News
"Imparare dagli errori: sostare nel raggio d’azione delle macchine"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
29/03/2012 - Concludiamo il viaggio della rubrica “Imparare dagli errori” attraverso
i rischi e gli infortuni correlati all’utilizzo delle
macchine movimento terra - con particolare riferimento alla pala
meccanica - presentando un’ultima tipologia di incidente, spesso presente nelle
schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Stiamo
parlando degli incidenti e degli infortuni correlati alla
presenza di operatori nel raggio d’azione delle macchine.
I casi
Il
primo caso è relativo alle attività
di una ditta che si occupa di
riciclaggio
finalizzato al recupero di vetro, plastica e metalli.
Il
lavoratore è un operaio sceglitore turnista. Il lavoratore, mentre si trova sul
piazzale interno allo stabilimento della ditta, viene investito da una grossa pala
meccanica.
Si
suppone che il lavoratore si trovasse nella zona della pressa per completare
l'ammucchiamento delle bottiglie sparse per terra o per spostare uno dei
cassonetti.
Nel
frattempo la pala meccanica eseguiva un prelievo di materiali della prima
scelta e mentre procedeva in retromarcia ha investito l'infortunato con la
ruota posteriore sinistra che gli passava sul braccio sinistro, sulla regione
toracica e sull'addome provocando lo scoppio e la fuoriuscita di visceri.
La
visibilità del lato posteriore
sinistro era ridotta a causa dello specchio retrovisore rotto. Inoltre l' elevata
rumorosità degli impianti potrebbe aver ridotto la percezione del
segnalatore acustico di retromarcia di
cui disponeva il mezzo. Comunque rimane l’
errore
procedurale dell’infortunato relativo alla sua presenza nel raggio d’azione
della pala.
Il
secondo caso è relativo alla
costruzione di una galleria autostradale,
composta “da due canne, quattro imbocchi e quattro fronti di scavo”.
Una
squadra di minatori di una ditta appaltante si reca presso la canna sinistra
per effettuare la preparazione di una volata. Terminata la fase, anziché uscire
dalla galleria, i minatori si recano presso il fronte di scavo della canna
destra ove è in atto la fase di smarino (relativa all’allontanamento dei
detriti), in attesa che questa fase termini per poter iniziare una nuova
preparazione della volata.
La
fase di smarino avviene mediante due mezzi: una pala meccanica con la quale vengono
raccolti i detriti, un camion sul quale i detriti vengono depositati.
Un
minatore, dopo aver parlato con il caposquadra, senza una necessità lavorativa,
si avvicina alla parte posteriore della
pala
meccanica proprio mentre questa, dopo aver prelevato dei detriti, effettua
una manovra di retromarcia per raggiungere il camion. Il minatore viene così
scaraventato al suolo e investito con la ruota posteriore sinistra della pala
meccanica, decedendo sul colpo per sfondamento della cassa toracica.
La pala
meccanica era in buono stato di conservazione (specchietti retrovisori,
segnalatori, cicalini in efficienza), sul PSC e sul POS vi era una disposizione
che vietava la presenza di personale a terra durante la fase di smarino, questa
disposizione era frequentemente disattesa dai lavoratori e dai preposti, il
lavoratore non indossava un
indumento ad
alta visibilità.
Il
terzo caso è relativo alla
frantumazione di materiali inerti per
uso edile.
Un
lavoratore mentre si trova a bordo della pala meccanica intento a caricare
materiali inerti da frantumare nella tramoggia del mulino, probabilmente si
accorge della presenza di un tondino di ferro lungo alcuni metri caduto
all'interno della tramoggia.
A
quel punto solleva la pala e scende a terra per rimuovere il tondino
stazionando sotto la pala stessa, improvvisamente le pala si abbatte al suolo
schiacciando l'infortunato.
Il
quarto caso è relativo ad attività di
trasporto di inerti.
L’autista
di una azienda produttrice di inerti viene incaricato di trasportare con un
automezzo una determinata quantità di ghiaia presso l’area comunale attrezzata
per il deposito di tali materiali.
Giunto
nel sito avvia il ribaltamento del cassone e si porta dietro il mezzo per
assistere e controllare il normale deflusso della ghiaia. Lo scarico del
materiale avviene in maniera difficoltosa ed un addetto del Comune con un
escavatore cerca di agevolarne il deflusso utilizzando una macchina movimento
terra (
terna).
Nella
fattispecie utilizza la benna dell’escavatore per smuovere parte della ghiaia
solidificatasi per il gelo. In questi frangenti la benna viene a contatto con
la sponda posteriore dell’autocarro facendola basculare in modo repentino e
violento; l’autista a terra dietro l’autocarro viene colpito al capo dal
movimento basculante della sponda e riporta gravi lesioni che ne porteranno al
decesso.
La prevenzione
Riprendiamo
anche in questo caso alcune indicazioni relative alla prevenzione dei rischi
nell’uso delle macchine
movimento terra riportate nel “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”, un quaderno tecnico – prodotto dalla Scuola Edile Bresciana ( S.E.B.) e curato
da Giuliano Bianchini - che ha l’obiettivo di fornire gli strumenti per una
corretta applicazione delle normative e per un utilizzo idoneo dei mezzi
presentati.
In
relazione ai principali rischi associati all’uso e alle lavorazioni con
macchine movimento terra, il manuale si sofferma sul necessario divieto della
presenza di persone nel raggio d’azione
delle macchine (D.Lgs 81/08, art. 118, comma 3).
Infatti
la presenza di persone nell’area di lavoro dei mezzi meccanici “può causare
gravi infortuni, anche mortali”: è quindi di “fondamentale importanza nell’uso
delle macchine
movimento terra organizzare in modo preciso le varie
fasi operative. A tutte le maestranze presenti nell’area di lavoro
e in particolare agli assistenti a terra, che sono le principali vittime di
infortunio, si devono assegnare compiti ben definiti e corrette modalità di
esecuzione delle singole mansioni. La circolazione degli automezzi e delle
macchine semoventi all’interno della zona di scavo deve avvenire secondo
percorsi predisposti in fase di organizzazione del cantiere. Quando è possibile
occorre prevedere percorsi separati e delimitati per l’accesso dei lavoratori,
opportunamente segnalati con apposita cartellonistica di sicurezza ed
illuminati ove necessario in relazione alle condizioni di visibilità”.
Altre
indicazioni riportate:
-
“i lavoratori che necessariamente operano in prossimità delle macchine devono
indossare indumenti ben visibili (preferibilmente di colore arancione o rosso)
o ad alta visibilità in caso di lavori serali o notturni”;
-
“i lavoratori che operano sulle strade con traffico veicolare, devono
obbligatoriamente indossare indumenti ad alta visibilità (D.lgs 475/92 - D.M.
30/12/2003 - Norma EN 471)”;
-
“se è necessario avvicinarsi alla macchina bisogna preventivamente rendersi
visibili al conducente richiamando la sua attenzione da una postazione sicura
(mai urlando da dietro la sagoma del mezzo). In seguito, dopo essere stati
avvistati dall’operatore, si attende l’arresto della macchina e, previo
consenso del conducente, solo a questo punto ci si può accostare al telaio se
si devono attuare delle lavorazioni o degli interventi tecnici, oppure alla
cabina se si deve comunicare con l’operatore stesso”.
E
prima di effettuare “ogni
manovra di movimento
della macchina, di traslazione o rotazione del braccio meccanico,
l’operatore si deve accertare che nella zona non vi siano persone. È
indispensabile prestare particolare attenzione durante le manovre di
retromarcia, anche se effettuate con minipale o miniescavatori, perché sono
estremamente pericolose a causa delle condizioni di scarsa visibilità”.
Inoltre
è sempre necessario “assicurarsi che le macchine, compatibilmente con le loro
funzioni di utilizzo ed in conformità con le indicazioni previste nel libretto
del fabbricante, siano attrezzate con
regolari
e idonei sistemi di avvertimento di sicurezza”: avvisatori acustici o
segnalatori luminosi “come previsto nel DPR 459/96, allegato I e nel D.Lgs
81/01, allegato VI, punto 1.4 e con l’applicazione di specifica cartellonistica
di sicurezza ove necessario in relazione alla particolare configurazione
strutturale della macchina”.
Ricordiamo
infine che, come indicato nel manuale, la zona dove operano le macchine movimento
terra “deve essere delimitata con regolari ed idonee
recinzioni o barriere adeguatamente segnalate contro il rischio di
collisioni accidentali. Questa precauzione va rispettata in modo particolare
durante i lavori stradali eseguiti in prossimità di aree pubbliche, a fianco
del traffico veicolare o accanto a vie di transito pedonali, per evitare il
rischio che persone non autorizzate possano circolare nei luoghi dove operano i
mezzi (D.Lgs 81/08, art.109)”.
La
recinzione “deve essere solida, continua, priva di varchi, se non in prossimità
dei passaggi obbligati (comunque da sorvegliare) per il transito dei mezzi ed
operai, allestita con tipologia adeguata ai fini della sicurezza, alla natura
delle lavorazioni effettuate e mantenuta efficiente nel tempo”.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1483 volte.
Pubblicità