delle macchine”. Anche in questo caso il manuale è ricco di immagini che mostrano
diverse tipologie di comportamenti pericolosi.
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