"Le sfide che attendono il presidente francese Sarkozy"
fonte reuters / Formazione ed informazione
Di seguito le principali sfide che dovrà affrontare.
ELEZIONI PARLAMENTARI
Il nuovo presidente nomina un governo all'atto del suo insediamento ma deve affrontare il suo primo test elettorale con le elezioni parlamentari che si terranno il 10 e il 17 giugno e che decideranno se il suo partito manterrà il controllo del Parlamento o sarà costretto alla "coabitazione" con l'opposizione.
DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione della Francia è il più alto della zona euro a più dell'8%, nonostante i progressi degli ultimi mesi. Il lavoro era fra le preoccupazioni principali degli elettori. Per incoraggiare le aziende ad assumere di più Sarkozy ha in programma di introdurre un contratto di lavoro più flessibile e ha inoltre intenzione di consentire ai disoccupati in cerca di lavoro di poter rifiutare non più di due offerte di lavoro, per non perdere i sussidi di disoccupazione.
POTERE DI ACQUISTO
Insieme al lavoro, il potere d'acquisto è stata una delle principali preoccupazioni della campagna elettorale, nonostante una robusta crescita dei consumi negli scorsi mesi.
Sarkozy si è impegnato a far sì che la gente guadagni di più lavorando di più. Allenterà le regole della settimana lavorativa di 35 ore e toglierà le tasse sugli straordinari e le trattenute per la sicurezza sociale sia per gli imprenditori che per i dipendenti.
Ha in programma il taglio graduale delle tasse e dei versamenti per la sicurezza sociale e la detassazione dei pagamenti dei mutui ipotecari.
DEBITO PUBBLICO
Il debito del settore pubblico francese è ancora ben sopra il limite posto dall'Unione Europea del 60% del prodotto interno lordo e i pagamenti del debito dovrebbero assorbire circa 41 miliardi di euro nel bilancio 2007.
Il governo uscente è riuscito a ridurre il debito al 63,9% del Pil nel 2006 dal 66,2% del 2005. Sarkozy si è impegnato a portare il debito pubblico sotto il 60% del Pil nel giro di cinque anni limitando la crescita della spesa pubblica all'1,5% l'anno e riducendo il numero dei dipendenti pubblici.
TENSIONI SOCIALI, IMMIGRAZIONE
Nelle povere e multi-etniche periferie francesi spesso riesplodono le tensioni, dopo i disordini esplosi nel 2005 e dopo che molti abitanti si sono risentiti per la linea dura tenuta da Sarkozy nei confronti dei giovani rivoltosi e dell'immigrazione.
Ma molti francesi sono preoccupati dall'integrare schiere di immigrati che arrivano da fuori dell'Europa e queste preoccupazioni sono spesso legate a preoccupazioni su criminalità e sicurezza.
Sarkozy, perseverando nel suo approccio duro su criminalità e sicurezza, ha annunciato che si orienterà verso l'immigrazione selettiva per attrarre lavoratori qualificati.
Ha più volte parlato della necessità che la Francia sia orgogliosa della sua storia e della sua cultura e ha promesso di creare un Ministero dell'Immigrazione e dell'Identità Nazionale.
INDUSTRIA
Ci sono due grandi dossier industriali che attendono il presidente francese: la ristrutturazione della società di produzione di aeromobili Airbus, dove è stato programmato il taglio di 10.000 posti di lavoro, e la fusione da 80 miliardi di euro delle aziende di servizi pubblici Suez e Gaz de France.
Sarkozy ha dichiarato di non sentirsi vincolato dal piano di ristrutturazione annunciato dal management di Airbus e che rinegozierà il patto fra gli azionisti fondatori di EADS.
Ha espresso dubbi sull'operazione Suez/GDF, dicendo di voler riconsiderare se GDF, che gestisce il maggior sistema europeo di trasmissione di gas, debba fondersi con un produttore di gas.
RELAZIONI CON LA BANCA CENTRALE EUROPEA
Sarkozy si è rivolto alla Banca Centrale Europea invitandola ad agire per indebolire il tasso di cambio dell'euro per aiutare le esportazioni e criticandola per essere più concentrata nella lotta all'inflazione che nel rafforzare l'economia.
E' tornato sui suoi passi rispetto alla richiesta di riformare il mandato della Bce perchè si concentrasse di più sul lavoro e la crescita ma persistono i sospetti che possa non rispettare l'indipendenza della banca centrale.
UNIONE EUROPEA
Sarkozy spera di superare lo stallo causato dal no della Francia alla Costituzione Ue nel 2005 facendo approvare una versione semplificata al Parlamento.
Si è anche espresso contro l'ingresso della Turchia nella Ue, spingendo invece per una forma di speciale partnership.
Sarkozy parteciperà al suo primo summit Ue il prossimo 21-22 giugno a Bruxelles.
POLITICA ESTERA
Di fronte al nuovo presidente ci sono una serie di questioni internazionali, la più immediata delle quali è il destino di un operatore umanitario francese tenuto in ostaggio in Afghanistan. I talebani hanno prorogato la scadenza dell'ultimatum per un accordo sino a dopo le elezioni francesi.
Sarkozy manterrà la ferma opposizione della Francia a che l'Iran arrivi ad avere la tecnologia per costruire armi atomiche e si è anche impegnato a migliorare le relazioni con gli Stati Uniti dopo le tensioni legate alla guerra in Iraq.
Il vertice dei leder del G8 a Heiligendamm in Germania dal 6 all'8 giugno sarà il suo primo grande meeting internazionale
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