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" Rischio amianto e prevenzione: dai tribunali alla ricerca"

fonte www.insic.it / Salute

22/11/2012 - L'amianto torna ancora una volta nella cronaca giudiziaria, con la sentenza n. 41184 del 22 ottobre 2012 della Cassazione, in cui si affronta un caso di morte di alcuni dipendenti di una società per esposizione prolungata alla fibra killer presente all’interno di uno stabilimento. I chiarimenti della Corte hanno riguardato la prevedibilità del danno derivato dalle lavorazioni ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione.

I dirigenti di una società avevano omesso di apporre all'interno dello stabilimento, apparecchiature o strumenti idonei a determinare l'aspirazione, il contenimento e l’eliminazione delle polveri di amianto. Inoltre, non avevano informato i loro dipendenti dei rischi specifici e non avevano portato a conoscenza degli stessi le modalità tecniche ed operative più idonee a prevenire i danni da esposizione.
In sede di Appello era stato negato il risarcimento per ogni singolo operaio.

La Cassazione ha però rigettato l’impostazione della Corte d’Appello che non aveva ritenuto di poter imputare ai dirigenti della società, il dovere di conoscenza dei progressi e delle scoperte scientifiche sull'argomento, citando proprio l'elencazione dei provvedimenti legislativi in materia di amianto, indicata dalla Corte di Appello ed il richiamo alle iniziative assunte dalla holding Eternit con l'apertura di un laboratorio di ricerca presso la sede di Casale Monferrato sin dal 1978. Si tratta di atti e fatti che confermerebbero, secondo la Cassazione, che gli imputati erano nella condizione di poter prevedere (ed anzi previdero) gli effetti dannosi dell'esposizione alle polveri di amianto.

Quanto alla pretesa inutilità dell'uso delle mascherine, perché queste non erano in grado di evitare l'inalazione delle fibre più piccole e l’ assenza di misure alternative di sicura efficacia, la Corte ricorda che, secondo l’attuale giurisprudenza, la causalità si configura non solo quando il comportamento diligente, imposto dalla norma, avrebbe certamente evitato l'evento dannoso, ma anche quando una condotta appropriata avrebbe avuto significative probabilità di scongiurare il danno o attenuarne le conseguenze.

L'amianto sarà oggetto di approfondimento specifico proprio in questi giorni nella II Conferenza sulle patologie asbesto-correlate, che si svolgerà da oggi (22 novembre) fino al 24 novembre a Venezia.
Saranno organizzate tre sessioni parallele dedicate alla "Ricerca clinica e di base", alla "Sanità pubblica e ricerca epidemiologica" e alle "Bonifiche e metodi di inertizzazione". Presenti i maggiori esperti nazionali ed internazionali della comunità scientifica ed alcuni esponenti del mondo giuridico e sanitario.

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