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"Buone prassi per un processo partecipativo di risoluzione del rischio"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
05/02/2013 - È veramente più efficace una gestione della sicurezza aziendale
condivisa? È così importante una
collaborazione
tra i vari soggetti aziendali nei processi di valutazione?
A
leggere le soluzioni e i benefici segnalati dalle buone prassi,
validate dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza
sul lavoro, sembrerebbe proprio di sì.
Ed
è anche l’Agenzia Europea per la sicurezza e salute sul lavoro (EU-OSHA) sottolinea
spesso come la collaborazione dei lavoratori
alla gestione della sicurezza contribuisca sensibilmente alla diminuzione
degli infortuni professionali.
Il
23 gennaio 2013 la Commissione Consultiva non solo ha validato una
buona prassi relativa ad una
valutazione dei rischi realizzata con il
coinvolgimento diretto dei lavoratori ( attività
di witness svolte presso terzi), ma ha anche validato una buona prassi dal
titolo “
Modulo risoluzione del rischio” che riguarda la messa
in atto di un “processo dinamico e condiviso di valutazione e risoluzione del
rischio”.
La
buona pratica, attuata presso l’azienda Comet SpA, azienda del comparto gomma e
plastica, ha favorito la valutazione e gestione di tutti i rischi presenti in
azienda attraverso la realizzazione di un modulo e di una procedura, un’istruzione
operativa interna di
risoluzione del
rischio.
In
particolare l’
istruzione operativa
ha avuto lo scopo di “formalizzare il flusso delle informazioni e segnalazioni
che riguardano aspetti di sicurezza/ambiente all’interno dello stabilimento
mettendo in atto un processo dinamico e partecipativo di valutazione e
risoluzione del rischio in un ottica di coinvolgimento e consultazione di tutti
i dipendenti”.
In
particolare la procedura si applica a tutte le “
attività di sorveglianza relative a sicurezza e ambiente previste
nel sito, alla segnalazione di una anomalia e alla sua risoluzione” e ha come
riferimenti:
-
OHSAS 18001: Punto 4.4.3 (Comunicazione, partecipazione e consultazione).
-
UNI EN ISO 14001.
Queste
le
responsabilità individuate:
-
“
dipendenti Comet: segnalano tutte
quelle anomalie che a loro giudizio presentano rischi relativi a sicurezza,
salute e ambiente;
-
RSPP/Direzione: decidono se, a
seguito della segnalazione, è necessario aprire una azione correttiva; assegnano
le responsabilità per la risoluzione dell’anomalia e verificano i tempi di
attuazione; se necessario aggiornano il documento di
valutazione dei rischi e lo condividono con medico competente, RLS e
dipendenti;
-
dipendenti Comet/RSPP/Direzione: verificano
l’efficacia dell’azione correttiva”.
A
livello operativo ogni operatore “ha l’obbligo di segnalare tempestivamente
tutte quelle anomalie che a suo giudizio presentano particolari rischi legati
sicurezza e ambiente”. E la segnalazione va fatta utilizzando il modulo
U7MOW048 “
Risoluzione rischio”,
modulo allegato alla scheda della buona prassi validata.
La
scheda riporta anche alcune le
istruzioni
per la compilazione del modulo.
Ad
esempio si dovrà indicare se l’anomalia riguarda la sicurezza o l’ambiente. E
si dovrà indicare il reparto, descrivere l’anomalia, segnalare l’eventuale
macchina correlata e riportare gli eventuali suggerimenti.
Una
volta compilato il modulo “
Solver Risk”
l’operatore consegnerà il modulo al RSPP o al suo responsabile che avrà
l’obbligo di consegnarlo prontamente al RSPP.
Il
RSPP in accordo con la Direzione “deciderà se per gestire l’anomalia è
necessaria l’apertura di una azione correttiva”. E le osservazioni che portano
a tale decisione “verranno formalizzate e comunicate all’operatore responsabile
della segnalazione”.
Nel
caso si decida un’azione correttiva il RSPP, in accordo con la Direzione, “deciderà
responsabilità e tempi di esecuzione dell’azione correttiva verificandone
l’attuazione”. Una volta verificata, il RSPP, sempre in accordo con la
Direzione, verificherà l’efficacia dell’azione correttiva.
Veniamo
brevemente all’
efficacia della soluzione
proposta.
Il
modulo di risoluzione del rischio “è
entrato in uso alla fine del 2007”, e nell’azienda “da quella data ad oggi si è
avuto un calo significativo nel numero di infortuni”.
In
particolare nel 2008 “sono stati compilati direttamente dagli operatori di
produzione/manutenzione ben 63 moduli di risoluzione del rischio che hanno
riguardato azioni correttive di tipo sia tecnico che organizzativo”.
Infine
qualche indicazione sui
costi/benefici.
I
costi non ci sono (si utilizzano solo risorse interne), mentre i “benefici sono
molteplici:
-
valutazione del rischio dinamica e partecipativa;
-
poter utilizzare durante la valutazione
del rischio l’esperienza diretta di chi lavora e opera nei reparti;
-
eliminazione alla fonte del pericolo;
-
coinvolgimento diretto degli operatori con conseguente aumento della ‘cultura
della sicurezza’”.
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