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"Emissioni, i dati dell'AEA registrano un aumento del 2,4%"
fonte www.insic.it / Ambiente
04/06/2012 -
111
mln di tonnellate di CO2 in più nell'UE a 27. Cresce però anche la
domanda di energia rinnovabile. Il settore residenziale e commerciale
fra i più inquinanti. L'AEA illustra i quantitativi di CO2, Stato per
Stato
L’Agenzia europea per l'ambiente ( EEA) ha recentemente riportato i dati relativi alle emissioni di CO2, aggiornate al 2010, registrando un aumento dei gas serra.
Tuttavia, dall’analisi dei dati contenuti nel "Rapporto 1990-2010 e Inventario 2012, l’Agenzia sostiene che la crescita delle emissioni è stata in qualche modo contenuta dalla continua e forte crescita delle fonti di energia rinnovabili. Le emissioni di gas serra dei 27 Stati membri dell'Unione europea sarebbero aumentate del 2,4% (o 111 milioni di tonnellate equivalenti di CO2) tra il 2009 e il 2010, compensando la diminuzione registrata tra 2008 e 2009 quando furono rilevate 365 milioni di tonnellate di CO2 in meno.
La crescita delle emissioni nel 2010 è dovuta all’aumento della domanda finale di energia (+3,7% nel 2010) e al maggior freddo riscontrato nel 2010 che ha aumentato la domanda di riscaldamento. Tale aumento è stato però compensato da un aumento del 12,7% del consumo totale di energia da fonti rinnovabili e dalla discesa del prezzo del gas.
L'UE rimane comunque sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di Kyoto. Le emissioni dei 15 Stati membri sono state inferiori dell'11% rispetto ai dati richiesti dal Protocollo e restano confermate le precedenti stime previste per l'UE, e pubblicate dalla EEA nel mese di ottobre 2011.
L’analisi per settore rivela che le emissioni più elevate appartengono a quei settori che dipendono più di altri dalla combustione di combustibili fossili quali il settore residenziale e commerciale, ma anche da parte delle industrie manifatturiere e delle costruzioni (in particolare, il settore del ferro e dell’acciaio. Diminuiscono le emissioni del settore trasporti, nonostante la maggiore domanda di trasporto merci.
Tra i gas a effetto serra segnalati alla Convenzione delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC), l’anidride carbonica (CO2) ha presentato il maggiore aumento nel 2010, mentre il gas rappresenta l'82% delle emissioni totali di gas serra. Le emissioni industriali di hydroflourocarbons (HFC), gas a effetto serra molto potenti, è cresciuta significativamente nel 2010, proseguendo la tendenza al rialzo, osservata dal 1990. In calo il metano (8,6% delle emissioni totali di gas serra) e il protossido di azoto (-7,2%)
Germania, Polonia e Regno Unito sono gli Stati che hanno riportato un aumento di emissioni di gas serra, del 56% sul totale dell'UE. La crescita relativa delle emissioni è stata più alta in Estonia, Finlandia, Svezia e Lettonia. Spagna, Grecia e Portogallo, invece, hanno registrato nel 2010 una riduzione delle emissioni di gas serra.
Un quadro dei dati completi è disponibile sul sito dell’Agenzia europea, che riporta una tabella esemplificativa delle emissioni registrate per ogni Stato dell'UE.
L’Agenzia europea per l'ambiente ( EEA) ha recentemente riportato i dati relativi alle emissioni di CO2, aggiornate al 2010, registrando un aumento dei gas serra.
Tuttavia, dall’analisi dei dati contenuti nel "Rapporto 1990-2010 e Inventario 2012, l’Agenzia sostiene che la crescita delle emissioni è stata in qualche modo contenuta dalla continua e forte crescita delle fonti di energia rinnovabili. Le emissioni di gas serra dei 27 Stati membri dell'Unione europea sarebbero aumentate del 2,4% (o 111 milioni di tonnellate equivalenti di CO2) tra il 2009 e il 2010, compensando la diminuzione registrata tra 2008 e 2009 quando furono rilevate 365 milioni di tonnellate di CO2 in meno.
La crescita delle emissioni nel 2010 è dovuta all’aumento della domanda finale di energia (+3,7% nel 2010) e al maggior freddo riscontrato nel 2010 che ha aumentato la domanda di riscaldamento. Tale aumento è stato però compensato da un aumento del 12,7% del consumo totale di energia da fonti rinnovabili e dalla discesa del prezzo del gas.
L'UE rimane comunque sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di Kyoto. Le emissioni dei 15 Stati membri sono state inferiori dell'11% rispetto ai dati richiesti dal Protocollo e restano confermate le precedenti stime previste per l'UE, e pubblicate dalla EEA nel mese di ottobre 2011.
L’analisi per settore rivela che le emissioni più elevate appartengono a quei settori che dipendono più di altri dalla combustione di combustibili fossili quali il settore residenziale e commerciale, ma anche da parte delle industrie manifatturiere e delle costruzioni (in particolare, il settore del ferro e dell’acciaio. Diminuiscono le emissioni del settore trasporti, nonostante la maggiore domanda di trasporto merci.
Tra i gas a effetto serra segnalati alla Convenzione delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC), l’anidride carbonica (CO2) ha presentato il maggiore aumento nel 2010, mentre il gas rappresenta l'82% delle emissioni totali di gas serra. Le emissioni industriali di hydroflourocarbons (HFC), gas a effetto serra molto potenti, è cresciuta significativamente nel 2010, proseguendo la tendenza al rialzo, osservata dal 1990. In calo il metano (8,6% delle emissioni totali di gas serra) e il protossido di azoto (-7,2%)
Germania, Polonia e Regno Unito sono gli Stati che hanno riportato un aumento di emissioni di gas serra, del 56% sul totale dell'UE. La crescita relativa delle emissioni è stata più alta in Estonia, Finlandia, Svezia e Lettonia. Spagna, Grecia e Portogallo, invece, hanno registrato nel 2010 una riduzione delle emissioni di gas serra.
Un quadro dei dati completi è disponibile sul sito dell’Agenzia europea, che riporta una tabella esemplificativa delle emissioni registrate per ogni Stato dell'UE.
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