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"Ambienti confinati: valutazione, procedure e permessi di lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
18/10/2012 - Vi sono ambienti di lavoro in cui l’assenza di consapevolezza dei
rischi e di imprese qualificate è tra le principali cause degli incidenti che
avvengono. Un esempio di questi luoghi di lavoro è rappresentato dagli
ambienti confinati.
Negli
ambienti sospetti di inquinamento o confinati è stata spesso riscontrata non
solo la mancanza delle necessarie misure di tutela della salute e sicurezza dei
lavoratori, ma anche la pianificazione di procedure di emergenza e soccorso. Ed
è per questo motivo che agli obblighi già previsti dal Decreto legislativo 81/2008, si sono
aggiunti per gli ambienti confinati gli obblighi del Decreto del
Presidente della Repubblica 177/2011 relativi alla qualificazione delle
imprese che possono effettuare lavorazioni negli ambienti confinati e alle relative
procedure di sicurezza.
Per
tornare a parlare di ambienti confinati con riferimento alle novità legislative
ci occupiamo di
guida informativa
presentata ufficialmente il 22 giugno 2012 durante un convegno presso il comune
di Latina.
Il
documento, dal titolo “
Il lavoro negli
ambienti confinati. Guida informativa per le imprese”, è stato elaborato da
un gruppo di lavoro tematico costituito da rappresentanti del Dipartimento di
Prevenzione dell' AUSL
Latina e del Laboratorio salute e sicurezza sul lavoro del Comune di Latina.
Inoltre alle attività del laboratorio hanno partecipato RSPP e ASPP di diverse
medie e grandi aziende della provincia e professionisti del settore.
La
guida è rivolta in modo particolare al mondo delle
micro e piccole imprese (datori di lavoro, RSPP, consulenti e RLS)
con l’obiettivo di chiarire gli aspetti basilari della problematica degli
ambienti confinati e consentire un corretto approccio alle lavorazioni.
La
guida si sofferma su diversi aspetti relativi al lavoro
negli ambienti confinati.
Uno
dei più importanti è relativo alla
valutazione
dei rischi.
Infatti
prima di consentire l’accesso di lavoratori in un ambiente confinato “è
necessario valutarne i rischi al fine di determinare le misure di prevenzione e
protezione che garantiscano la salute e la sicurezza dei lavoratori”.
Alcuni
suggerimenti:
-
“è necessario acquisire tutte le informazioni occorrenti sulle caratteristiche
dell’ambiente confinato (ad es. dimensioni e configurazione dell’ambiente,
sostanze presenti, collegamenti con altri spazi) e delle attività da
effettuare”;
-
“se è possibile, bisogna effettuare le attività previste (ad es. manutenzione,
bonifica, ispezione) evitando l’ingresso dei lavoratori nell’ambiente
confinato; a questo scopo gli ambienti
confinati possono essere opportunamente progettati o modificati”.
Riguardo
ai rischi da valutare la guida indica che nelle lavorazioni in un ambiente
confinato ci possono essere
diverse
tipologie di rischi:
-
“
rischio di asfissia (per mancanza
di ossigeno);
-
rischio di intossicazione per inalazione
o per contatto epidermico di sostanze pericolose per la salute (gas, vapori o
fumi);
-
rischio di incendio e di esplosione;
-
altri possibili rischi: caduta
dall’alto; inciampo o scivolamento; contatto con parti abrasive o taglienti;
urto, colpo o schiacciamento; contatto con parti in movimento; proiezione di
parti solide o liquide; caduta di gravi dall’alto; contatto con tensione
elettrica; puntura o morso di animale; caduta in contenitori di liquidi;
esposizione ad agenti biologici; radioattività; annegamento per allagamento;
intrappolamento; seppellimento, colpi di calore, rumore, difficoltà di
comunicazione e stato emotivo”.
La
guida ricorda inoltre che:
-
“per orientarsi nella valutazione dei rischi è molto utile prendere in
considerazione la
casistica degli
incidenti avvenuti negli ambienti confinati pubblicati sulla letteratura
specifica” (nell’allegato IV alla guida è proposta una selezione di fonti
utili);
-
negli ambienti confinati in cui, per la presenza di agenti chimici
pericolosi, “si presentano rischi di asfissia, di intossicazioni acute, di
incendi o di esplosioni si avrà, anche, un rischio chimico superiore a ‘basso
per la sicurezza’ e si dovrà attuare quanto previsto dall’art. 224 del DLgs
81/08 con particolare riguardo per le disposizioni contenute negli art. 225 e
226 per la tutela della sicurezza dei lavoratori”.
Inoltre
la
valutazione dei rischi deve tener
conto che:
-
“gli ambienti possono essere soggetti a notevoli e veloci variazioni nel tempo
delle caratteristiche dell’atmosfera e dei rischi correlati;
-
i rischi derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi si possono
presentare anche all'esterno degli ambienti confinati (ad es. in prossimità di
sfiati o di dischi di rottura) o in corrispondenza degli accessi ad ambienti
confinati non ancora bonificati;
-
in alcuni casi, per la scelta degli operatori da adibire alle lavorazioni e per
l’espressione del relativo giudizio
di idoneità alla mansione specifica possono essere rilevanti anche le
dimensioni antropometriche e i requisiti attitudinali dei lavoratori
individuati”.
Come
previsto dal DPR 177/2011 al termine della valutazione dei rischi è necessario
elaborare e redigere un’apposita
procedura
di sicurezza.
Secondo
il DPR 177/2011 durante le lavorazioni in ambienti confinati “deve essere
adottata ed efficacemente attuata una
procedura
di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al
minimo i rischi propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della
eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del
Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco”.
Se
si prende come riferimento la guida operativa alle linee guida per un sistema
di gestione sulla salute e sicurezza UNI-INAIL, una
procedura idonea dovrebbe “contenere almeno
quattro sezioni: scopo e campo di applicazione; documenti,
normativa di riferimento, termini e definizioni; compiti e responsabilità;
modalità operative”.
In
merito alla sezione “
Compiti e
responsabilità” devono essere individuate “tutte le figure aziendali che
partecipano con diversi ruoli e/o responsabilità prima, durante e dopo
l’esecuzione di lavori in ambienti confinati”. Ad esempio con riferimento al
rappresentante del committente, al preposto, ai lavoratori che eseguono
l’intervento all’interno e all’esterno dell’ambiente confinato.
Nelle
“
Modalità operative” vanno indicate le
fasi di lavoro in ordine temporale e spaziale, descrivendo i principali rischi
e le misure di prevenzione e protezione adottate. Ad esempio con riferimento a:
-
“i
rischi associati all’ambiente
confinato e alle lavorazioni da svolgere;
-
le
misure adottate in particolare:
la delimitazione e segnalazione dell’area di lavoro (scelta della
cartellonistica da adottare); l’eventuale bonifica dell’ambiente confinato;
l’isolamento dell’ ambiente
confinato rispetto ad altri ambienti pericolosi al fine di evitare ogni
possibile trasferimento di condizioni di pericolo da un ambiente ad un altro;
la verifica dell’idoneità delle vie di accesso e di uscita, sia in caso di
esecuzione del lavoro, sia in caso di emergenza; la verifica dell’aria
contenuta nell’ambiente confinato in relazione, sia alla presenza di ossigeno,
sia all’assenza di sostanze intossicanti e/o asfissianti e/o con pericolo di
esplosività (misurare e registrare tali parametri); la ventilazione
dell’ambiente confinato; le attrezzature e gli strumenti utilizzati;
l’illuminazione (garantire una adeguata illuminazione in modo da consentire
l’esecuzione del lavoro);
-
la
supervisione esterna all’ambiente
confinato: prevedere, nell’organizzazione del lavoro, la presenza continua
di una persona incaricata di supervisionare il lavoro dall’esterno al fine di
mantenere una comunicazione costante con i lavoratori all’interno dell’ambiente
confinato, di attivare la catena dei soccorsi in caso di emergenza e/o di
avvisare i lavoratori all’interno dell’ambiente confinato in caso di variazioni
delle condizioni di sicurezza e farli uscire;
-
le
prescrizioni per l’ingresso in
ambiente confinato (prima di accedere nell’ambiente confinato redigere un
permesso di lavoro);
-
i
dispositivi di protezione:
descrivere i dispositivi
di protezione individuali e collettivi che devono essere utilizzati per
tutto il tempo dell’esecuzione del lavoro e quelli messi a disposizione in caso
di emergenza;
-
la
gestione delle situazioni anomale o
di emergenza: descrivere il comportamento da seguire in casi di situazioni
anomale e/o di emergenza, incluso l’attivazione dei soccorsi esterni”.
Rimandandovi
alla lettura completa del documento, concludiamo sottolineando l’importanza che
la procedura di sicurezza preveda anche l'adozione di un
permesso di lavoro.
Il
permesso di lavoro è infatti “uno strumento volto ad assicurare che tutti gli
elementi del sistema sicurezza siano stati messi in atto prima che ai
lavoratori venga permesso di entrare e/o lavorare in ambienti confinati”.
In
particolare in caso di appalto, il permesso di lavoro è “un documento con il
quale il committente e l’appaltatore, si scambiano informazioni relative al
lavoro da eseguire: il primo deve indicare i rischi specifici relativi
all'ambiente in cui si opera e gli interventi preliminari all'esecuzione di un
lavoro, mentre l’appaltatore contestualmente esprime la presa visione dei provvedimenti
relativi e li integra con le disposizioni per il proprio personale,
esplicitando i risultati della propria valutazione del rischio ed indicando
quali dispositivi di protezione individuale è necessario utilizzare”.
Questi
sono gli
elementi essenziali di un
permesso di lavoro:
-
“la chiara identificazione della figura che autorizza quel particolare lavoro
(con eventuali limiti di responsabilità) e della figura che ha la
responsabilità della messa in opera delle precauzioni (ad esempio, isolamento,
controllo dell’aria, piano di emergenza);
-
l’individuazione delle parti interessate all’attività (committente,
appaltatore);
-
prevedere le modalità di autorizzazione inizio lavoro, di accettazione inizio
lavoro, di dichiarazione di fine lavoro e l’accertamento di fine lavoro
-
l’addestramento e istruzioni in relazione al permesso;
-
il monitoraggio e la verifica per assicurare che il sistema lavori in
sicurezza, come predisposto”.
Sommario del
documento:
Ambienti
confinati
Valutazione
dei rischi
Asfissia
Intossicazioni
Incendi
ed esplosioni
Misurazioni
Ventilazione
Misure
di protezione
Emergenza
Informazione,
formazione, addestramento ed esperienza
Procedura
di sicurezza e permesso di lavoro
Qualificazione
delle imprese
Appalti
Allegati
Procedura
di sicurezza
Certificazione
dei contratti
Normativa
Documentazione
e siti web di riferimento
Azienda
Unità Sanitaria Locale di Latina, Comune di Latina, Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Latina, “ Il
lavoro negli ambienti confinati. Guida informativa per le imprese”, documento elaborato da un gruppo di lavoro tematico
costituito da rappresentanti del Dipartimento di Prevenzione dell'AUSL Latina e
del Laboratorio salute e sicurezza sul lavoro del Comune di Latina (formato
PDF, 1.01 MB).
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