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"Movimentazione di merci pericolose: primo soccorso in caso di contatto"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
07/06/2013 - Durante il
carico, lo
scarico e il
deposito di merci pericolose può avvenire un
rilascio originato
da cause interne o esterne. Ad esempio un contenitore o un imballaggio
può perdere, corrodersi e rilasciare il contenuto all’esterno. Ma la
perdita può essere determinata anche da altre cause: ad esempio urto,
incidente, collisione, caduta o inforcamento accidentale durante la
movimentazione.
Nella pubblicazione “ Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali.
Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico,
facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, realizzata dall’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, una parte del documento è dedicata proprio al
comportamento in caso di emergenze legate alla movimentazione di merci pericolose.
Innanzitutto bisogna tener conto delle indicazioni relative alle
incompatibilità delle merci.
Infatti l’
incompatibilità fra
prodotti (sostanze, categorie di sostanze o miscele) è proprio “uno degli
aspetti critici nella prevenzione di eventi accidentali”. E sono incompatibili
fra loro i prodotti “che reagiscono, si decompongono o sviluppano, a contatto, composti pericolosi”.
Il documento riporta una tabella esplicativa con alcuni esempi di
incompatibilità, riguardanti prodotti di largo impiego.
Sono dunque “assolutamente
da
evitare situazioni quali:
- movimentazione contemporanea di colli contenenti materiali
incompatibili (ad esempio sullo stesso carrello elevatore);
- deposito, anche temporaneo, di colli di prodotti incompatibili sulla
stessa scaffalatura o nella stessa area di un magazzino;
- introduzione di prodotti chimici in recipienti o serbatoi che, in
precedenza, hanno contenuto altri prodotti e che non siano stati prima drenati,
lavati e bonificati”.
Il documento riporta anche alcune
misure
di primo soccorso in caso di contatto con i prodotti movimentati e
sottolinea che la sezione 4 delle schede dati di sicurezza (SDS) è inerente proprio alle misure di
primo soccorso (mentre nella sezione 10 si trovano informazioni specifiche
sulle incompatibilità).
Nella sezione 4 delle SDS sono dunque descritte le misure appropriate
relative al primo soccorso, specificando anche se è necessaria o consigliabile
una consultazione medica.
Il documento riporta
regole di
comportamento generale a cui dovrebbero attenersi i
soccorritori:
- “mantenere la calma e agire con freddezza;
- in presenza di liquidi biologici (sangue…), indossare guanti monouso;
- indossare i DPI indicati sulla scheda dati di sicurezza della sostanza/miscela pericolosa;
- valutare lo stato di coscienza dell’infortunato;
- chiamare l’infortunato e scuotere gentilmente la sua spalla;
- se non è cosciente e non si muove, chiamare immediatamente il 118;
- se è cosciente, confortarlo e rassicurarlo, contattare il 118 e
descrivere le sue condizioni, attendendo istruzioni;
- verificare se le vie aeree (naso, bocca) dell’infortunato sono libere
da corpi estranei;
- liberare le vie aeree se ostruite da vomito, lingua ripiegata, corpi
estranei;
- se il soggetto non è traumatizzato, iperestendere il capo;
- verificare la presenza del respiro;
- avvicinare l’orecchio alla bocca dell’infortunato, per sentire l’aria
che esce e osservare il movimento del torace che si espande, per almeno 5 - 7
secondi;
- se non respira, e se si è in grado, effettuare due ventilazioni;
- se respira e non è traumatizzato, metterlo in posizione laterale di
sicurezza;
- verificare se il cuore batte (presenza del polso);
- posizionare i polpastrelli sul collo, lateralmente alla trachea,
sull’arteria carotide, per almeno 7 - 10 secondi;
- se non si sente il polso, e se si è in grado, eseguire il massaggio cardiaco;
- in caso di ingestione, inalazione, contatto od ogni altra esposizione
ad agenti chimici, chiamare il Centro Antiveleni e consultare la SDS della
sostanza o miscela”.
Il documento ricorda che è possibile
chiamare il 118 da un qualsiasi telefono (non occorrono tessere o
monete) e che le “richieste di soccorso devono essere precise, ordinate e sintetiche,
per evitare perdite di tempo prezioso per la salvaguardia della vita umana”.
Queste le
istruzioni da fornire
con calma al telefono, senza interrompere la comunicazione:
- “struttura di appartenenza, proprio nome e cognome e numero
telefonico;
- numero degli infortunati;
- informazioni sulle condizioni dell’infortunato (coscienza, respiro,
polso, ferite, malore, ustione, etc…);
- indicazioni precise per il raggiungimento del luogo dell’infortunio
(nome della struttura, indirizzo, via, n° civico, piano dell’edificio, numero
di stanza o laboratorio, percorso interno alla struttura, etc.);
- indicazioni sulla sostanza o miscela pericolosa con cui l’infortunato
è venuto a contatto”.
Sono riportate anche le
cose da
non fare, in attesa del 118, oltre a quelle indicate nella SDS del
prodotto:
- “somministrare farmaci e/o bevande (inclusi gli alcolici);
- togliere un oggetto estraneo conficcato in qualsiasi parte del corpo;
- intervenire, in caso di rischio ambientale (fumo, gas, vapori,
sversamento di prodotti, etc.), se privi di protezioni adeguate (maschere a
carboni attivi o filtri specifici, maschere antigas, autorespiratori…);
- spostare l’infortunato, salvo che vi siano pericoli imminenti
(rischio di crolli, esplosioni, fughe di gas, incendi, etc.)”.
Il documento dell’Inail, a cui vi rimandiamo per una lettura integrale,
si sofferma anche sulle
ustioni,
“lesioni a carattere evolutivo determinate da fonti di calore (fiamme, corpi
metallici arroventati, liquidi bollenti, corrente elettrica) o da prodotti
caustici (corrosivi)”.
La
prima cosa da fare in caso di
ustioni è “allontanare la vittima dalla fonte dell’incidente e, per le
ustioni causate da calore, raffreddare la parte colpita. Nel caso di abiti in
fiamme, bisogna impedire all’infortunato di correre, cercare di spegnere il
fuoco con getti d’acqua, oppure avvolgerlo in un tappeto o una coperta, per
soffocare le fiamme”.
Concludiamo questa breve presentazione delle misure di primo soccorso,
riportando le indicazioni dell’Inail in relazione a:
-
ustioni leggere:
“sciacquare o immergere in acqua fredda la parte ustionata per almeno 20
minuti, per ridurre gli effetti del calore immagazzinato. Applicare una
compressa di garza sterile sulla parte colpita, indi una fascia. Non applicare
medicamenti, unguenti o sostanze oleose di alcuni tipo, né cerotti. Non forare
mai le vesciche causate dalla bruciatura;
-
ustioni gravi: chiamare
subito il 118! Non tentare di togliere eventuali indumenti che aderiscono alle
ustioni. Coprire la parte ustionata con tela o stoffa pulita. Non applicare
medicamenti, unguenti o sostanze oleose di alcuni tipo. Non somministrare, in
nessun caso, bevande alcoliche. Se l’infortunato è cosciente, dargli un po’
d’acqua e bicarbonato. In attesa che giungano soccorsi qualificati, se l’ustionato
è cosciente, metterlo in posizione antishock, ossia supino, con i piedi
sollevati di circa 30 cm e il capo voltato di lato;
-
ustioni da agenti chimici:
l’ustione provocata da liquidi deve essere immediatamente lavata con acqua, per
almeno 10 minuti; se invece essa è provocata da polvere, rimuoverla con uno
straccio o con una spazzola. Togliere alla vittima gli indumenti eventualmente
contaminati, evitando in ogni caso il contatto con essi. Evitare, nel prestare
soccorsi, di toccare con le mani nude gli agenti chimici pericolosi. Nel caso siano stati colpiti gli occhi,
sciacquare abbondantemente con acqua, per almeno 10 minuti, o fino a quando il
dolore non diminuisce. Ricorrere immediatamente a cure mediche!”.
“ Movimentazione merci
pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale sulla
sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di merci e
materiali pericolosi”,
pubblicazione realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in
collaborazione con Parsifal Srl, versione 2012 (formato PDF, 3.27 MB).
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