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"Imparare dagli errori: incidenti nell’uso di presse per la plastica"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
14/06/2012 - Sono molti gli incidenti di lavoro correlati all’
uso delle presse utilizzate mei luoghi di lavoro.
Dopo
aver parlato di incidenti
nella lavorazione dei metalli e nelle attività
di lavorazione e trasformazione di carta e cartone, ci soffermiamo oggi
sulle
attività di lavorazione di materie
plastiche correlate all’uso di queste attrezzature di lavoro.
Come
sempre le dinamiche sono tratte dalle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo a
lavorazioni plastiche.
Un’operaia
sta lavorando su di una macchina per pressatura.
La
finestrella che permette di controllare dall’esterno se ci sono impedimenti nel
lavoro della macchina è sprovvista di una protezione (rete o lastra di
plexiglas) e, comunque, anche se fosse presente, la sua apertura non
interromperebbe il funzionamento della macchina. L’operaia introduce
l’avambraccio sinistro nella finestrella quando la macchina è ancora in
funzione, non si sa per quale motivo: in seguito a questa azione riporta
l’amputazione totale di tre dita e parziale di un quarto dito.
Al
di là dell’
errore procedurale
l’infortunio è avvenuto perché “non c’era niente che impedisse l’introduzione
della mano dalla finestrella oppure un riparo mobile con
dispositivo di interblocco”.
Il
secondo caso è relativo ad attività
con
presse per la realizzazione di
sedute in gel.
Un
lavoratore è addetto come al solito allo stampaggio di sedute per poltrone in
materiale plastico.
Per
questa lavorazione utilizza una pressa pneumatica sul cui stampo inferiore
posiziona una copertina su cui viene depositata una resina.
Dà
poi il comando per la discesa dello stampo mobile superiore, mediante un
dispositivo a due pulsanti da azionare con entrambe le mani, il quale rimane al
punto morto inferiore per circa 5 secondi per poi risalire in modo automatico.
Durante
la risalita, inavvertitamente il lavoratore appoggia la mano sulla parte
superiore dello stampo mobile che gli viene schiacciata contro un elemento
strutturale della pressa provocandogli la frattura composta dello scafoide
carpale sx.
Siamo
di fronte in questo caso ad un
evento
accidentale, l’appoggiare la mano sullo stampo superiore, e ad una
mancanza di protezioni idonee della
macchina.
Il
terzo caso è relativo invece ad
attività sulla linea di produzione di
vaschette con pasticche colorate per acquerelli.
Un’operaia
lavora in testa alla linea per l’inserimento sul nastro di avanzamento di
vaschette (“vassoio e matterozza in plastica”) all’interno della quale
successivamente vengono poste le pasticche colorate per acquerelli.
L’operatrice
fa una “prima fase d’accoppiamento del vassoio e della matterozza” e
successivamente posiziona la vaschetta sulle piastre metalliche del nastro di
trasporto (sulle piastre sono ricavate le sedi esatte su cui porre il vassoio)
e vi è la “fase di pressatura per il definitivo accoppiamento della matterozza
al vassoio”.
Probabilmente
nel porre le vaschette sulla specifica sede ricavata nelle piastre metalliche
del nastro di trasporto, una si è posizionata in modo scorretto. Il nastro è
quindi avanzato e per evitare che, nella fase di
pressatura, la vaschetta venga rovinata dalla pressa, l’operaia introduce
la mano destra sotto il riparo in plexiglass (passando nello spazio esistente
tra piano delle vaschette e bordo inferiore del riparo) tentando di
riposizionare correttamente la vaschetta nella propria sede prima della discesa
dello stampo.
In
tale operazione, la pressa ha eseguito il suo ciclo di lavorazione mentre le
dita della mano destra si trovavano nella zona di pressatura riportando
schiacciamento con parziale amputazione falange distale 3° dito mano destra.
Anche
in questo caso assistiamo insieme a
errori
procedurali e alla inadeguatezza
delle protezioni.
La prevenzione
Il
settore delle materie plastiche coinvolge in Italia numerose aziende - secondo
alcuni dati, che risalgono però ad una decina di anni, le aziende sarebbero
oltre 6.000 – e per la prevenzione degli incidenti e la tutela della salute dei
lavoratori sono stati prodotti in questi anni diversi documenti.
Ad
esempio la Regione
Lombardia ha approvato e diffuso, con decreto
n. 14219 del 21 dicembre 2009, il “ Vademecum
per il miglioramento della sicurezza e della salute nello stampaggio di
plastica”.
Vademecum
che raccoglie i risultati conseguiti negli interventi nelle aziende di
“stampaggio plastica” - interventi curati dallo SPSAL della ASL della provincia
di Varese – e che oltre ai rischi da agenti cancerogeni dà informazioni anche
sul complesso dei rischi per la sicurezza e la salute presenti nel comparto, con
l’elaborazione d’indicazioni concrete per l’impostazione d’interventi
appropriati ed efficaci.
Ad
esempio in relazione allo
stampaggio ad
iniezione di termoplastici si sottolinea che le problematiche legate alla
sicurezza delle macchine sono prevalentemente costituite da:
-
“presenza di organi in movimento (punzoni, zone di presa stampo‐controstampo);
-
presenza di superfici e parti di macchine operatrici ad elevata temperatura;
-
presenza di parti in tensione”.
Al
di là dei requisiti di sicurezza delle attrezzature e degli obblighi del datore
di lavoro (articoli 70 e 71 del Decreto legislativo 81/2008), sono elencate le
principali norme tecniche applicabili
alle attrezzature presenti nel comparto stampaggio dei materiali plastici:
‐ “macchine per
gomma e materie plastiche – Macchine a iniezione – Requisiti di sicurezza per
le presse ad iniezione (UNI EN 201:2007);
‐ dispositivo di protezione sensibile (SPE)
per l’arresto e l’inversione del moto dei ripari mobili motorizzati (UNI EN ISO
12100‐1:2005 punto 3.26.5 ‐
Concetti fondamentali, principi generali di progettazione – Parte 1:
Terminologia di base, metodologia);
‐ il sistema idraulico deve essere
progettato in modo che la pressione massima nominale non possa essere superata
nei circuiti, non derivi nessun pericolo da picchi o aumenti di pressione, non
si verifichi nessun getto pericoloso di fluido o alcun movimento improvviso del
tubo (colpo di frusta) dovuto alla perdita o al guasto dei componenti (UNI EN ISO
12100‐2:2005 punto 4.10 ‐
Concetti fondamentali, principi generali di progettazione – Parte 2: Principi
tecnici);
‐ per impedire ustioni prevedere ripari
fissi e isolamento delle superfici dove la temperatura massima di esercizio
supera i valori di cui alla UNI EN ISO 13732‐1:2007 (Ergonomia
degli ambienti termici – Metodi per la valutazione della risposta dell’uomo al
contatto con le superfici – Parte 1: Superfici calde);
‐ le posizioni d’accesso alla macchina
devono essere: sicure contro scivolamenti
e inciampi; sicure contro la caduta; provviste di mezzi d’accesso sicuri
(UNI EN ISO 12100‐2:2005 punto 5.5.6 ‐
Concetti fondamentali, principi generali di progettazione – Parte 1:
Terminologia di base, metodologia);
‐ l’ impianto elettrico
deve essere conforme alla norma UNI EN 60204‐1:2006 (Sicurezza
del macchinario – Equipaggiamento elettrico delle macchine)”.
Inoltre
si indica che le
operazioni di
manutenzione e di messa a punto della lavorazione risultano particolarmente
delicate in quanto spesso vengono deliberatamente esclusi i dispositivi di
blocco degli organi in movimento.
Una
prossima puntata di “Imparare dagli errori” presenterà altri incidenti in
attività di stampaggio e le principali misure di prevenzione per l’uso in
sicurezza delle presse e la manutenzione degli stampi.
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