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"Via ai combustibili alternativi nei cementifici"
fonte www.edilportale.com / Ambiente
31/10/2012 - Nei cementifici soggetti ad Aia, autorizzazione integrata ambientale, i
combustibili solidi secondari, cioè prodotti dai rifiuti, sostituiranno
parzialmente quelli tradizionali. Lo ha stabilito lo
schema di regolamento approvato venerdì scorso in Consiglio dei Ministri.
Come si legge nella relazione illustrativa del regolamento, la norma si prefigge di contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sostenibilità ambientale e gestione dei rifiuti.
L’utilizzo dei Css, combustibili solidi secondari, può avere un impatto positivo anche sulla politica industriale perché evitando il consumo di biomassa vergine non provoca distorsioni nel mercato dei prodotti alimentari e di altre produzioni nazionali.
Ma non solo, perché i rifiuti diventeranno una risorsa invece di confluire in discarica. In sostanza, il rifiuto diventa fonte di energia. Elemento che richiede l’elaborazione di specifiche norme tecniche per determinare la frazione rinnovabile contenuta nei Css e rientrante nell’ambito di applicazione della Direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell’usi dell’energia da fonti rinnovabili.
Il Css si ottiene dal trattamento di rifiuti solidi non pericolosi in appositi impianti. L’utilizzo del Css in impianti per la produzione di energia avviene dopo la verifica sulla loro composizione.
Secondo gli studi di Nomisma Energia, citati nella relazione illustrativa, l’utilizzo del Css comporterebbe vantaggi non solo ambientali, ma anche in termini di qualità della vita. Contribuirebbero infatti alla chiusura delle discariche, segnando un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi nove anni in cui i costi associati alla gestione dei rifiuti urbani sono cresciuti del 58% rispetto al 2001.
Come si legge nella relazione illustrativa del regolamento, la norma si prefigge di contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sostenibilità ambientale e gestione dei rifiuti.
L’utilizzo dei Css, combustibili solidi secondari, può avere un impatto positivo anche sulla politica industriale perché evitando il consumo di biomassa vergine non provoca distorsioni nel mercato dei prodotti alimentari e di altre produzioni nazionali.
Ma non solo, perché i rifiuti diventeranno una risorsa invece di confluire in discarica. In sostanza, il rifiuto diventa fonte di energia. Elemento che richiede l’elaborazione di specifiche norme tecniche per determinare la frazione rinnovabile contenuta nei Css e rientrante nell’ambito di applicazione della Direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell’usi dell’energia da fonti rinnovabili.
Il Css si ottiene dal trattamento di rifiuti solidi non pericolosi in appositi impianti. L’utilizzo del Css in impianti per la produzione di energia avviene dopo la verifica sulla loro composizione.
Secondo gli studi di Nomisma Energia, citati nella relazione illustrativa, l’utilizzo del Css comporterebbe vantaggi non solo ambientali, ma anche in termini di qualità della vita. Contribuirebbero infatti alla chiusura delle discariche, segnando un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi nove anni in cui i costi associati alla gestione dei rifiuti urbani sono cresciuti del 58% rispetto al 2001.
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