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"Alimenti di origine animale, al via gruppo di lavoro"
fonte www.alimentibevande.it / Sicurezza alimentare
31/05/2012 - GS1 Italy/Indicod-Ecr, l’associazione italiana che raggruppa 35mila
aziende industriali e distributive operanti nel settore dei beni di
largo consumo e che si occupa della diffusione degli standard di
identificazione e comunicazione adottati a livello mondiale, in seguito
al
regolamento UE 931/2011,
in vigore dal 1° luglio 2012 in tutti gli Stati membri – che stabilisce
le disposizioni per l'applicazione dei requisiti di rintracciabilità
per gli operatori del settore alimentare riguardo gli alimenti di
origine animale – ha realizzato un gruppo di lavoro con le aziende del
settore del largo consumo coinvolte.
L’obiettivo è quello di garantire i requisiti fissati dal nuovo regolamento attraverso l’attivazione degli standard GS1 per gli imballi e le unità logistiche e lo scambio elettronico dei documenti.
In particolare, per gli alimenti di origine animale, gli operatori del settore alimentare sono chiamati a garantire l’archiviazione dei dati ricevuti dal fornitore e di quelli forniti ai clienti. Inoltre, gli operatori sono tenuti a mettere a disposizione dell'autorità competente – se lo richiede – le seguenti informazioni:
• descrizione dettagliata degli alimenti;
• il volume o la quantità degli alimenti;
• il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare che ha spedito gli alimenti;
• il nome e l’indirizzo del mittente (proprietario), se diverso dall’operatore del settore alimentare che ha spedito gli alimenti;
• il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare al quale gli alimenti sono stati spediti;
• il nome e l’indirizzo del destinatario (proprietario), se diverso dall’operatore del settore alimentare al quale gli alimenti sono stati spediti;
• riferimento al lotto, o partita, se necessario;
• la data di spedizione.
“A tutti questi requisiti – si legge in una nota GS1 Italy/Indicod-Ecr – è possibile rispondere con gli standard GS1 per minimizzare le eventuali inefficienze e i costi per la filiera che possano derivare dai processi di tracciabilità e di rintracciabilità. I risultati che deriveranno saranno contenuti in un documento che, una volta condiviso da tutto il gruppo di lavoro, sarà divulgato”.
L’obiettivo è quello di garantire i requisiti fissati dal nuovo regolamento attraverso l’attivazione degli standard GS1 per gli imballi e le unità logistiche e lo scambio elettronico dei documenti.
In particolare, per gli alimenti di origine animale, gli operatori del settore alimentare sono chiamati a garantire l’archiviazione dei dati ricevuti dal fornitore e di quelli forniti ai clienti. Inoltre, gli operatori sono tenuti a mettere a disposizione dell'autorità competente – se lo richiede – le seguenti informazioni:
• descrizione dettagliata degli alimenti;
• il volume o la quantità degli alimenti;
• il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare che ha spedito gli alimenti;
• il nome e l’indirizzo del mittente (proprietario), se diverso dall’operatore del settore alimentare che ha spedito gli alimenti;
• il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare al quale gli alimenti sono stati spediti;
• il nome e l’indirizzo del destinatario (proprietario), se diverso dall’operatore del settore alimentare al quale gli alimenti sono stati spediti;
• riferimento al lotto, o partita, se necessario;
• la data di spedizione.
“A tutti questi requisiti – si legge in una nota GS1 Italy/Indicod-Ecr – è possibile rispondere con gli standard GS1 per minimizzare le eventuali inefficienze e i costi per la filiera che possano derivare dai processi di tracciabilità e di rintracciabilità. I risultati che deriveranno saranno contenuti in un documento che, una volta condiviso da tutto il gruppo di lavoro, sarà divulgato”.
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