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"Procedure e informazioni per l’uso in sicurezza dell’acetilene"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
05/12/2012 - L’
acetilene è un gas
incolore, appena più leggero all’aria e dall’odore caratteristico. Non è un gas
tossico, ma se respirato ha proprietà
leggermente narcotiche e in alte concentrazioni può causare asfissia. Inoltre viene
classificato come
gas altamente
infiammabile ed esplosivo a contatto o senza contatto con aria.
Queste
alcune indicazioni tratte dal documento “
Procedura tecnica per l’impiego in sicurezza dell’acetilene”
presente sul sito del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ Università degli studi di Parma
in merito all’uso in sicurezza del gas acetilene negli
ambienti di lavoro universitari.
L’
obiettivo di tale procedura è di
permettere:
-
“che le apparecchiature e le attrezzature vengano utilizzate in modo corretto;
-
che siano utilizzati materiali e Dispositivi di Protezione Individuali (DPI)
idonei;
-
che siano utilizzati i dispositivi di protezione collettivi (se esistenti);
-
la tutela dell’operatore e dell’ambiente”.
Con
questo documento si forniscono
specifiche
e pratiche modalità operative (con particolare riferimento all’uso del gas
acetilene per alimentare strumenti di laboratorio o per saldature
ossiacetileniche) in grado di:
-
“informare gli operatori sulle singole responsabilità;
-
rendere le modalità operative conformi alle normative vigenti;
-
rendere le modalità operative conformi alle norme di buona tecnica di
laboratorio;
-
standardizzare le procedure operative”.
Generalmente
l’
acetilene è trasportato in
recipienti dove si trova disciolto “in un solvente assorbito in una materia
porosa occupante l’intero volume del recipiente stesso. Questa condizione
assicura la stabilità del gas, evitando il rischio di decomposizione esplosiva”.
I
recipienti per acetilene sono identificati da una colorazione marrone rossiccio
dell’ogiva – come si può visualizzare nel documento “
La nuova colorazione distintiva delle bombole dei gas
industriali” - e “devono essere sottoposti a revisione periodica ai
sensi della normativa vigente in fatto di sicurezza”.
Inoltre
nei laboratori normalmente l’acetilene “viene distribuito tramite delle linee
di adduzione collegate direttamente con la bombola posizionata all’esterno
degli edifici. In alcuni casi, invece (ad esempio e soprattutto nella saldatura
ossiacetilenica) la bombola di acetilene si trova direttamente all’interno del
locale stesso”.
Il
documento indica i
pericoli correlati
all’uso dell’acetilene:
-
“con aria e ossigeno forma delle atmosfere
potenzialmente esplosive;
-
allo stato libero in assenza di aria è soggetto a decomposizione esotermica;
-
ritorni di fiamma lungo le tubazioni;
-
reagisce con sostanze ossidanti e comburenti;
-
può causare asfissia in alta concentrazione;
-
può avere un leggero effetto narcotico in bassa concentrazione”.
E
riporta anche precisi
provvedimenti di
prevenzione per diminuire i rischi:
-
“vietato fumare e produrre scintille; tali divieti devono essere riportati in
cartelli segnaletici;
-
controllare periodicamente la tenuta dei circuiti delle apparecchiature
utilizzando acqua saponosa o appropriati tensioattivi per la ricerca di
eventuali perdite;
-
non utilizzare rame, argento o loro derivati che potrebbero dar luogo alla
formazione di acetiluri instabili;
-
non usare le bombole in posizione orizzontale e non vuotarle mai completamente;
-
non usare sostanze ossidanti, alogeni e composti alogenati;
-
non effettuare travasi
da un recipiente all’altro;
-
possono essere utilizzati tutti i mezzi estinguenti conosciuti (estintori a CO2
, estintori a polvere, estintori a idrocarburi alogenati, acqua,…);
-
i luoghi di lavoro devono essere ben aerati: presenza di aerazione naturale o
presenza di aerazione meccanica;
-
gli impianti di distribuzione dell’acetilene devono essere dotati di valvole di
antiritorno e valvole di sicurezza;
-
i riduttori di pressione e le valvole devono essere aperti molto lentamente;
-
nel locale deve essere presente un impianto di rilevazione gas;
-
gli impianti elettrici e le apparecchiature compresi nelle zone
classificate ‘Atex’ devono rispondere essere di categoria 1, 2 o 3 così
come previsto dall’Allegato L del D. Lgs. 81/08”.
Per
la
saldatura ossiacetilenica sono
indicati anche i seguenti
provvedimenti:
-
“non lasciare mai il cannello acceso nelle vicinanze delle bombole;
-
non effettuare operazioni
di saldatura con i tubi di adduzione del gas arrotolati;
-
in caso di ritorni di fiamma chiudere immediatamente i rubinetti del cannello e
le valvole del recipiente. Prima di riaccendere la fiamma ispezionare il
circuito;
-
controllare periodicamente i sistemi di sicurezza dell’impianto;
-
per interruzioni brevi chiudere i rubinetti del cannello mentre per
interruzioni prolungate intercettare le valvole sui recipienti;
-
non toccare le valvole e i riduttori di pressione con mani o stracci sporchi di
olio o grasso;
-
non effettuare le operazioni di saldatura con persone estranee nelle vicinanze;
-
attenersi a tutte le altre disposizioni riguardanti la saldatura
ossiacetilenica”.
Questi
i
DPI necessari nella saldatura
ossiacetilenica:
-
“
Protezione degli occhi: occhiali
di protezione per saldatura a norma UNI EN 175;
-
Protezione
delle vie respiratorie: respiratore per polvere con filtro FFP1/P1 – norma
UNI EN 149;
-
Protezione
delle mani: guanti resistenti all’abrasione, al taglio da lama e allo
strappo e che consentano buona manualità (guanti per rischi meccanici EN 388);
-
Protezione del corpo: indumenti
protettivi (grembiule in cuoio), scarpe di sicurezza a norma UNI ISO 20345”.
Il
documento oltre a individuare gli impianti fissi necessari per applicare la
procedura in sicurezza, i locali idonei per utilizzare il gas e le persone che
possono impiegarlo, riporta precise indicazioni anche sulla
gestione delle criticità.
Ad
esempio in caso di
fughe di gas senza
fiamma:
-
“chiudere le valvole di alimentazione del gas;
-
sospendere tutte le attività del laboratorio/locale;
-
aerare abbondantemente;
-
non utilizzare fiamme né apparecchiature elettriche nelle zone dove il gas
fuoriuscito può essere accumulato;
-
se non è possibile l’intercettazione del gas: circoscrivere la zona, vietare
l’avvicinamento delle persone e portare il recipiente in zona aerata lasciando
che si svuoti”.
E in caso di
fughe di gas con fiamma:
-
“chiudere la valvola di alimentazione del gas, se l’operazione non presenta
rischi, e procedere all’ estinzione del fuoco
con estintori;
-
se l’intercettazione non è possibile: lasciare bruciare il gas e, operando da
posizione protetta, raffreddare le tubazioni e/o i recipienti e le
installazioni vicine lambite dalle fiamme con una lancia ad acqua”.
Vengono
fornite ulteriori informazioni, che vi invitiamo a visionare sul documento
originale, per le misure da mettere in atto in caso di riscaldamento delle
bombole o nel caso di bombole
coinvolte
in un incendio.
Concludiamo
segnalando che sul sito dell’Università di Parma è pubblicata anche una “
Scheda di sicurezza” relativa all’acetilene.
Università
degli studi di Parma, “ Procedura
tecnica per l’impiego in sicurezza dell’acetilene” (formato PDF, 25 kB).
“ La
nuova colorazione distintiva delle bombole dei gas industriali”, documento
pubblicato dall’Università degli studi di Parma (formato PDF, 356 kB).
“ Scheda
di sicurezza relativa all’acetilene”, 2006, ”, documento pubblicato dall’Università
degli studi di Parma (formato PDF, 60 kB).
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