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"Ilva: le conclusioni della Conferenza Servizi su nuova Aia"
fonte www.insic.it / Ambiente
19/10/2012 - Nei giorni scorsi
il ministero aveva informato che
la bozza di Aia
preparata dal gruppo di lavoro prevedeva misure immediate e interventi
da completare entro tre anni con riduzioni drastiche delle emissioni
inquinanti.
Indicazioni molto più rigide,
cogenti e incisive sotto il profilo della tutela dell’ambiente e della
salute pubblica, rispetto alle 462 prescrizioni dell'Aia del 4 agosto
2011.
Nella giornata del 18.10.2012 si sono quindi svolte le audizioni, in sede di Conferenza dei Servizi, delle diverse associazioni ambientaliste che hanno chiesto di presentare le proprie osservazioni. Sono poi seguite le consultazioni con i Comuni di Taranto e Statte, Provincia di Taranto, Regione Puglia) e dell'Ilva.
Tra le associazioni ambientaliste, Legambiente ha manifestato la propria contrarietà al rinvio della chiusura dell’altiforno 5 ad altri 20 mesi. Inoltre l’associazione ricorda che “manca la previsione di chiusura immediata di alcune batterie delle cokerie e di alcuni altiforni, in evidente e inaccettabile difformita' con le prescrizioni della Magistratura. Tre anni per la copertura dei parchi minerali sono un tempo eccessivamente lungo, e la riduzione della produzione di acciaio è un imperativo necessario per limitare le emissioni inquinanti in atmosfera e nel mare".
La Regione Puglia, in particolare, chiede il recepimento della legge regionale sulla valutazione relativa al danno sanitario provocato dall'inquinamento ed un riesame dell'Aia a fronte di criticita' che dovessero emergere.
Dalla Provincia di Taranto invece arriva il via libera alla nuova AIA: in una dichiarazione congiunta il presidente della Provincia Gianni Florido e l'assessore all'Ambiente Giampiero Mancarelli hanno affermato che il nuovo documento "con il riesame dell'Aia si prevedono indicazioni stringenti sui limiti emissivi e tempi certi sugli interventi da svolgersi per raggiungere questo obiettivo. All'azienda è stato anche prescritto il compito di realizzare report trimestrali sullo stato di avanzamento dei lavori. I report saranno messi a disposizione di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, a partire dalle istituzioni locali, per le opportune valutazioni".
E proprio dall’Ilva invece sono arrivate le prime perplessità per bocca del Presidente Paolo Ferrante che uscendo dalla conferenza ha dichiarato come sia difficile esprimere un giudizio immediato e sintetico “motivo per il quale abbiamo posto delle riserve che riguardano la sostenibilità economica e tecnica del parere della commissione… anche alla luce dell'andamento del mercato mondiale di questo settore". Ferrante ha poi sottolineato che "stiamo parlando di un'Aia che entrerebbe in vigore in Italia nel 2012 e in altri paesi nel 2016 e c'è chi chiede addirittura un rinvio al 2020. Questo per noi - ha continuato Ferrante - significa una minore competitività, quindi, nei prossimi anni avremmo dei competitori europei che produrrebbero in un regime assolutamente diverso dal nostro, più favorevole alla loro produzione e questo è un elemento che dobbiamo valutare, così come dobbiamo valutare la nostra futura capacità produttiva. Infatti, c'è un limite che è stato indicato e dobbiamo verificare se questo limite è coerente con l'impegno finanziario che ci viene richiesto".
Nei prossimi giorni sarà poi la Procura di Taranto a pronunciarsi sui previsti tagli all’inquinamento contenuti nell’Aia per verificare se sono sufficienti a bloccare lo spegnimento immediato degli impianti chiesto e ribadito nei giorni scorsi.
Nella giornata del 18.10.2012 si sono quindi svolte le audizioni, in sede di Conferenza dei Servizi, delle diverse associazioni ambientaliste che hanno chiesto di presentare le proprie osservazioni. Sono poi seguite le consultazioni con i Comuni di Taranto e Statte, Provincia di Taranto, Regione Puglia) e dell'Ilva.
Tra le associazioni ambientaliste, Legambiente ha manifestato la propria contrarietà al rinvio della chiusura dell’altiforno 5 ad altri 20 mesi. Inoltre l’associazione ricorda che “manca la previsione di chiusura immediata di alcune batterie delle cokerie e di alcuni altiforni, in evidente e inaccettabile difformita' con le prescrizioni della Magistratura. Tre anni per la copertura dei parchi minerali sono un tempo eccessivamente lungo, e la riduzione della produzione di acciaio è un imperativo necessario per limitare le emissioni inquinanti in atmosfera e nel mare".
La Regione Puglia, in particolare, chiede il recepimento della legge regionale sulla valutazione relativa al danno sanitario provocato dall'inquinamento ed un riesame dell'Aia a fronte di criticita' che dovessero emergere.
Dalla Provincia di Taranto invece arriva il via libera alla nuova AIA: in una dichiarazione congiunta il presidente della Provincia Gianni Florido e l'assessore all'Ambiente Giampiero Mancarelli hanno affermato che il nuovo documento "con il riesame dell'Aia si prevedono indicazioni stringenti sui limiti emissivi e tempi certi sugli interventi da svolgersi per raggiungere questo obiettivo. All'azienda è stato anche prescritto il compito di realizzare report trimestrali sullo stato di avanzamento dei lavori. I report saranno messi a disposizione di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, a partire dalle istituzioni locali, per le opportune valutazioni".
E proprio dall’Ilva invece sono arrivate le prime perplessità per bocca del Presidente Paolo Ferrante che uscendo dalla conferenza ha dichiarato come sia difficile esprimere un giudizio immediato e sintetico “motivo per il quale abbiamo posto delle riserve che riguardano la sostenibilità economica e tecnica del parere della commissione… anche alla luce dell'andamento del mercato mondiale di questo settore". Ferrante ha poi sottolineato che "stiamo parlando di un'Aia che entrerebbe in vigore in Italia nel 2012 e in altri paesi nel 2016 e c'è chi chiede addirittura un rinvio al 2020. Questo per noi - ha continuato Ferrante - significa una minore competitività, quindi, nei prossimi anni avremmo dei competitori europei che produrrebbero in un regime assolutamente diverso dal nostro, più favorevole alla loro produzione e questo è un elemento che dobbiamo valutare, così come dobbiamo valutare la nostra futura capacità produttiva. Infatti, c'è un limite che è stato indicato e dobbiamo verificare se questo limite è coerente con l'impegno finanziario che ci viene richiesto".
Nei prossimi giorni sarà poi la Procura di Taranto a pronunciarsi sui previsti tagli all’inquinamento contenuti nell’Aia per verificare se sono sufficienti a bloccare lo spegnimento immediato degli impianti chiesto e ribadito nei giorni scorsi.
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