News
"Imparare dagli errori: incidenti in attività di stampaggio di plastica"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
28/06/2012 - Riprendiamo a parlare di incidenti che hanno a che fare con l’uso di
presse e stampi in attività di
lavorazione di
materie plastiche,
uso correlato, in questo caso, ad attività di stampaggio e tampografia.
Come
sempre le dinamiche sono tratte dalle schede di INFOR.MO., strumento per
l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad attività di
pressione a caldo della plastica.
Un
operaio sta lavorando ad una pressa di fusione dei granuli di plastica.
Il
suo compito è quello di rimanere a terra ad aprire/chiudere lo sportello della
macchina a stampaggio avvenuto. Per cause non chiare al momento dell’infortunio
il lavoratore si trova in piedi sulla macchina ed infila la mano sinistra
all’interno della zona stampaggio: questa azione ha provocato l’amputazione
della mano stessa. Tutte le protezioni erano attive e funzionanti.
Come
fattore determinante dell’incidente, la scheda di INFOR.MO. rileva la
“posizione errata” del lavoratore.
Il
secondo caso è invece relativo ad
attività di
costruzione, assemblaggio e
smontaggio stampi per materie plastiche.
Un
lavoratore ed un collega sono incaricati dal responsabile del reparto di
smontare uno stampo di una pressa verticale per lo stampaggio di
materie termoplastiche indurenti.
Lo
stampo è di dimensioni di circa 2,7 m x 1,5 m ed un altezza di circa 0,8 m e del
peso complessivo di circa 26.585 Kg. In pratica devono staccare la piastra
inferiore dello stampo di uguale dimensioni dello stampo stesso e del peso di
circa 2.075 Kg.
La
procedura è quella di alzare tutto lo stampo tramite carro ponte con le funi
agganciate a dei golfari montati sullo stampo e poi appoggiare lo stampo su dei
cavalletti (mantenendo sempre agganciato il carro ponte) posizionarsi sotto lo
stampo e svitare le dodici viti che uniscono la piastra inferiore a tutto lo
stampo. Risollevare poi lo stampo in maniera tale che la piastra rimanga
appoggiata ai cavalletti. In assenza del compagno di lavoro (si era assentato
per prendere i cavalletti da mettere sotto lo stampo) il lavoratore ha
cominciato a svitare le viti, posizionandosi sotto lo stampo, sorretto solo
dalle funi del carro ponte. Improvvisamente la
piastra crolla, schiacciando l’infortunato. Dal sopralluogo è emerso che delle
dodici viti che univano la piastra al corpo principale dello stampo, undici
erano posizionate in una vaschetta a fianco dello stampo stesso e solamente una
era sparsa sul pavimento. Ciò lascia intendere che al momento della caduta
della piastra l’infortunato aveva già svitato, posizionandosi sotto lo stampo,
undici delle dodici viti che reggevano tale piastra.
Un
terzo caso è relativo ad attività di
stampaggio materie plastiche con uso di
pressa pneumatica.
Un
operaio sta lavorando assieme ad un collega ad una pressa per lo stampaggio del
materiale plastico per
sostituire uno
stampo a causa di un cambio di produzione.
La
pressa è costituita da una parte fissa ed una mobile alle quali vengono montate
le due parti dello stampo. Per il montaggio dello stampo “vengono eseguite le
seguenti operazioni: viene inserita dal quadro comandi della macchina la
funzione montaggio stampi che permette alla macchina di muoversi lentamente; viene
aperta la macchina in modo che la parte mobile della pressa sia lontana da
quella fissa; viene aperto lo sportello di sicurezza; viene inserito lo stampo
intero all'interno della macchina e da un lato viene fissato tramite staffe e
bulloni sulla parte fissa della stessa; viene chiuso lo sportello ed avvicinata
la parte mobile della macchina tramite l'apposito pulsante a uomo presente di
avanzamento manuale allo stampo; una volta accostata la parte mobile della
pressa al lato dello stampo questo vi viene fissato”.
I
due lavoratori hanno fissato lo stampo alla parte fissa della macchina e si
apprestano ad avvicinare la parte mobile della macchina allo stampo stesso.
Dopo aver chiuso lo sportello di sicurezza ed iniziata la fase di avvicinamento
della parte mobile della
pressa
allo stampo si accorgono, tuttavia, che un tubo in gomma, che serve per il
raffreddamento del materiale plastico, è rimasto incastrato fra la pressa e lo
stampo. Il primo lavoratore non potendo raggiungere da terra il punto in cui il
tubo si è incastrato, decide di salire sulla parte superiore della macchina per
rimuovere da quella posizione il tubo.
Mentre
sta eseguendo questa operazione la macchina è inavvertitamente avviata
dall'altro lavoratore che non si è accorto che il suo collega sta ancora
intervenendo sulla macchina (dichiarerà di aver chiesto all'infortunato se
avesse concluso il lavoro e se poteva azionare la macchina e di aver udito dal
collega la parola “vai”, interpretata come risposta positiva).
La
mano sinistra del primo lavoratore rimane “fra lo stampo e la parte mobile
della pressa” e subisce una frattura. Le
procedure
individuate dalla ditta per la sostituzione degli stampi “indicano che per
avviare la macchina tutti e due i lavoratori devono trovarsi in prossimità del
quadro comandi. L'infortunio si è verificato a seguito di una incomprensione
fra i due lavoratori entrambi a conoscenza di tali procedure”.
Infine
un
quarto caso relativo ad attività
di
tampografia, un procedimento
tecnico che utilizza tamponi flessibili per trasferire un film di inchiostro
indelebile da una piastra incisa (cliché) direttamente sulle superfici di un
oggetto.
L'infortunio
avviene in un
reparto tampografico
per lo stampaggio dei frontalini degli elettrodomestici. Mentre il lavoratore a
macchina accesa procede ad operazioni di messa a punto, rimane schiacciato tra
gli organi in movimento e la tavola porta clichè della stessa macchina
(struttura fissa).
Ad
di là degli errori procedurali, la scheda sottolinea l’inadeguatezza delle
protezioni nella pressa tampografica.
La prevenzione
Le
tecniche utilizzate nei processi di stampaggio possono essere di compressione,
iniezione e rotazione e nello stampaggio di plastica gli eventi infortunistici
di maggiore gravità sono collegati all’utilizzo e alle carenze di dispositivi
di sicurezza delle attrezzature, in particolare delle presse.
Una
lista di controllo, prodotta da Suva, istituto svizzero
per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, affronta queste
tematiche.
In
“ Presse per
stampaggio a iniezione (isole di produzione)” si indica che è possibile ridurre
il rischio d’infortunio “attrezzando correttamente i posti di lavoro, istruendo
il personale e installando i necessari dispositivi di sicurezza anche sugli
apparecchi accessori”.
In
particolare, per le
presse a iniezione, è necessario lavorare con i
dispositivi di protezione originali, non modificati. Spesso “si tende a modificare i dispositivi
di protezione quando si incorporano alla macchina degli accessori”.
Inoltre
per
favorire la sicurezza dei lavoratori:
-
la zona utensili deve essere concepita “in modo che nessuno possa accedere agli
iniettori né lateralmente né dall’alto”: spesso invece “le presse a iniezione
più piccole presentano delle aperture sul lato superiore del dispositivo di
protezione”. Le aperture “non protette devono essere chiuse con adeguati
mezzi”;
-
l’apertura di scarico del pezzo stampato è fatta “in modo che nessuno possa
accedere alla zona pericolosa degli iniettori”;
-
la “bocca dell’ugello dell’unità di iniezione è protetta da un riparo
orientabile, controllato elettricamente”;
-
le parti dell’impianto in posizione elevata, ad esempio gli alimentatori di
materie prime, sono accessibili in
condizioni di sicurezza. Se non lo fossero si possono “montare delle scalette o
delle pedane di accesso fisse o mobili. I lati aperti devono essere protetti da
parapetti dotati di corrente intermedio e barra fermapiede”;
-
la pressa e il robot manipolatore “dispongono di un comando che consente di
regolare la macchina e di sottoporla a manutenzione senza pericoli”;
-
le macchine devono essere a norma di legge ed eventualmente disporre delle dichiarazioni di
conformità
necessarie.
Inoltre
l’intero
raggio di azione del robot
manipolatore deve essere “protetto in modo che nessuno possa accedervi con
le mani o con il corpo”:
-
negli impianti di grandi dimensioni “deve essere protetto da una struttura di
protezione” e la “porta di accesso deve essere controllata elettricamente
secondo le indicazioni del fabbricante”;
-
“con gli impianti più piccoli il raggio di azione deve essere protetto da una
copertura”.
E
tutti gli accessori all’interno della barriera (ad esempio il robot
manipolatore, il convogliatore di scarico, la stampatrice a tampone, …) devono
essere “arrestati automaticamente dal dispositivo di sicurezza non appena
qualcuno invade la struttura di protezione”.
La
barriera (ad esempio attorno al convogliatore di scarico) deve essere
“concepita in modo che non ci siano ‘buchi’, attraverso i quali si può inserire
le mani o il corpo”.
Concludiamo
questa raccolta di elementi per la prevenzione nelle attività di stampaggio
plastica con alcuni suggerimenti relativi alla
fase manutenzione e cambio stampi, contenute nel “ Vademecum per il
miglioramento della sicurezza e della salute nello stampaggio di plastica”, approvato e
diffuso dalla Regione Lombardia con
decreto n. 14219 del 21 dicembre 2009.
Infatti
le operazioni di manutenzione e di messa a punto della lavorazione “risultano
particolarmente delicate in quanto occasione in cui spesso vengono
deliberatamente esclusi i dispositivi di blocco degli organi in movimento”.
Alcune
indicazioni con riferimento al
Decreto legislativo 81/2008 (art. 71 e punto 11 dell’allegato V – Parte I del
D.Lgs 81/2008):
-
“movimentare gli stampi esclusivamente mediante mezzi di sollevamento;
‐ assicurare la
posizione di fermo della macchina anche mediante supporti meccanici che ne
impediscano il movimento durante le operazioni di fissaggio dello stampo;
‐ assicurare
che le operazioni vengano effettuate esclusivamente da operatori appositamente
formati ed addestrati;
‐ elaborare
procedure che descrivano in modo particolareggiato tutte le operazioni comprese
quelle di regolazione.
Dette procedure devono essere portate a conoscenza dei lavoratori ed
agevolmente consultabili”.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 2595 volte.
Pubblicità