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"Inail: Dossier Amianto"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
12/11/2013 -
Amianto, il killer silenzioso. Resistenza, flessibilità e
versatilità. Sono queste proprietà ad aver reso l’amianto uno tra i materiali
fibrosi più usati nella produzione industriale e civile, nella costruzione
degli edifici, nelle coibentazioni di treni, autobus e navi, nelle vernici,
negli elettrodomestici, nei rivestimenti delle condutture, nei cassoni
dell’acqua. L’utilizzo massiccio, avvenuto in Italia soprattutto tra gli anni
’50 e la fine degli anni ’70, ha trasformato l’esposizione
all’amianto in un dramma dalle forti ripercussioni sociali. Malgrado sia
stato messo al bando nel 1992 (con la legge 257), studi scientifici ed
epidemiologici sostengono che nei prossimi 15 anni assisteremo a un forte
incremento delle malattie correlate alla fibra killer, quali l’asbestosi, il
tumore della pleura (mesotelioma pleurico) e il carcinoma polmonare.
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Da Monfalcone a Siracusa, la geografia del rischio nel nostro
Paese. La
mappatura del territorio italiano mostra come le zone con mortalità da amianto
più elevata sono quasi tutte costiere con cantieri navali e porti, come
Monfalcone (in provincia di Gorizia) e Trieste nel nord est; Genova e La Spezia
nel nord ovest e Taranto al sud. Fra le altre province interessate da altre
lavorazioni figurano Casale Monferrato (in provincia di Alessandria) sede per
circa 80 anni della più grande fabbrica
di cemento-amianto della Eternit; Bari e Pavia (Fibronit), Bagnoli (Eternit
e Italsider), Siracusa (Eternit) e Pistoia, sede di Breda Costruzioni
Ferroviarie.
Ma sono 34mila i siti contaminati da amianto in Italia, una cifra destinata a crescere perché frutto di una mappatura ancora in corso da parte di Inail, ministero dell'Ambiente e Regioni. Agli attuali ritmi di bonifica - secondo l’Ispra ogni anno vengono smaltite 380mila tonnellate di rifiuti, serviranno ancora 85 anni per completare la dismissione degli oltre 32milioni di tonnellate di amianto presenti nel nostro territorio (dati Cnr).
Ma sono 34mila i siti contaminati da amianto in Italia, una cifra destinata a crescere perché frutto di una mappatura ancora in corso da parte di Inail, ministero dell'Ambiente e Regioni. Agli attuali ritmi di bonifica - secondo l’Ispra ogni anno vengono smaltite 380mila tonnellate di rifiuti, serviranno ancora 85 anni per completare la dismissione degli oltre 32milioni di tonnellate di amianto presenti nel nostro territorio (dati Cnr).
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Parere tecnico e linee guida per la mappatura del territorio
nazionale interessato dalla presenza di amianto
Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM): i risultati del
IV Rapporto.
Nel 2011 si sono avute 2.312 denunce di nuovi casi di patologie legate
all’amianto rispetto alle 2.326 dell'anno precedente (-0,6%) e alle 2.244 del
2009 e il rapporto tra i casi riconosciuti dall'Inail rispetto a quelli
denunciati - nel 2009 e nel 2010 - è stato del 70 per cento circa (nel 2011 è
stato del 65%, ma il dato è da ritenersi ancora provvisorio per difetto). I
decessi dovuti all'amianto nel 2011 (rilevazione al 30 settembre) sono stati
692, a fronte degli 837 del 2010 e degli 853 nel 2009 (anno in cui si è
registrato il picco del quinquennio 2007-2011). In media, l'87% dei casi mortali
è stato causato da neoplasie da asbesto.
Sono, invece, 15.845 i mesoteliomi maligni - cioè i tumori dovuti all'esposizione all'amianto - rilevati in Italia tra il 1993 e il 2008. I dati sono frutto del quarto rapporto del ReNaM, presentato nel corso della II Conferenza governativa sulle malattie asbesto-correlate (Venezia, 22-24 novembre 2012).
Sono, invece, 15.845 i mesoteliomi maligni - cioè i tumori dovuti all'esposizione all'amianto - rilevati in Italia tra il 1993 e il 2008. I dati sono frutto del quarto rapporto del ReNaM, presentato nel corso della II Conferenza governativa sulle malattie asbesto-correlate (Venezia, 22-24 novembre 2012).
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Linee guida ReNaM 2005
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Patologie asbesto-correlate: la situazione nei dati della
Relazione annuale 2012.
Sono state riconosciute 1.540 malattie professionali, di cui 348 con esito
mortale. Questi i numeri emersi, tra gli altri, dalla Relazione annuale 2012
(presentata a Montecitorio il 10 luglio 2013 da Massimo De Felice, Presidente
Inail). I più colpiti sono i lavoratori italiani (1.185) di sesso maschile
(1.115), addetti nei settori Industria e servizi (1.170). A prevalere le
malattie del sistema respiratorio, come placca pleurica, pneumoconiosi e
versamento pleurico (779), seguite dai tumori come mesotelioma, tumore maligno
dei bronchi e del polmone, del peritoneo, dell’ovaio e della laringe (402). Non
va dimenticato che le patologie causate dalla respirazione delle fibre di
asbesto sono numerose e con una lunga latenza, cioè possono passare anche più
di dieci anni tra l’inizio della esposizione e il momento in cui si manifestano
i sintomi della malattia.
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Il ruolo dell'Istituto nella sfida all'amianto. Dalle prestazioni alle azioni
di prevenzione, che passano per la conoscenza dei rischi e gli incentivi alle
azioni di bonifica. L’Inail svolge un ruolo diversificato nelle strategie di contrasto
dell’esposizione all’amianto.
Sul fronte della tutela dei lavoratori, al 31 dicembre 2011
risultavano in essere 13.839 rendite, di cui 4.786 dirette (erano 13.145 al 31
dicembre 2010, di cui 4.726 dirette). Inoltre, nel 2011 il Fondo vittime
dell'amianto, istituito per assicurare una prestazione aggiuntiva ai titolari
di rendita per malattia asbesto correlata, ha erogato ben 15.300 prestazioni.
Ma l’Inail è anche al fianco delle imprese. La voce “bonifica amianto” compare tra le 11 censite per classificare i progetti della cosiddetta “Operazione Incentivi” che nel 2012 (bando 2011) ha ammesso a finanziamento 432 progetti (su un totale di 4.316) per un importo finanziato di circa 25 milioni di euro e, nel 2013 (bando 2012), 374 progetti (su un totale di 3690), per un importo di circa 20 milioni di euro.
Ma l’Inail è anche al fianco delle imprese. La voce “bonifica amianto” compare tra le 11 censite per classificare i progetti della cosiddetta “Operazione Incentivi” che nel 2012 (bando 2011) ha ammesso a finanziamento 432 progetti (su un totale di 4.316) per un importo finanziato di circa 25 milioni di euro e, nel 2013 (bando 2012), 374 progetti (su un totale di 3690), per un importo di circa 20 milioni di euro.
Senza contare i progetti di ricerca portati avanti dai
Dipartimenti e dalla Consulenze dell’Istituto che mirano a individuare i rischi
emergenti e le strategie di contrasto e prevenzione.
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ReNaM (Registro nazionale dei mesoteliomi)
Piano nazionale amianto. Tutela della salute, tutela dell’ambiente, aspetti di
sicurezza del lavoro e previdenziali. Sono tre le macro aree intorno alle quali
ruotano obiettivi e azioni del “ Piano nazionale amianto. Linee di intervento per un’azione
coordinata delle amministrazioni statali e territoriali” presentato
ad aprile 2013 e attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni.
Strumento organico elaborato dai ministeri della Salute, dell’Ambiente e del
Lavoro, il documento è frutto del confronto tra giuristi, scienziati, esperti
epidemiologici e clinici aperto dalla II Conferenza governativa sulle malattie asbesto-correlate
(Venezia, 22-24 novembre 2012). Gli obiettivi di medio-lungo periodo previsti
dal piano abbracciano ambiti e competenze diversificate: dalla sanità all’ambiente,
dall’economia alla previdenza.
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Fonte: Inail.
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