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"Strutture sanitarie: rumore, vibrazione, illuminazione e microclima"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
11/12/2012 - Il Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ Azienda Sanitaria
Locale Cn2 Alba-Bra sottolinea che da una corretta
gestione della sicurezza in ospedale dipende sia la salute che la
stessa incolumità fisica di pazienti e dipendenti. Ed è dunque di grande
importanza una
valutazione dei rischi
che preveda l’identificazione delle sorgenti di rischio presenti nel ciclo
lavorativo, l’individuazione e la stima dei conseguenti rischi d'esposizione.
Per
favorire un’idonea valutazione per le strutture sanitarie l’Asl Cn2 pubblica
sul suo sito un documento di sintesi della valutazione dei rischi derivanti
dalle attività svolte nell'Asl e raccoglie una serie di precise indicazioni in
merito a: rischi fisici, rischi chimici, rischi biologici, rischi trasversali e
organizzativi, tutela delle lavoratrici madri, imprese esterne e personale non
dipendente.
Ci
soffermiamo in particolare su alcuni
rischi
fisici riscontrabili nelle strutture sanitarie: rumore, vibrazioni,
microclima e illuminazione.
Rumore
Negli
ambienti di lavoro è diventato uno dei problemi più importanti e può avere sia
effetti uditivi (ipoacusia, sordità,
...) che
effetti extra-uditivi
(insonnia, diminuzione della capacità di concentrazione, facile irritabilità,
...).
In
particolare gli effetti nocivi del rumore sull'uomo dipendono da
tre fattori:
-
“intensità del rumore;
-
frequenza del rumore;
-
durata nel tempo dell'esposizione al rumore”.
L’Asl
Cn2 riporta i valori limiti di esposizione e i valori di azione con riferimento
al Decreto legislativo 81/2008. Inoltre
indica che nei luoghi di lavoro dove, per le caratteristiche intrinseche della
attività lavorativa, “l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente,
da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini
dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il
livello di esposizione giornaliera al rumore con il
livello di esposizione settimanale a condizione che:
-
il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un
controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A);
-
siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a
tali attività”.
Vibrazioni
Ricordando
che anche le vibrazioni sono regolamentate
dal D.Lgs. 81/2008 è possibile distinguere
due tipologie di rischio:
-
“
vibrazioni con bassa frequenza (si
riscontrano ad esempio nei conducenti di veicoli);
-
vibrazioni con alta frequenza (si
riscontrano nelle lavorazioni che utilizzano attrezzi
manuali a percussione)”.
In
questo caso gli
effetti nocivi
interessano “nella maggior parte dei casi le ossa e le articolazioni della
mano, del polso, del gomito e sono anche facilmente riscontrabili affaticamento
psicofisico e problemi di circolazione”.
E
la prevenzione “deve essere fondata su provvedimenti di tipo tecnico (tendere a
diminuire la formazione di vibrazione da parte di macchine e attrezzi e
successivamente limitare la propagazione diretta e indiretta sull'individuo
utilizzando adeguati dispositivi di protezione individuale), di tipo
organizzativo (è opportuno introdurre turni di lavoro, avvicendamenti, ecc.) e
di tipo medico con visite preventive (in quanto è indispensabile una selezione
professionale) e visite periodiche (per verificare l' idoneità
lavorativa specifica)”.
Microclima
Il comfort microclimatico è
definito dai seguenti
parametri: temperatura
dell'aria, umidità relativa, purezza dell'aria, livello di inquinamento
dell'aria, velocità dell'aria.
L’Asl
Cn2 riporta alcuni esempi di condizioni microclimatiche come stabilite dal
D.P.R. 14.01.1997 e dalla D.C.R. Piemonte 616/2000:
-
“area di degenza: temperatura invernale non inferiore a 20°C e non inferiore a
22°C per la medicheria/degenze pediatriche, temperatura estiva max 28°C, U.R.
40¸60%, ricambi aria/ora 2 v/h, ecc...;
-
area di diagnosi e cura: tipo blocco operatorio, temperatura 20-24°C, U.R.
40¸60%, filtrazione 99,97%, ricambi aria/ora 15 v/h, nei locali annessi
temperatura 20-28°C, U.R. 40¸60%, filtrazione 99,97%, ricambi aria/ora 6¸10
v/h, ecc...;
-
area servizi generali: tipo uffici, temperatura 18-20°C, U.R. 50% con
tolleranza ± 5%, ventilazione 0,1-0,2 m/sec.; centrali tecnologiche temperatura
minore di 26°C, U.R. 50%, ecc...”.
Inoltre
ricorda come il
comfort “sia legato ad
una serie di caratteristiche strutturali dell'edificio, all'esposizione, alla
rumorosità del contesto ambientale, all'inerzia termica dell'edificio, alla
qualità delle finiture, al livello di manutenzione, all'indice di affollamento,
ecc”. E nei casi in cui non sia possibile attuare tutte o in parte le
condizioni sopra riportate, “è possibile ricorrere alla
ventilazione: l'ideale sarebbe il condizionamento generale
dell'ambiente di lavoro, cosa non sempre praticabile quando si è in presenza di
notevoli fonti di calore. In casi eccezionali si può presentare ricorso ad una
ventilazione localizzata. Nel caso di situazioni termiche elevate, misure di
carattere preventive vanno individuate anche nell'organizzazione del lavoro
(pause, periodi di riposo, ecc.)”.
Illuminazione
Dopo
aver indicato che il grado d'illuminazione influisce sulla fatica visiva,
sull'attività in generale, sulla sicurezza e sul benessere delle persone, sono
riportati alcuni esempi di illuminamento artificiale degli ambienti di lavoro
in ambito ospedaliero (tratti da una pubblicazione Ispesl del 2006 “ Microclima, aerazione e
illuminazione nei luoghi di lavoro”).
Per
concludere, rimandandovi ad una lettura esaustiva del documento, ne riportiamo
alcuni:
-
ambulatorio = 300 lx (il lux è un’unità di misura per l'illuminamento).
-
cucine = 500 lx
-
degenze in genere = 300 lx
-
dialisi = 500 lx
-
farmacia = 500/1.000 lx
-
reparti diagnostica = 300/1.000 lx
-
rianimazione e terapia intensiva = 1.000 lx
-
sala parto = 1.000 lx
-
sale operatorie = 1.000 lx
-
servizi igienico-sanitari = 80/200 lx
“ Principali
rischi in ambiente ospedaliero”, spazio online a cura del Servizio di Prevenzione
e Protezione dell’Azienda Sanitaria Locale Cn2 Alba-Bra.
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