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"Sovraccarico biomeccanico: medico competente e sorveglianza sanitaria"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
13/09/2012 - Una corretta prevenzione delle patologie
muscoloscheletriche, delle problematiche relative al sovraccarico
biomeccanico in ambito lavorativo, passa necessariamente attraverso
un’adeguata
attività di sorveglianza
sanitaria attuata dal medico competente.
Di
sorveglianza sanitaria si parla in uno degli interventi al seminario “ Il
ruolo del RLS nella prevenzione dei rischi di natura ergonomica e da
sovraccarico biomeccanico” che si è tenuto il 19 aprile 2012 a Bologna e che
è stato organizzato dal Servizio Informativo per i Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza ( SIRS)
con la collaborazione di altri enti e organizzazioni (Provincia, CGIL-CISL-UIL
e AUSL di Bologna, Dipartimenti sanità pubblica, DTL e Inail di Bologna, AUSL
di Imola, ...).
In
“
Compiti
e obblighi del Medico Competente”, a cura di Vincenzo D’Elia ( Ausl di Bologna), il
relatore offre innanzitutto un’idea dell’incidenza delle malattie professionali
per i lavoratori esposti a rischi di natura ergonomica e sovraccarico
biomeccanico:
-
tendinite di spalla: “nella
popolazione generale incidenza 11,2 casi per 1000 per anno; in
professionalmente esposti incidenza sino al 14-18% (fonte UpToDate settembre
2010);
-
STC (Sindrome Tunnel Carpale, ndr)
ha una prevalenza nella popolazione generale dal 1 al 5%; in professionalmente
esposti la prevalenza è stimata dal 5 al 15% (fonte UpToDate settembre
2010)”.
Il
relatore sottolinea che la
sorveglianza
sanitaria “non può esaurirsi semplicemente con l’atto della visita medica
ma deve estendersi, in termini propositivi, sia al campo della prevenzione
primaria, sia a quello della prevenzione secondaria”. E se la prevenzione
primaria “deve essere attuata mediante un approccio multidisciplinare con le
altre figure tecniche presenti in azienda”, la prevenzione secondaria “deve prevedere
un forte impegno nella tutela psico-fisica del lavoratore tenendo conto del
lavoro e dell’ambiente/condizioni nelle quali esso si effettua”.
Queste
le
finalità della sorveglianza sanitaria
(SS) a livello individuale:
-
“identificazione dei soggetti portatori di ‘ipersuscettibilità’ al fine di
adottare idonee misure cautelative;
-
individuazione di eventuali patologie in fase preclinica al fine di evitarne
l’aggravamento;
-
individuazione di soggetti con patologie conclamate, al fine di adottare misure
protettive adeguate ed adempiere agli obblighi medico legali”.
E
le finalità a livello collettivo:
-
“contributo ad una più accurata VR ( valutazione
dei rischi, ndr) mediante i dati di occorrenza delle patologie e dei
disturbi nei diversi gruppi di lavoratori esposti;
-
redazione di bilanci di salute sovraindividuali, utili al fine di verificare
l’efficacia degli interventi di prevenzione adottati e di programmare eventuali
ulteriori interventi di prevenzione”.
La
relazione affronta il tema dell’
attivazione
della sorveglianza sanitaria (esistenza di una significativa esposizione a
rischio, segnalazione di più casi di patologia muscoloscheletrica) ricordando
che - come indicato nelle Linee Guida della Regione Lombardia del 2009 -
criteri utilizzabili per l’attivazione
della SS possono essere:
-
“incidenza annua di patologia conclamata correlabile al lavoro > 1% dei
casi;
-
prevalenza di entità doppia rispetto alla popolazione lavorativa a bassa
esposizione (> 8% di soggetti con almeno una WRMSDs, > al 12% di singole
patologie conclamate)”.
Le
finalità di carattere collettivo della sorveglianza sanitaria
comportano che la sorveglianza
sia effettuata secondo metodi
standardizzati, accreditati dalla letteratura scientifica.
In
particolare la raccolta anamnestica “deve essere completa”, deve includere
tutti i fattori di rischio potenzialmente associabili ai CTD, ai
Cumulative Trauma Disorder (“ad es.
terapie ormonali, BMI, menopausa, n° gravidanze, patologie tiroidee, diabete,
connettivopatie, pregresse fratture ecc.”).
Dopo
aver parlato dell’importanza di un esame obiettivo mirato, il relatore ricorda
che:
-
“il DVR (documento di valutazione dei rischi, ndr) deve prendere in
considerazione l’influenza che le differenze di genere, età, provenienza e
fattori individuali di rischio” (allegato XXXIII del Decreto legislativo 81/2008) “possono
esercitare nella stima del livello di rischio. Il MC deve adottare un programma
di SS modulato su tali fattori;
-
il programma di sorveglianza sanitaria deve essere modulato nelle periodicità e
nei contenuti nei casi di inserimento preventivo/reinserimento di lavoratori a
ridotta capacità lavorativa (presenza di invalidità o limitazioni di idoneità
alla mansione)”.
Inoltre
la
certificazione contenente il
giudizio di idoneità specifica alla
mansione deve:
-
“essere nominativa con precisa indicazione per ogni lavoratore della mansione e
dei compiti svolti;
-
risultare correlata all’effettivo ambiente di lavoro non ad ambienti generici;
-
riportare gli esami integrativi alla visita medica svolti, la data di
compilazione e la validità;
-
il certificato nei casi di inidoneità parziale o totale o temporanea, deve
riportare in modo chiaro quali compiti od esposizioni devono essere evitati;
-
deve essere specificato che il lavoratore è stato informato della possibilità
di revisione del giudizio entro 30 giorni da parte dell’organo di vigilanza;
-
riportare in modo chiaro e preciso timbro e firma del medico competente
certificante;
-
la compilazione dei giudizi di idoneità deve sempre rispettare l’obbligo del
segreto professionale”.
L’intervento
si conclude con alcune indicazione relative ai
criteri per il reinserimento lavorativo.
In
particolare si rende necessaria “una procedura operativa di tipo fortemente
partecipativo che comporti il coinvolgimento di tutti i protagonisti aziendali
(inclusi Medico competente e RLS) nonché degli stessi lavoratori
portatori di WRMSDs” (Work related Muscolo Skeletal Disorders, ndr). Il
medico competente deve pertanto “acquisire la conoscenza diretta di tutti i
determinanti di rischio e dei relativi livelli per la postazione/compito
lavorativo oggetto del reinserimento ed esprimere il giudizio di idoneità in
riferimento a quella ‘specifica postazione/compito’”. Deve inoltre farsi “parte
attiva nella indicazione di interventi strutturali, tecnici od organizzativi
che possano risolvere la limitazione all’idoneità”.
Sempre
in riferimento alle Linee Guida della Regione Lombardia del 2009 si evidenzia
che i posti/compiti “potenzialmente adatti a soggetti portatori di UL – WMSD
hanno, di massima, le seguenti caratteristiche di esposizione:
-
frequenza di azione non superiore a 20 azioni/minuto;
-
uso di forza degli arti superiori minimale e comunque inferiore al 5% della
massima capacità individuale di esposizione;
-
assenza sostanziale di posture e movimenti che comportino ‘elevato impegno’
delle principali articolazioni, soprattutto per l’articolazione portatrice di
patologie;
-
presenza, all’interno di ogni ora di lavoro, di un adeguato tempo di recupero”.
Concludiamo
questa breve presentazione del seminario SIRS raccogliendo alcuni dati relativi
ai limiti di peso nella movimentazione
manuale di carichi riportati nell’intervento “
Elementi
di ergonomia: limiti di peso e documentazione”.
L’intervento
riporta i limiti di peso accettabili, secondo le indicazioni NIOSH, calcolati
sulla base di considerazioni biomeccaniche, fisiologiche e psicofisiche.
Riporta
inoltre la
scelta del peso limite di
riferimento secondo una lettura integrata delle tabelle della ISO
11228-1 e della UNI EN 1005-2:
-
maschi (18-45 anni): 25 kg;
-
femmine (18-45 anni): 20 kg;
-
maschi giovani (fino a 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni): 20 kg;
-
femmine giovani (fino a 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni): 15 kg.
“ Compiti
e obblighi del Medico Competente”, a cura di Vincenzo D’Elia - Ausl di
Bologna, intervento al seminario “Il ruolo del RLS nella prevenzione dei rischi
di natura ergonomica e da sovraccarico biomeccanico” (formato PDF, 884 kB).
“ Elementi
di ergonomia: limiti di peso e documentazione”, intervento al seminario “Il
ruolo del RLS nella prevenzione dei rischi di natura ergonomica e da
sovraccarico biomeccanico” (formato PDF, 413 kB).
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