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"Buone prassi per la manutenzione dei DPI"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
22/02/2013 - I
Dispositivi di Protezione
Individuale (DPI) non devono solo garantire la funzione di protezione del
lavoratore, ma devono anche mantenere tale capacità per tutto il periodo del
loro impiego. Se i dispositivi non sono adeguatamente mantenuti in stato di
efficienza e non sono gestiti attraverso processi controllati, rischiano di
invece di mettere in pericolo la salute del lavoratore. E il “
processo di mantenimento in stato di
efficienza di un indumento DPI riutilizzabile consiste in una serie di
attività periodiche riconducibili al ripristino igienico, al controllo
funzionale, alla relativa manutenzione, ivi compreso, se previsto dal
fabbricante, il ripristino delle caratteristiche tecniche specifiche del DPI”.
A
dare queste informazioni sono le “
Linee
guida rivolte alle aziende al fine della corretta somministrazione e
manutenzione dei Dispositivi di Protezione Individuale” validate il 30
maggio 2012 come
buona prassi dalla
Commissione Consultiva Permanente.
Tali
linee guida sono state utilizzate e applicate per affrontare il pericolo di
trasmissione di malattie cutanee, dell’apparato respiratorio ed infezioni varie
a cui si espone quotidianamente il lavoratore che è sprovvisto di
DPI o ha DPI che non hanno avuto una corretta manutenzione.
La
soluzione è di
non limitarsi alla
fornitura di dispositivi di protezione individuale ma applicare una corretta
manutenzione in maniera tale da non ridurre la capacitá protettiva. Tale
soluzione, che ha visto anche un effettivo coinvolgimento
dei lavoratori (ad esempio mediante segnalazioni), ha portato ad una riduzione
dei rischi dei lavoratori che indossano DPI.
Le
linee guida sono relative ad un documento del 2008 (precedente all’emanazione
del D.Lgs. 81/2008) dal titolo “
Linee
Operative per l’organizzazione aziendale della pulizia e del mantenimento dello
stato di efficienza degli indumenti di protezione individuale (indumenti DPI)”
e realizzato da: Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e della
previdenza sociale, ISPESL (ora Inail), FISE AUIL, FEMCA CISL, FILTEA CGIL e UILTA
UIL.
Il
documento indica che il “
ripristino
igienico degli indumenti da lavoro DPI va effettuato attraverso due
distinte operazioni sequenziali: il
lavaggio
e il
finissaggio”. E “anche quando
tali attività sono eseguite secondo le prescrizioni del fabbricante, o comunque
in forma controllata, occorre assicurarsi che, al termine di ogni ciclo, gli
indumenti DPI abbiano conservato le caratteristiche tecniche che conferiscono
loro i requisiti di DPI previsti dalle normative specifiche”.
In
particolare si sottolinea che “l’intensità d’uso e l’ esposizione
ad agenti chimici e biologici sono fattori determinanti nella valutazione
della periodicità con cui effettuare le operazioni di ripristino dei DPI o, se
necessario, di sostituzione, proprio al fine di massimizzarne l’efficacia protettiva”.
Sono
riportate le
fasi operative per un adeguato
processo di mantenimento in stato di efficienza dei DPI:
a.
“il
lavaggio determina la detersione
e la disinfezione degli indumenti da lavoro DPI. Le modalità di detersione e
disinfezione, laddove non sono state esplicitamente indicate nella
documentazione tecnica messa a disposizione dal fabbricante, devono essere
scelte in modo da rimuovere in modo efficace lo sporco e decontaminare dal
punto di vista microbiologico il capo, senza incidere negativamente sulle
caratteristiche tecniche dei DPI. In un’ottica di controllo della
biocontaminazione, l’intero processo di lavorazione, quando applicabile alla
tipologia di DPI”, dovrà essere eseguito in conformità alla normativa tecnica
vigente;
b.
il
finissaggio “consiste, nel caso
di DPI, utilizzati come indumenti da lavoro, nell’essiccazione del capo ovvero
nella rimozione dell’acqua residua dopo la fase di lavaggio, di modo che lo
stesso si presenti completamente asciutto. Anche in tal caso, l’operazione non
deve incidere negativamente sulle caratteristiche
tecniche dei DPI;
c.
la
verifica delle caratteristiche
tecniche è di due tipi: strumentale e visiva. Il
controllo strumentale viene eseguito mediante apparecchiature che,
dal punto di vista scientifico, sono riconosciute idonee alla misurazione dei
parametri necessari per valutare il mantenimento delle caratteristiche tecniche
specifiche dei DPI. Le apparecchiature, in buono stato di efficienza e
manutenzione, sono sempre sottoposte ad un piano di taratura specifico. Il
controllo visivo, in genere, è
richiesto per la verifica delle caratteristiche semplici, anche non inerenti
con la specifica di DPI;
d.
la
manutenzione e il
ripristino delle caratteristiche
tecniche specifiche dei DPI sono effettuati esclusivamente secondo le modalità
indicate dal fabbricante. Al termine di un intervento di questo genere è sempre
necessario ripetere la verifica delle caratteristiche tecniche dei DPI, secondo
le modalità riportate al precedente punto ‘c’;
e.
lo
scarto dell’indumento DPI è
effettuato quando lo stesso evidenzia la perdita delle caratteristiche tecniche
specifiche (esito della verifica ‘non favorevole’); in tal caso i DPI devono
essere sostituiti;
f.
a fronte di un esito della verifica ‘favorevole’, il processo si conclude con
il
confezionamento e con la riconsegna
dell’indumento DPI all’utilizzatore. Una corretta modalità di
confezionamento e l’impiego di un involucro adeguato garantiscono l’incolumità
fisica del DPI e la protezione dello stesso da qualsiasi tipo di
ricontaminazione”.
Nelle
linee operative, comprensive anche di un opuscolo informativo, si ricorda che per
un’efficace gestione del processo di pulizia degli indumenti DPI, “è opportuno
che il Datore di Lavoro istruisca
personale
a ciò dedicato. Il personale dovrà verificare (sia per la pulizia autonoma
sia tramite terzi) che, per ogni indumento DPI, siano seguite e rispettate le
informazioni rilasciate dal Fabbricante e presenti sull’etichetta o nella nota
informativa. Eventuali dubbi in merito ai trattamenti da destinare agli
indumenti DPI potranno essere risolti dal Fabbricante”.
In
ogni caso si sottolinea che:
-
“il Datore di Lavoro
(DL) è l’unico responsabile della pulizia dei DPI;
-
per la pulizia dei DPI il DL deve seguire le istruzioni del Fabbricante;
-
se il DL delega un terzo (incaricato dell’Azienda o Lavanderia Industriale)
deve comunque accertarsi che la pulizia venga effettuata secondo le istruzioni
del Fabbricante;
-
su richiesta dell’organo di vigilanza, il DL deve dimostrare il protocollo
applicato;
-
la dichiarazione del terzo non esime il DL dalla responsabilità”.
Rimandandovi
alla lettura integrale dei documenti relativi alla buona
prassi, concludiamo questa breve presentazione segnalando la presenza, tra
i documenti, di una
check list di
verifica delle fasi di manipolazione dei DPI.
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