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"La sicurezza dei volontari negli ambienti sanitari"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
06/05/2013 - Più volte PuntoSicuro si è soffermata sulla sicurezza sul lavoro nelle
organizzazioni di volontariato, specialmente con un occhio attento alla normativa vigente.
Ricordiamo, a questo proposito, che il Decreto legislativo 81/2008, così come modificato dal D.Lgs. 106/2009, prende in considerazione
due tipi di volontariato:
- il primo comprende le organizzazioni di volontariato della protezione civile ivi
compresi i volontari della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale
soccorso alpino e speleologico e i volontari dei Vigili del Fuoco e
nella cui tipologia rientrano anche le cooperative sociali di cui alla
legge 8/11/1991 n. 381;
- il secondo comprende i volontari di cui alla legge 1/8/1991 n. 266 (Art.2, legge 266/1991:
ai
fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi
quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite
l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro
anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà).
Per tornare a parlare di volontariato e di sicurezza possiamo riprendere alcuni materiali tratti da un piano di lavoro del 2008 riportato sul sito dell’ Azienda USL di Piacenza.
Il piano di lavoro, che non è aggiornato alle normative più recenti
che riguardano questo settore, riporta tuttavia una serie di
materiali pratici sulla sicurezza del volontariato e che riguardano diversi ambienti e scenari possibili.
Nei
documenti allegati sul sito - curati dal Servizio di Prevenzione e Protezione
AUSL PC - si ricorda che la parola “
solidarietà”
deriva dal francese
solidaire e sta
ad indicare “un atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di
sforzo attivo e gratuito, che ha lo scopo di venire incontro alle esigenze e ai
disagi di qualcuno che ha bisogno di un aiuto”. E si parla di "
solidarietà sociale" in
riferimento ad attività svolte dalle istituzioni “per sollevare persone
costrette ai margini della società a causa di problemi economici (disoccupati,
sottostipendiati, pensionati etc.) o di altro genere (malati, invalidi,
stranieri etc.)”. Quando invece la solidarietà, “viene esercitata durante il
tempo libero dai singoli cittadini o da cittadini riuniti in associazioni
no-profit, assume il carattere di
volontariato”.
Volontariato che “può essere prestato individualmente in modo più o meno
episodico, o all'interno di una organizzazione strutturata che può garantire la
formazione dei volontari, il loro coordinamento, la continuità dei servizi. In
questo senso il volontariato assomiglia ad un lavoro e quindi il volontario ad
un lavoratore con i rischi per la sicurezza e la salute che derivano dalla sua
attività”.
Vediamo
ad esempio alcune condizioni e precauzioni generali per i
volontari in ambienti sanitari:
-
attività svolte nei luoghi ospedalieri:
“viene svolta in prevalenza attività sanitaria di assistenza
diretta all’utente, attività di diagnostica e di laboratorio. Attività a
supporto di quella prevalente;
-
attività svolte nei luoghi non
ospedalieri: nei luoghi non ospedalieri, es. poliambulatori, guardie
mediche uffici, viene in generale svolta attività sanitaria ambulatoriale di
assistenza all’utente, attività di diagnostica e di prelievi del sangue;
attività svolta presso il domicilio del paziente;
-
attività di supporto: attività
tecnica, logistica, amministrativa di supporto, con differenti autorizzazioni
di accesso di solito, precluse alle attività svolte dai volontari;
-
comunicazioni di accesso e controllo:
gli accessi ai reparti sono sempre concordati con il personale preposto di
reparto, anche al fine di tutela dai rischi specifici sotto elencati; il
personale dell’associazione deve essere riconoscibile ed adeguatamente
abbigliato, se possibile deve avere un tessera di riconoscimento; ogni accesso
in locali dove si svolge regolare attività sanitaria è concordato col personale
sanitario ed appositamente autorizzato ove previsto; ogni situazione di
pericolo va segnalata al personale individuato preposto”;
-
allarme incendio evacuazione: “in
caso di allarme da dispositivo acustico-visivo o per evidenza diretta, seguire
le istruzioni del personale di servizio, e la segnaletica di esodo verso luoghi
sicuri; i volontari sono tenuti a leggere le istruzioni riportate sulle
planimetrie d’emergenza esposte in ogni zona, prima di iniziare ad operare; i
volontari possono coadiuvare gli addetti all’emergenza nella gestione delle operazioni di
evacuazione
ed in particolare sorvegliando i pazienti nei punti esterni di raccolta”;
-
viabilità e sosta: “per la
circolazione nelle aree esterne a strutture sanitarie occorre attenersi alla
segnaletica stradale ed a quella specifica; nelle zone dove è previsto il
passaggio di carrelli, di mezzi motorizzati, di autoveicoli si raccomanda di
prestare tutta la necessaria attenzione; all’interno dell’Azienda la
circolazione con mezzi motorizzati deve avvenire a bassissima velocità (max 20
Km/h) onde scongiurare incidenti; non sostare, non ingombrare e non intralciare
le aree di sosta per i mezzi di soccorso; gli idranti devono essere accessibili
e deve essere consentita la loro manovra da parte di operatori e devono essere
utilizzate le apposite zone di sosta e parcheggio, per tutte le tipologie di
mezzi (cicli, motocicli e autovetture);
-
ambienti confinati o pericolosi: vi
sono ambienti, intercapedini e cunicoli destinati al passaggio di impianti ai
quali solo il personale autorizzato può accedere per attività di manutenzione,
di pulizia e di controllo; l’accesso a tali ambienti e locali è sottoposto ad
un permesso specifico, con rigide condizioni di sicurezza”.
Vi
rimandiamo alla lettura del documento che si sofferma in specifico anche su
alcuni
specifici rischi:
-
agenti chimici e cancerogeni;
-
agenti biologici;
-
radiazioni ionizzanti;
-
radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti;
-
radiazioni laser;
-
energia elettrica;
-
incendio.
Ad
esempio riguardo agli
agenti biologici
si indica che:
-
l’esposizione accidentale – “generalmente dovuta all’inalazione o al contatto
con pazienti ed escreti/secreti o liquidi organici provenienti da persone
affette da patologie infettive” – “è un rischio da ritenersi, in modo precauzionale,
ubiquitario; gli ambienti a rischio non trascurabile per la contaminazione con
agenti biologici,
sono i reparti di Malattie Infettive, Pneumologia, Sala Autoptica, Laboratorio
di Microbiologia, Laboratorio di Anatomia Patologica, Pronto Soccorso,
Radiologia;
-
concordare l’accesso in caso di necessità con i responsabili dell’attività
(Primario, Capo Sala, ecc.) adottando le precauzioni standard universali e le
eventuali precauzioni aggiuntive;
-
i rifiuti sanitari prodotti in tali luoghi, sono raccolti in appositi
contenitori rigidi, resistenti agli urti ed alle sollecitazioni, a tenuta, e
portano indicata con indicata la scritta esterna ‘rifiuti sanitari pericolosi a
rischio infettivo’, sono di apposito colore, e vengono collocati nei reparti e
depositati provvisoriamente in locali dedicati”;
-
in caso di ferita anche lieve con aghi o taglienti infetti o in caso
di contaminazione (imbrattamento della cute, degli occhi, con sangue o liquidi
contenenti evidenti tracce di sangue….) il documento riporta le disposizioni a
cui attenersi e le regole aziendali (Ausl PC)”.
Concludiamo
ricordando che sul sito sono presenti anche
schede e
documenti
informativi relativi a:
-
allagamento o inondazione;
-
terremoto;
-
lampade d'emergenza, fuga di gas, scoppio e crollo di impianti e strutture
interne;
-
dispositivi individuali di protezione (DPI)/segnaletica di sicurezza.
Introduzione (formato PDF, 80
kB).
Presentazione (formato PDF, 80
kB).
Inquadramento (formato PDF, 87
kB).
Organizzazioni
di Volontariato e applicazione della legge (formato PDF, 109 kB).
Organizzazioni
di Volontariato in quanto datore di lavoro (formato PDF, 64 kB).
Organizzazioni
di Volontariato e sicurezza dei volontari (formato PDF, 80 kB).
L’ospedale
e le strutture sanitarie Condizioni e precauzioni generali (formato PDF, 205
kB).
Scheda
informativa terremoto
(formato PDF, 69 kB).
Scheda
informativa allagamento o inondazione (formato PDF, 69 kB).
Scheda
informativa lampade d'emergenza / Fuga di gas / scoppio / crollo di impianti e
strutture interne
(formato PDF, 69 kB).
Dispositivi
individuali di protezione (DPI) / Segnaletica di sicurezza (formato PDF, 370
kB).
Collaborare
per la sicurezza dei pazienti, dei visitatori, del personale (formato PDF, 102
kB).
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