News
"Puglia, entro il prossimo marzo il nuovo piano energetico"
fonte www.edilportale.com / Ambiente
26/09/2012 - La Puglia adotterà il nuovo Pear, Piano energetico ambientale regionale,
entro il 25 marzo 2013. Entro la stessa data rivedrà il regolamento che
individua le aree non idonee all’installazione di impianti per la
produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili.
È quanto stabilito dalla Legge Regionale 25/2012, approvata martedì scorso dopo un confronto durato circa due anni, con cui si aggiorna la normativa sulla regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e si gettano nuove basi per un nuovo piano energetico regionale, all’insegna di impianti innovativi, mobilità sostenibile ed efficientamento energetico degli edifici.
In sede di adeguamento e aggiornamento del PEAR dovranno essere presi in considerazione il bilancio energetico regionale, i bacini energetici territoriali, gli obiettivi per assicurare uno sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, le politiche per lo sviluppo dell’infrastruttura
per il teleriscaldamento e il teleraffrescamento, le modalità di monitoraggio e le strategie
di sviluppo delle fonti rinnovabili in termini anche di potenza installabile, nonché i criteri per la definizione delle misure di compensazione ambientale e territoriale.
Dal punto di vista delle procedure autorizzative, sono soggette a PAS, procedura abilitativa semplificata, la costruzione di impianti rientranti nella disciplina della Dia o dell’attività di edilizia libera, ma anche la realizzazione di impianti di potenza nominale superiore a quelle indicate nella tabella Allegata al D.lgs. 387/2003, cioè impianti eolici di taglia non superiore a 200 kW fino a un massimo di quattro aerogeneratori, impianti solari fotovoltaici localizzati in aree già degradate da attività antropiche, come discariche, di taglia fino a 1 MW, impianti solari fotovoltaici fino a 200kW, impianti a biogas e biomasse, impianti da gas di discarica, impianti idroelettrici fino a 1 MWe, impianti geotermoelettrici realizzati in edifici esistenti fino a 200 KW.
Secondo quanto affermato dalla vicepresidente Loredana Capone al termine della riunione del Consiglio Regionale, la legge recepisce le direttive nazionali e comunitarie in tema di “burden sharing” e coinvolge i comuni nella nuova pianificazione in modo da consentire un monitoraggio accurato sulle iniziative già in atto e sui soggetti proponenti.
Con la nuova norma, continua la vicepresidente Capone, si salvaguardano le iniziative già consolidate ed in corso di realizzazione, prevedendo termini ed adempimenti meno restrittivi per le imprese del settore già in possesso di autorizzazioni uniche, ma alle prese con i cambiamenti normativi sugli incentivi.
In linea con il nuovo sistema introdotto dal quinto Conto Energia, la legge regionale prevede una certa flessibilità sulla tempistica di realizzazione degli impianti produttivi e semplificazioni per la gestione delle modifiche progettuali nella fase esecutiva di realizzazione degli impianti.
È quanto stabilito dalla Legge Regionale 25/2012, approvata martedì scorso dopo un confronto durato circa due anni, con cui si aggiorna la normativa sulla regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e si gettano nuove basi per un nuovo piano energetico regionale, all’insegna di impianti innovativi, mobilità sostenibile ed efficientamento energetico degli edifici.
In sede di adeguamento e aggiornamento del PEAR dovranno essere presi in considerazione il bilancio energetico regionale, i bacini energetici territoriali, gli obiettivi per assicurare uno sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, le politiche per lo sviluppo dell’infrastruttura
per il teleriscaldamento e il teleraffrescamento, le modalità di monitoraggio e le strategie
di sviluppo delle fonti rinnovabili in termini anche di potenza installabile, nonché i criteri per la definizione delle misure di compensazione ambientale e territoriale.
Dal punto di vista delle procedure autorizzative, sono soggette a PAS, procedura abilitativa semplificata, la costruzione di impianti rientranti nella disciplina della Dia o dell’attività di edilizia libera, ma anche la realizzazione di impianti di potenza nominale superiore a quelle indicate nella tabella Allegata al D.lgs. 387/2003, cioè impianti eolici di taglia non superiore a 200 kW fino a un massimo di quattro aerogeneratori, impianti solari fotovoltaici localizzati in aree già degradate da attività antropiche, come discariche, di taglia fino a 1 MW, impianti solari fotovoltaici fino a 200kW, impianti a biogas e biomasse, impianti da gas di discarica, impianti idroelettrici fino a 1 MWe, impianti geotermoelettrici realizzati in edifici esistenti fino a 200 KW.
Secondo quanto affermato dalla vicepresidente Loredana Capone al termine della riunione del Consiglio Regionale, la legge recepisce le direttive nazionali e comunitarie in tema di “burden sharing” e coinvolge i comuni nella nuova pianificazione in modo da consentire un monitoraggio accurato sulle iniziative già in atto e sui soggetti proponenti.
Con la nuova norma, continua la vicepresidente Capone, si salvaguardano le iniziative già consolidate ed in corso di realizzazione, prevedendo termini ed adempimenti meno restrittivi per le imprese del settore già in possesso di autorizzazioni uniche, ma alle prese con i cambiamenti normativi sugli incentivi.
In linea con il nuovo sistema introdotto dal quinto Conto Energia, la legge regionale prevede una certa flessibilità sulla tempistica di realizzazione degli impianti produttivi e semplificazioni per la gestione delle modifiche progettuali nella fase esecutiva di realizzazione degli impianti.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1006 volte.
Pubblicità