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"Il medico competente e la valutazione del rischio chimico"
fonte www.putnosicuro.it / Sorveglianza Sanitaria
28/01/2013 - Più volte PuntoSicuro, in relazione a quanto richiesto dal Decreto legislativo 81/2008, ha parlato
dell’importanza del ruolo del
medico
competente nell’ambito della prevenzione nei luoghi di lavoro, con riferimento
specifico all’obbligo di collaborazione per la realizzazione della valutazione
dei rischi.
Torniamo
a parlare di valutazione e medici con riferimento ad un workshop che si è
tenuto al VI congresso nazionale della Società medica interdisciplinare Promed Galileo, società ex
DM Sanità 31 maggio 2004 che ha per fine la promozione della cultura
dell'interdisciplinarietà nelle scienze biomediche e lo sviluppo di attività di
ricerca, formazione e aggiornamento.
Durante
il congresso, che si è tenuto a Pisa nei giorni 5 e 6 Novembre 2010, nel workshop
“
Il ruolo del medico competente nella
valutazione dei rischi”, è stato presentato un intervento dal titolo “
La collaborazione del medico competente
alla valutazione del rischio chimico”, a cura di A. Mignani (U.O. Medicina
Preventiva del Lavoro - Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana).
Nel
documento, dopo aver affrontato la normativa di riferimento e raccolto alcune
definizioni, l’autore si sofferma sugli
obblighi
generali del medico competente:
-
“collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione
alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove
necessario, della sorveglianza sanitaria,...;
-
programma ed effettua la sorveglianza sanitaria;
-
istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella
sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;
-
consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione
sanitaria in suo possesso;
-
consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della
cartella sanitaria e di rischio;
-
fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza
sanitaria cui sono sottoposti;
-
informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria;
-
comunica per iscritto, al DL, al RSPP, agli RLS, i risultati anonimi collettivi
della sorveglianza sanitaria effettuata;
-
visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno;
-
partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori i
cui risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del
rischio e della sorveglianza sanitaria”.
Dopo
aver presentato uno schema relativo ad un percorso di valutazione del rischio
chimico, l’autore si sofferma su alcune
criticità
in merito alla collaborazione del medico competente per realizzare la valutazione
dei rischi:
-
il medico competente (MC) “può collaborare al processo di valutazione del
rischio solo se coinvolto direttamente dal datore di lavoro;
-
se coinvolto lo è solo dopo la nomina (a DVR già predisposto) e non in fase
preliminare in qualità di consulente, mentre è figura fondamentale nella
decisione di attivare o meno la sorveglianza sanitaria” (“chi meglio del MC può
fornire informazioni sui possibili danni agli organi bersaglio degli agenti
chimici”?);
-
molti degli attuali modelli e algoritmi non prevedono la partecipazione del medico competente alla valutazione del rischio;
-
“spesso la qualità del lavoro del MC dipende da quella di informazioni fornite
da: datore di lavoro e servizio di prevenzione e protezione”.
Riguardo
poi al
coinvolgimento del medico
competente nella valutazione del rischio chimico, l’autore riporta gli
aspetti da considerare:
-
“assorbimento cutaneo e ingestivo non facilmente stimabili;
-
se non vi è relazione fra dose e risposta il rischio non può essere irrilevante
per la salute (sensibilizzanti, cancerogeni, mutageni);
-
multiesposizioni e interazioni sconosciute;
-
eventuale presenza di prodotti intermedi;
-
interazione con altri fattori di rischio”.
E
riguardo alla
valutazione della
popolazione lavorativa bisogna considerare:
-
“caratteristiche individuali della popolazione lavorativa (ipersuscettibilità,
età, differenze
di genere, lavoratrici in età fertile);
-
inesistenza di un ‘uomo medio’;
-
risultati Sorveglianza Sanitaria”.
Quali
sono gli
strumenti utilizzabili dal
medico competente?
L’autore
ne riporta alcuni:
-
sopralluogo (con riferimento a ciclo
produttivo, mansioni, postazioni di lavoro e misure preventive, condizioni di
lavoro e tempi di esposizione, quantità lavorata, effettiva esposizione
inalatoria o cutanea, DPI);
-
schede di sicurezza: devono
contenere “informazioni per adottare atteggiamenti idonei alla tutela
della salute o dell’ambiente”;
-
monitoraggio biologico;
-
individuazione soggetti ipersuscettibili.
In
merito al
monitoraggio biologico sono
riportati ulteriori indicazioni:
-
“strumento storicamente rilevante per l’attività del MC;
-
obbligatorio per i lavoratori esposti ad agenti per i quali è fissato un Valore
Limite Biologico;
-
i risultati devono essere allegati in forma anonima al documento di valutazione
dei rischi;
-
strumento per stimare l’esposizione a sostanze pericolose;
-
misura della concentrazione di un indicatore chimico in un campione biologico
delle persone esposte;
-
rispetto al monitoraggio ambientale fornisce risultati più significativi circa
la esposizione totale dei lavoratori”.
L’intervento
si conclude raccontando un’
esperienza
sul lattice in ospedale, realizzata in collaborazione con il SPP della AOUP
(Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana), che dal 2001 al 2007 ha visto
interventi di formazione, di produzione linee guida, di adeguamento capitolati,
di verifica, ...
Sono
stati realizzati alcuni
standard di
sicurezza passiva:
-
“presenza del carrello delle emergenze-urgenze allestito latex free nel 100%
dei reparti;
-
somministrazione del questionario di individuazione dei soggetti allergici
o sospetti tali, in sede di accettazione ambulatoriale, o di
pre-ospedalizzazione (100% dei pazienti)”.
E,
infine, i seguenti
standard di sicurezza
attiva:
-
“un poster informativo per gli operatori in ogni reparto. 100% dei reparti”;
-
materiale informativo per i pazienti allergici al lattice a disposizione nel
100% dei reparti.
“ La
collaborazione del medico competente alla valutazione del rischio chimico”,
a cura di A. Mignani (U.O. Medicina Preventiva del Lavoro - Azienda
Ospedaliero-Universitaria Pisana), intervento al VI congresso nazionale della
Società medica interdisciplinare Promed Galileo (formato PDF, 224 kB).
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