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"Sicurezza impianti ventilazione in RM, pubblicazione ex ISPESL"

fonte quotidianosicurezza.it / Sicurezza sul lavoro

23/03/2012 - Pubblicato da INAIL ex-ISPESL nella sezione del sito dedicata alle “Attività del settore autorizzativo ed ispettivo del laboratorio radiazioni ionizzanti del DIL” un nuovo documento  intitolato “Indicazioni operative per la realizzazione di impianti di ventilazione all’interno delle sale esami ospitanti apparecchiature a Risonanza Magnetica ad uso medico diagnostico: una proposta di regola d’arte per la garanzia della sicurezza”,  a cura di Francesco Campanella e Massimo Mattozzi.

Il testo consegna “un’indicazione operativa chiara agli addetti al settore, supportando contestualmente gli Esperti Responsabili, al fine di consentire la progettazione e realizzazione d’impianti aeraulici destinati ad ambienti nei quali trovano posto apparecchiature di risonanza magnetica con magneti superconduttori”.

È un documento passa in rassegna le caratteristiche tecniche di un sistema di ventilazione operante sia in sala diagnostica che  in sala operativa. Vengono esaminati i vari elementi dell’impianto  a partire dalle criticità degli impianti di ventilazione legate alla presenza della Gabbia di Faraday e si fanno considerazioni riguardo ad esempio il calcolo del numero di ricambi/ora, la necessità di monitorare costantemente il microclima della sala e la regolazione della pressione dell’aria.

La pubblicazione fornisce inoltre indicazioni operative in merito alla documentazione da produrre per certificare la conformità dell’impianto di ventilazione e illustra ruolo e compiti sia dell’esperto responsabile che delle autorità competenti.

Il concetto fondamentale che nella documentazione si vuole ribadire è che l’impianto di ventilazione in sala magnete rappresenta a tutti gli effetti un dispositivo di sicurezza per le apparecchiature RM. La sua funzione non è solo quella di areazione e condizionamento dell’ambiente ma anche quella di protezione in caso di fuoriuscita del gas criogenico utilizzato per il raffreddamento delle apparecchiature, usualmente elio, un gas inerte ma altamente infiammabile ed esplosivo.

Il sistema di ventilazione quindi deve avere delle determinate caratteristiche e rispondere a criteri progettuali e realizzativi che tengano conto dell’elevata specificità e delle particolari condizioni operative presenti nelle sale di diagnostica con risonanza, le quali attengono principalmente alla presenza del campo magnetico statico permanente all’interno della sala stessa.

Tra gli elementi chiave di un impianto di ventilazione figurano poi sia il sensore di ossigeno che il sistema di avviamento automatico della ventilazione di emergenza. Il sensore di ossigeno effettua un monitoraggio continuo del livello di ossigeno in sala e può individuare precocemente una condizione di allarme e, nell’eventualità, attivare un sistema di ventilazione di emergenza capace di effettuare in pochissimi minuti un ricambio totale dell’aria presente nella stanza e quindi l’eliminazione di eventuali fughe di elio.

Il testo inoltre affronta in ultimo anche aspetti normativi, riguardanti in particolare le certificazioni dell’impianto, che deve necessariamente essere messo in opera da  imprese abilitate. Queste imprese devono operare nel pieno rispetto di tutte le direttive comunitarie e leggi nazionali vigenti in materia e, al termine dei lavori, sono obbligate a rilasciare, a firma del Responsabile tecnico dell’impresa abilitata, la certificazione di installazione dell’impianto alla regola d’arte, con allegati i documenti obbligatori previsti per legge, compreso il rapporto di collaudo. Sulla base di tali documenti l’Esperto responsabile, che è per conto del datore di lavoro il soggetto incaricato della progettazione e della gestione della sicurezza in Risonanza Magnetica consegna il proprio benestare all’uso clinico in sicurezza dell’apparecchiatura RM.

L’ Esperto Responsabile rappresenta inoltre il principale interlocutore dell’uso in sicurezza delle apparecchiature di fronte agli organi ispettivi e di vigilanza le cui funzioni, a seguito del decreto dal D.L. n.78/2010, che ha stabilito la soppressione dell’ISPESL, sono passate di competenza dell’INAIL.

Infine il documento ricorda che “il non corretto funzionamento dell’impianto di ventilazione, e in particolare quello di emergenza, o la sua inattivazione al raggiungimento della soglia di allarme da parte del sensore ossigeno, trattandosi di un dispositivo di sicurezza fondamentale in risonanza magnetica comporta, da parte degli organi competenti, la sospensione dell’attività diagnostica, ai sensi dell’art. 7.3 del DPR 542.94”.

Per approfondire: Indicazioni operative per la realizzazione di impianti di ventilazione all’interno delle sale esami ospitanti apparecchiature a Risonanza Magnetica ad uso medico diagnostico: una proposta di regola d’arte per la garanzia della sicurezza

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