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"Settore sanitario: come valutare l’esposizione ai campi elettromagnetici"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
16/11/2012 - Come più volte rilevato anche dai nostri articoli, nel settore
sanitario i pericoli di
esposizione
a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sono maggiori rispetto ad
altri ambienti e attività lavorative. E il largo impiego di sorgenti di
radiazioni non ionizzanti, impiegate in
questo settore anche per finalità diagnostiche e terapeutiche, riguarda un
grande numero di soggetti esposti o potenzialmente esposti: lavoratori,
pazienti, degenti e visitatori.
Per
favorire una corretta valutazione del rischio da esposizione a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici (CEM) in ambito sanitario – individuando gli
approcci idonei in relazione alla tipologia degli esposti – la Direzione
Regionale Sanità della Regione Lombardia ha approvato il 7 novembre 2012 con
Decreto n. 9944 le “
Linee di indirizzo per la valutazione
dell’esposizione a campi elettromagnetici in ambito sanitario”.
L’obiettivo
di questo documento è l’approfondimento degli aspetti di tutela dal rischio
di esposizione a CEM nei confronti dei soggetti esposti, escludendo in
questo caso “la categoria dei pazienti per i quali si applicano principi di
giustificazione e di ottimizzazione, secondo il bilancio rischio/beneficio”.
Tutela
che si ottiene attraverso l’osservanza del Decreto legislativo 81/2008, che
recepisce integralmente la Direttiva Europea 2004/40/CE, e la redazione di
un’adeguata valutazione dei rischi.
In
questo senso il documento fornisce “una
metodologia
di valutazione e gestione del rischio basata sulla
Norma CEI EN 50499 “Procedura per la valutazione dell’esposizione
dei lavoratori ai campi elettromagnetici” consolidata nel corso di uno
specifico
progetto di ricerca SICEO
– “Sicurezza e Compatibilità Elettromagnetica in ambito Ospedaliero”. Progetto
che ha visto la collaborazione di Aziende Ospedaliere (di Brescia e di
Desenzano) e dell’Istituto di Fisica Applicata “N.Carrara” del Consiglio
Nazionale delle Ricerche.
In
pratica le
linee di indirizzo
possono costituire per le organizzazioni sanitarie uno
strumento di supporto relativo a:
-
“modalità di svolgimento della valutazione;
-
valutazione preliminare;
-
verifica dei livelli di esposizione
ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (CEM) e rispetto dei
limiti sanciti dalla vigente normativa;
-
effettuazione, ove opportuno, di una valutazione più dettagliata prevedendo
misure e/o calcoli, finalizzati a stabilire il livello di esposizione a CEM;
-
individuazione di misure tecniche/operative/procedurali volte alla
riduzione/gestione del rischio specifico”.
In
particolare la metodologia proposta presuppone
sei diverse fasi:
-
“censimento e valutazione preliminare delle sorgenti
di cem;
-
verifica del rispetto della vigente normativa in relazione alla tipologia dei
soggetti esposti;
-
necessità o meno di approfondimenti in ordine a specifiche o particolari
situazioni operative e di esposizione;
-
mappatura di aree, zone, locali, con considerazione di tempi e modi di
occupazione;
-
attuazione di misure tecnico-organizzative al fine di eliminare o, ove non sia
possibile, ridurre al minimo il rischio da esposizione a cem;
-
programmazione del monitoraggio periodico a controllo e verifica delle
apparecchiature, macchine, sistemi e quant’altro sia stato, nel corso della
valutazione, individuato come sorgente significativa di CEM”.
Le
attività concernenti le valutazioni preliminari, le misurazioni e/o i calcoli
“devono essere programmate ed effettuate da servizi o persone incaricate e
professionalmente competenti, prevedendo la consultazione e/o la partecipazione
dei lavoratori o dei loro rappresentanti”.
Non
bisogna dimenticare che il documento non fornisce volutamente indicazioni relative
alla gestione del rischio da CEM negli impianti
di Risonanza Magnetica (RM), per questa tipologia di impianti si rimanda ad
altri articoli
di PuntoSicuro.
Ci
soffermiamo sul primo passaggio relativo al censimento, alla
classificazione delle fonti, delle
sorgenti di CEM.
Nelle
strutture sanitarie coesistono “sorgenti interne, indoor, ed esterne, outdoor,
di pertinenza anche di gestori/responsabili diversi dal responsabile della
stessa struttura sanitaria”. La prima fase di mappatura “permette di definire,
anche se non sempre esaustivamente, aree e zone con presenza di rischio di
esposizione a CEM”.
Riguardo
alle
sorgenti indoor si ricorda che
nelle strutture sanitarie e negli ambienti lavorativi correlati “sono
contenute, installate ed utilizzate apparecchiature elettriche e sono presenti
impianti che producono campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici a livelli
inferiori ai limiti di esposizione della popolazione. Tuttavia, in taluni
reparti è previsto l’uso intenzionale di apparecchiature che producono CEM ai
fini diagnostici o terapeutici che possono superare i limiti di esposizione
della popolazione. Inoltre, in altre attività lavorative e/o aree specifiche,
non finalizzate a diagnosi e terapia, può essere necessario utilizzare
apparecchiature o impianti che generano CEM analogamente superiori ai limiti
sopra citati”.
Riguardo
alle
sorgenti outdoor le strutture
sanitarie possono “essere poste in prossimità di sorgenti di emissione e
possono subirne l’influenza. In particolare, vi può essere un concorso di esposizione da
elettrodotti, stazioni radio base, ripetitori di radiodiffusione (AM e FM)
o TV”.
Il
documento opera anche una
classificazione
delle sorgenti ai fini della valutazione dei CEM, una classificazione che è
stata effettuata “sulla base dei criteri previsti dalla norma CEI/EN/50499
nella quale sono classificati, in due differenti tabelle, i luoghi di lavoro e
le apparecchiature”.
La
prima tabella della norma contiene un
elenco, non esaustivo, “dei luoghi e delle apparecchiature elettriche per le
quali può essere prevista l’esclusione a priori di approfondimento valutativo,
ovvero per le quali non è necessario procedere ad una valutazione più
dettagliata dell’esposizione, in quanto i valori di CEM sono inferiori a quelli
previsti per la protezione della popolazione generale” (“apparecchiature con
marcatura CE valutata utilizzando le norme sui CEM armonizzate e quelle immesse
sul mercato europeo in conformità alla Raccomandazione Europea 1999/519/CE”, alcune
apparecchiature di illuminazione, computer, macchine per ufficio, ...).
Nella
stessa tabella “sono altresì riportate le caratteristiche che devono possedere
le
reti di alimentazione elettrica
(50Hz) nei luoghi di lavoro e gli
impianti
dei circuiti di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica che
attraversano o sorvolano il luogo di lavoro, caratteristiche utili a comprovare
la conformità ai limiti di esposizione, ovvero il rispetto dei valori previsti
dalla Raccomandazione Europea 1999/519/CE relativa all’esposizione della
popolazione generale ai CEM”.
La
seconda tabella riporta invece un
elenco, anche in questo caso non esaustivo, delle apparecchiature per le quali
potrebbero essere necessarie ulteriori valutazioni.
Per
concludere ricordiamo ai nostri lettori che, per effetto del rinvio
dei termini di recepimento della Direttiva europea 2004/40/CE, nel D.Lgs.
81/2008 le specifiche disposizioni sulla protezione dei lavoratori dalle
esposizioni ai campi elettromagnetici contenute nel Capo IV del Titolo VIII
entreranno in vigore il 31 ottobre 2013.
L’
indice delle linee di indirizzo:
1
CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1
Modalità di svolgimento della valutazione del rischio
1.2
Effetti diretti e indiretti da esposizione da CEM
1.3
Effetti a lungo termine e da contatto con conduttori in tensione
2
TERMINI E DEFINIZIONI
3
RIFERIMENTI NORMATIVI
4
VALUTAZIONE DEI RISCHI
4.1
Introduzione
4.2
Definizione delle sorgenti
4.2.1
Sorgenti indoor
4.2.2
Sorgenti outdoor
4.3
Classificazione delle sorgenti
4.4
Valutazione dei livelli di esposizione ai CEM
4.4.1
Condizione 1- Luoghi di lavoro conformi a priori
4.4.2
Condizione 2 - Luoghi di lavoro suscettibili di ulteriore valutazione
4.5
Raccomandazioni
4.6
Effetti indiretti delle sorgenti di CEM
4.6.1
Effetti indiretti sulle apparecchiature e sui materiali
4.6.2
Effetti indiretti sui dispositivi medici impiantati
4.6.3
Gestanti
5
CLASSIFICAZIONE DELLE AREE
6
GESTIONE DEI RISCHI
6.1
Soggetti esposti
6.1.1
Utenti
6.1.2
Lavoratori
6.2
Luoghi di lavoro-apparecchiature-impianti
7
DIAGRAMMA DI FLUSSO PER LA VALUTAZINE DEL RISCHIO DA CEM IN AMBITO OSPEDALIERO
APPENDICE
1.
SUPPORTO
ALLA VALUTAZIONE. ESTRATTO DAL PROGETTO DI RICERCA SICEO
“SICUREZZA
E COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA IN AMBIENTE OSPEDALIERO”
APPENDICE
2: BREVE RASSEGNA SULLA NORMATIVA PERTINENTE
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