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"Incidenti sul lavoro: le cause più frequenti di infortunio"
fonte Anmil - www.anmil.it/ / Sicurezza
11/04/2012 - Ogni mestiere ha le sue particolarità, rischi e normative per
tutelare i lavoratori
nel migliore dei modi ed in base alle specifiche attività da svolgere e
all’ambiente di lavoro, ma i dati pubblicati recentemente a livello
europeo mostrano come, in realtà, la
maggior parte di incidenti sul lavoro possano attribuirsi a
cause e comportamenti generali e non esclusivi
di una o altra occupazione. In questo modo, sarebbero misure di
sicurezza primarie e atteggiamenti responsabili di base a limitare in
gran misura il numero di infortuni sul lavoro, almeno per quanto
riguarda la categoria “incidenti”, ovvero gli eventi che provocano in
modo immediato delle lesioni o addirittura morti sul lavoro.
Questa distinzione è importante perché non sono solo gli incidenti a rappresentare una minaccia per i lavoratori. Poiché questi sono esposti nel lungo termine a certi aspetti delle loro mansioni che possono danneggiare la loro salute, benché gli effetti non siano immediati, le politiche di sicurezza sul lavoro devono essere e sono indirizzate a tutelare il lavoratore anche di fronte a queste eventualità. Per quanto riguarda gli accidenti, quindi, che provocano danni immediati ai lavoratori e sui quali si focalizzano le ultime statistiche, risulta evidente che non è sufficiente attuare dei piani di adeguazione dell’ambiente di lavoro e delle procedure, ma è anche fondamentale formare i propri dipendenti e renderli consapevoli delle reali conseguenze che può avere un comportamento irresponsabile, spensierato o affrettato nel lavoro.
Tra le cause più comuni gli scivolamenti, cadute e inciampi per via di pavimenti bagnati o ostacoli nelle aree di passaggio, ma soprattutto la perdita di controllo di attrezzature, macchinari o mezzi di trasporto. Questi vanno dalle lesioni provocate, ad esempio, da affettatrici in ristoranti e macellerie alla guida di gru e alla manipolazione di carichi pesanti: è quindi una fonte trasversale di rischio che si estende in più settori e per la quale il controllo periodico delle macchine e la massima cura nell’utilizzo sono fondamentali.
Tra le lesioni più frequenti ci sono senza dubbio quelle muscolari causate dalla manipolazione di elementi pesanti, anche in contesti dove questa attività non è direttamente correlata alla mansione, come ad esempio in un ufficio. Al secondo posto le lesioni alla schiena, alle quali contribuiscono le posizioni scomode o non corrette adottate nella postazione di lavoro e il mal di testa, sia per colpi che per cadute di oggetti.
Categoria a parte è l’infortunio in itinere, ovvero gli incidenti che possono accadere alle persone negli spostamenti da e per il posto di lavoro.
Formazione, quindi, come elemento principale, consapevolezza dalla parte del datore di lavoro e dei lavoratori che non devono dimenticare, in caso di scadenze o stanchezza, che la loro sicurezza è l’assetto più importante per sé stessi e per l’azienda.
Questa distinzione è importante perché non sono solo gli incidenti a rappresentare una minaccia per i lavoratori. Poiché questi sono esposti nel lungo termine a certi aspetti delle loro mansioni che possono danneggiare la loro salute, benché gli effetti non siano immediati, le politiche di sicurezza sul lavoro devono essere e sono indirizzate a tutelare il lavoratore anche di fronte a queste eventualità. Per quanto riguarda gli accidenti, quindi, che provocano danni immediati ai lavoratori e sui quali si focalizzano le ultime statistiche, risulta evidente che non è sufficiente attuare dei piani di adeguazione dell’ambiente di lavoro e delle procedure, ma è anche fondamentale formare i propri dipendenti e renderli consapevoli delle reali conseguenze che può avere un comportamento irresponsabile, spensierato o affrettato nel lavoro.
Tra le cause più comuni gli scivolamenti, cadute e inciampi per via di pavimenti bagnati o ostacoli nelle aree di passaggio, ma soprattutto la perdita di controllo di attrezzature, macchinari o mezzi di trasporto. Questi vanno dalle lesioni provocate, ad esempio, da affettatrici in ristoranti e macellerie alla guida di gru e alla manipolazione di carichi pesanti: è quindi una fonte trasversale di rischio che si estende in più settori e per la quale il controllo periodico delle macchine e la massima cura nell’utilizzo sono fondamentali.
Tra le lesioni più frequenti ci sono senza dubbio quelle muscolari causate dalla manipolazione di elementi pesanti, anche in contesti dove questa attività non è direttamente correlata alla mansione, come ad esempio in un ufficio. Al secondo posto le lesioni alla schiena, alle quali contribuiscono le posizioni scomode o non corrette adottate nella postazione di lavoro e il mal di testa, sia per colpi che per cadute di oggetti.
Categoria a parte è l’infortunio in itinere, ovvero gli incidenti che possono accadere alle persone negli spostamenti da e per il posto di lavoro.
Formazione, quindi, come elemento principale, consapevolezza dalla parte del datore di lavoro e dei lavoratori che non devono dimenticare, in caso di scadenze o stanchezza, che la loro sicurezza è l’assetto più importante per sé stessi e per l’azienda.
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