News
"Gestire lo stress nelle case di riposo e nelle imprese di pulizia"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
26/07/2013 - Se i
rischi stress lavoro-correlati sono
potenzialmente diffusi in tutti i luoghi di lavoro, vi sono specificità,
cause, sintomatologie e misure di prevenzione che possono essere
distinte a seconda del comparto, dell’azienda e della situazione
specifica da affrontare.
Per avere qualche indicazione su come affrontare lo stress nel
mondo del lavoro in specifici comparti, possiamo soffermarci su alcune
“schede informative differenziate” prodotte in relazione al Piano Mirato
di Prevenzione (PMP) dal titolo “
Valutazione del rischio stress lavoro-correlato alla luce delle linee di indirizzo della Regione Lombardia” attivato dall’ Azienda sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza nel corso degli anni 2012/2013.
Il Piano è finalizzato in particolare a diffondere le indicazioni contenute nel Decreto Regionale n° 10611 del 15 novembre 2011 al fine di promuovere metodi e strumenti opportuni per un buon percorso di valutazione del rischio stress lavoro-correlato nelle aziende.
Il Piano Mirato si è rivolto in particolare ad un campione di aziende in tre ambiti lavorativi molto diversi: le
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), i punti vendita delle aziende della
Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e le
imprese dei servizi di pulizia.
Per ognuna di queste attività sono state elaborate specifiche schede, a
cura di M. Di Bella, C. Formigoni (SPSAL ASL Monza e Brianza) e R.
Latocca (UMOA, AO San Gerardo di Monza).
Dopo aver parlato di grande distribuzione organizzata ci soffermiamo oggi sul mondo delle case di riposo e delle imprese di pulizia.
Dopo aver parlato di grande distribuzione organizzata ci soffermiamo oggi sul mondo delle case di riposo e delle imprese di pulizia.
Per
le
case di riposo, con riferimento
specifico alle Residenze
Sanitarie Assistenziali (RSA), la
scheda si sofferma sulle
cause più
frequenti di stress lavoro-correlato per gli operatori assistenziali.
I
rischi per la salute e la sicurezza:
- “esposizione
ad agenti infettivi (biancheria e/o aghi contaminati da sangue o materiale
biologico);
- esposizione
a sostanze tossico-nocive irritanti (disinfettanti, detergenti, ecc.);
-
posture
protratte in piedi (ortostatismo / dinamismo);
- movimentazione
pazienti non/parzialmente autosufficienti;
- condizioni
microclimatiche inadeguate (sbalzi di temperatura, umidità elevata);
- contatto
con guanti medicali potenzialmente irritanti e/o allergizzanti (guanti in
lattice);
- potenziale
aggressione da parte dei pazienti (demenze, psicopatologie maggiori, ecc.)”.
I
rischi correlati all’organizzazione:
- orario
su tre turni (compreso il turno
notturno);
- orari
protratti, sovraccarico lavorativo, alti ritmi di lavoro;
- carenze
nella comunicazione;;
- scarso
coinvolgimento nelle scelte organizzative di assistenza, scarsa autonomia;
- carenze
nella formazione / informazione in merito alle attività lavorative svolte ed ai
rischi per la salute e la sicurezza;
- tensioni
relazionali con le figure gerarchiche (direzione sanitaria, capo-sala) e con i
colleghi;
- carico
emotivo elevato nell’assistenza a pazienti critici (anziani defedati [in grave
stato di deperimento organico, ndr], demenze tipo Alzheimer, ecc.) e nelle
relazioni con i parenti dei pazienti (pressione con richieste ripetute e spesso
incongrue, ecc.)”.
Queste
invece le cause di stress lavoro-correlato più frequenti nel settore delle
imprese di pulizia.
I
rischi per la salute e la sicurezza:
-
“uso di sostanze chimiche tossico/nocive (irritanti);
-
esposizione alle polveri;
-
esposizione a materiale tagliente (rifiuti particolari come vetro, sfridi di
lavorazione...);
-
esposizione ad agenti infettivi se si lavora in ambito sanitario (aghi e
taglienti contaminati da sangue o materiale
biologico);
-
microclima sfavorevole quando si lavora in orari in cui gli impianti di
riscaldamento/ condizionamento sono spenti;
-
posture protratte in piedi (ortostatismo / dinamismo);
-
movimentazione manuale carichi e movimenti ripetitivi”.
I
rischi correlati all’organizzazione:
-
“orario disagevole o turni notturni per non sovrapporsi al lavoro che viene
svolto nei locali aziendali da pulire;
-
rischio di trovarsi isolati in caso di pericolo o anche solo in caso di bisogno
(infortunio, malore);
-
continuo alternarsi dei colleghi per elevato turn-over”.
Le
due schede riportano inoltre, senza differenze,
gli eventuali
sintomi personali e
aziendali relativi alla possibile presenza di stress lavoro-correlato.
I
sintomi personali possono riguardare:
- “
problemi digestivi: i disturbi
digestivi sono più frequenti nei lavoratori su turni. I pasti vengono consumati
ad orari irregolari, e sovente in modo veloce. Il cibo sovente è consumato
freddo. Si consuma molto caffè e tabacco;
-
disturbi del sonno: il sonno nelle ore
diurne è normalmente più corto e meno riposante;
-
ansia e depressione: i turni
interferiscono con la vita sociale e familiare (il tempo a disposizione per i
figli e il partner può ridursi). I frequenti cambiamenti di orario di lavoro
possono ingenerare fatica cronica, connessa a volte alla depressione;
-
problemi osteomuscolari: lo stress
lavorativo può peggiorare i disturbi osteomuscolari (lombalgie, cervicalgie,
poliartralgie a livello degli arti superiori ed inferiori);
-
problemi cardiovascolari: lo stress
lavorativo può costituire un fattore di rischio in alcune patologie
cardiovascolari (infarto, ipertensione arteriosa)”.
Questi
invece i
sintomi a livello aziendale:
“elevato turnover; elevate assenze per malattia; elevata incidenza di infortuni;
aumento delle richieste interne di cambio mansione per motivi di salute; aumento
dei contenziosi, aumento dei provvedimenti disciplinari”.
Veniamo
ora a
cosa può fare l’azienda contro lo
stress.
Questi
alcuni interventi attuabili per le
case
di riposo:
- “interventi
di miglioramento nel campo della sicurezza e tutela della salute (manutenzione
ordinaria e straordinaria di impianti ed attrezzature, uso di letti snodabili
regolabili elettricamente, uso di sollevatori, uso di ausili minori, ecc.);
- sulla
pianificazione del lavoro (es. pianificare adeguatamente la rotazione dei
turni, identificare i compiti e le attività lavorative per ogni mansione,
adottare sistemi di feed-back sulla qualità del lavoro svolto dai singoli
lavoratori);
- adeguata
formazione e addestramento dei lavoratori;
- migliorare
i sistemi di comunicazione all’interno dell’RSA (bacheca, posta elettronica) e
di coinvolgimento dei lavoratori;
- supportare
gli operatori al fine di potenziare la loro capacità di adattamento al lavoro
(riunioni di reparto, incontri, ecc.);
- supporto
ai lavoratori in sofferenza (counselling psicologico, visite mirate del Medico
Competente);
- interventi
mirati su lavoratori anziani e stranieri”.
Questi
invece gli interventi per le
imprese di
pulizia:
-
“interventi di miglioramento nel campo della sicurezza e tutela della salute
(es. fornitura di scale a norma, ausili per movimentazione
carichi ecc.);
-
interventi sulla pianificazione del lavoro (es. organizzare il lavoro se
possibile in orari diurni; pianificare adeguatamente la rotazione dei turni;
evitare il lavoro isolato o comunque garantire dispositivi tecnici di
comunicazione di immediato utilizzo in caso di pericolo o di bisogno);
-
adeguata formazione e addestramento dei lavoratori;
-
rotazione del lavoro e pause adeguate per ridurre la monotonia
e ripetitività;
-
interventi mirati su lavoratori anziani e stranieri”.
E cosa può fare il lavoratore contro lo
stress?
Nel
caso delle
case di riposo il
lavoratore può
adottare uno stile di
lavoro adeguato:
- “creare
un luogo di lavoro confortevole;
- organizzare
il lavoro in modo da alternare le attività compatibilmente con le esigenze
organizzative;
- adattarsi
agli imprevisti ed alle emergenze;
- valutare
le proprie capacità evitando comportamenti imprudenti;
- fare
domande (non troppe) ed ascoltare;
- se
si ricoprono ruoli dirigenziali imparare a delegare i compiti che possono
essere delegati, anche per valorizzare i collaboratori ed evitare sovraccarico
e burn-out”.
Inoltre
può
adottare uno stile di vita positivo:
- “effettuare
attività fisica regolare (nuoto, jogging, ginnastica specifica, ecc.);
- corretta
alimentazione e controllo del peso (l’obesità è un fattore di rischio oltre che
per l’apparato cardiovascolare, anche per l’apparato osteomuscolare);
- effettuare
tecniche di rilassamento (stretching, training autogeno, ecc.)”.
Queste
infine le cose che può fare contro lo stress l’
operatore delle imprese di pulizia:
- “consumare
i pasti principali prima del turno e dopo il riposo;
- fare
un pisolino prima della prima notte di turno;
- dormire
in una stanza fresca, buia e silenziosa;
- usare
tappi auricolari fonoassorbenti quando si dorme di giorno;
- pianificare
adeguatamente il proprio tempo di lavoro (es. nei turni notturni non lasciare i
lavori più noiosi e ripetitivi a fine turno in quanto l’efficienza sul lavoro
di chi lavora di notte è ai minimi verso le 4 di mattina);
- comunicare
a famiglia e amici il programma dei turni e delle ore di riposo perché possano
comportarsi in modo adeguato;
- cercare
di variare la postura durante il lavoro;
- adottare
uno stile di vita positivo (regolare attività fisica, alimentazione corretta
ecc.)”.
Le “
schede informative differenziate” presenti
sul sito dell’ASL Monza e Brianza relative al Piano Mirato di Prevenzione “Valutazione
del rischio stress lavoro-correlato alla luce delle linee di indirizzo della
Regione Lombardia”:
- scheda informativa differenziata per le Case di Riposo (RSA)
(formato PDF, 67 kB);
- scheda informativa differenziata per la Grande Distribuzione
Organizzata (formato PDF, 58 kB);
- scheda informativa differenziata per le Imprese di pulizia
(formato PDF, 50 kB).
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1229 volte.
Pubblicità