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"Buone prassi per il controllo della sicurezza nei cantieri edili"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
30/04/2013 - Se i
cantieri edili e gli
spazi confinati rappresentano
realtà lavorative con un’alta incidenza di infortuni gravi, è tuttavia
possibile migliorare le condizioni di lavoro e la prevenzione
utilizzando innovative soluzioni tecniche.
Ad esempio utilizzando una nuova tecnologia liberamente disponibile per
realizzare il controllo, il monitoraggio e la valutazione della sicurezza nei cantieri edili, una metodologia che può essere estesa a tutti i luoghi confinati.
Questa nuova tecnologia - nata e sperimentata in un progetto di ricerca messo a punto dalla CONTARP – INAIL Direzione Regionale Campania in collaborazione con il Comitato paritetico per l’edilizia della provincia di Napoli e l’ Università Degli Studi di Napoli “Federico II” – è stata
validata come buona prassi dalla Commissione Consultiva Permanente il 17 aprile 2013.
La buona prassi “
Sistemi di rilevazione in tempo reale per la valutazione dei rischi nei cantieri edili”, sperimentata in quattro cantieri edili campani (relativi a gallerie stradali,
metropolitane e cantieri di restauro), sottolinea che nei cantieri sono
spesso presenti sia rischi legati alla sicurezza dei lavoratori,
derivanti dal luogo di lavoro e dalle attrezzature utilizzate, sia
“rischi per la salute derivanti dall’esposizione a gas di scarico
pericolosi prodotti dai mezzi pesanti presenti sul cantiere (escavatori,
caricatori, dumper e betoniere)”.
Questi gas sono rappresentati da vari inquinanti (ossido di carbonio,
ossidi di azoto, anidride solforosa, idrocarburi incombusti) e spesso i
lavoratori si trovano a respirare sostanze considerate come “probabili
cancerogeni sull’uomo”.
Questi pericoli, “non potendo sempre essere mitigati attraverso misure di carattere collettivo, richiedono l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) conformi alla normativa (caschi, scarpe, indumenti ad alta visibilità, cuffie antirumore intercomunicanti, etc.)”.
È
stato dunque implementato un
sistema
informativo “basato su hardware (varchi elettronici, sensori, centraline
riceventi, elaboratori elettronici) e software/database multi relazionale”
contenente le descrizioni di operatori, Dispositivi di Protezione Personale
(DPI) e aree di cantiere.
Tale
sistema ha consentito:
-
“la identificazione istante per istante dei vari operatori che accedono
all’area di cantiere;
-
il controllo della loro posizione in relazione ai possibili rischi;
-
il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”.
Attraverso
il sistema è stato inoltre possibile:
-
suggerire “correttivi in tempo utile per intervenire prima che si manifestino
situazioni di rischio inaccettabile, quali accesso di personale non
autorizzato” o mancato utilizzo dei DPI prescritti”;
-
controllare i
parametri ambientali
attraverso un
segnalatore dedicato
configurabile per rilevare i valori provenienti da diversi sensori
(fotoionizzatore PID per misure VOC, sensore LEL per gas esplosivi, ossigeno e
sensori per gas tossici, …).
Si
fa dunque ricorso ad una
piattaforma
“hardware- software” che prevede la presenza di quattro parametri:
-
Check Accessi, “attraverso il quale
è possibile conoscere l’area, istante per istante, in cui il lavoratore
monitorato sta operando”. Si ricorda che “il primo elemento di sicurezza in un
cantiere di lavoro è il controllo degli accessi alle aree operative. Il sistema
di gestione accessi è fondamentale per tutta una serie di motivi e quindi è
necessario per ottimizzare e automatizzare una serie di sistemi di controllo in
cantiere (controllo del personale, orari, controllo della sicurezza in caso di
incidente, controllo abilitazioni a lavori speciali, ...)”;
-
Check DPI, per il monitoraggio
dell'uso corretto dei DPI. “Il secondo elemento di sicurezza è la verifica del
corretto utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale che il responsabile della sicurezza in cantiere mette
a disposizione degli operatori, i quali sono tenuti a loro volta ad utilizzarli
nei modi opportuni. L’utilizzo della tecnologia RFID con la lettura di
opportuni Transponder o TAG, consente la verifica in tempo reale, per ogni
soggetto che accede alle aree sottoposte a controllo, dell’idoneità
dell’equipaggiamento individuale di protezione (DPI - Dispositivi Protezione
Individuale). Per ottenere tale risultato è necessario utilizzare i sistemi di
identificazione oltre che per il singolo individuo, anche per i DPI a questi
assegnati per lo svolgimento della propria mansione in sicurezza”;
-
Check Controllo a Distanza, che
permette la lettura ed il “controllo a distanza” delle presenze e delle
movimentazioni in una determinata zona di cantiere. Infatti il sistema di tracking del personale
“consente di monitorare con continuità la posizione del personale nel ambiente
di lavoro. Una serie di sensori disseminati nell'ambiente (es. in una
galleria), rilevano la presenza del personale dotato di TAG identificativo e ne
trasferiscono la posizione al centro operativo, consentendo in questo modo di
avere in ogni momento una situazione chiara di dove il personale si trova in
tempo reale. Il sistema di tracking può essere integrato con il sistema DPI
check utilizzando un TAG identificativo DPI, oppure può essere indipendente
dalla tale funzionalità impiegando un Personal ID più semplice”;
-
Check
Monitoraggio Sostanze Pericolose, al fine di prevenire l'eventuale presenza
di specifiche sostanze nocive.
I
risultati conseguiti “hanno dimostrato che il prototipo sperimentato è in grado
di controllare efficacemente l'area di cantiere, l'utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale e la presenza di gas pericolosi”. E tale progetto – i
cui risultati sono
liberamente
disponibili gratuitamente per tutti gli interessati – è estensibile alle
realtà industriali ove sia gli aspetti antinfortunistici che il monitoraggio di
vari inquinanti risulta essere fondamentale per la protezione della salute dei
lavoratori. Inoltre il prototipo può essere utilizzato per tutti i cosiddetti “ ambienti confinati”.
Al
documento sono
allegati due diversi
documenti.
Nella
relazione descrittiva relativa alle sperimentazioni eseguite e ai risultati
conseguiti, dal titolo “
Il progetto
Si.S.Ca. - Gli obiettivi, le tecnologie e le modalità operative di un progetto
sperimentale per la sicurezza nei cantieri edili” vengono presentati gli
obiettivi del progetto, i metodi utilizzati e i risultati delle
sperimentazioni. Risultati che mostrano come siano stati monitorati in
particolare “l'utilizzo del caschetto, delle scarpe
antinfortunistiche,
della giacca ad alta visibilità, nonché per alcuni cantieri i seguenti
parametri ambientali": NO, NO2, SO2,O2, CO e VOC.
Il
secondo allegato riporta invece le “
Istruzioni
per l’uso”.
Un’
impresa che volesse utilizzare la
metodologia Si.S.Ca. “deve rivolgersi al Comitato Paritetico Territoriale
di Napoli e/o alla CONTARP dell’INAIL – Direzione per la Campania per dotarsi
delle tecnologie e degli strumenti di cui è composto il sistema”.
Il
set di tecnologie e strumenti differisce in relazione alla
dimensione del cantiere:
-
cantiere piccolo: “nel caso di
Cantiere piccolo (fino a 10 operai) l’impresa riceverà un software che le
consentirà di avviare il proprio cantiere nella piena regolarità della
normativa della sicurezza (Legge 81/08): questo software è denominato ‘SISCA
per piccolo cantiere’. Esso consente, usando uno smartphone o un tablet, di
accedere ad un software che con la tecnica dei semafori, permette di ottenere,
dopo vari tentativi e dopo varie risposte, la situazione normale di Sicurezza
iniziale del cantiere al momento dell’avvio, quindi una sorta di AVVIO in
sicurezza del cantiere. Successivamente questa ‘regolarità’ permetterà a INAIL
di consentire all’azienda di iniziare un percorso premiante ovvero ‘virtuoso’ e
quindi in linea con le normative della sicurezza”;
-
cantiere grande: “nel caso di
Cantiere grande (oltre 30 operai) l’impresa riceverà un software che le
consentirà di organizzare il proprio corredo documentale necessario in cantiere
(PSC, POS, PSS, etc) sia della stazione appaltante e sia dei singoli
appaltatori e sub appaltatori.
Lo stesso software, gestito come portale
documentale, è in grado di tenere sotto controllo, anche in tal caso con la
tecnica dei ‘semafori’ , la regolarità delle documentazioni esistenti, così
come richiesto dalle normative vigenti e dagli organi ispettivi territoriali”.
Concludiamo
ricordando che attualmente il progetto SISCA è “compatibile a livello
telematico per la gestione remota di unità automatiche come i
robot, da utilizzare per attività
particolarmente pericolose e la successiva evoluzione della tecnologia
consentirà di poter eseguire il monitoraggio delle operazioni e le azioni di
guida dei robot impiegati. Ciò consentirà ai lavoratori maggiore sicurezza in
ambito attività di cantiere particolarmente a rischio”.
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