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"La sicurezza dei lavoratori nei panifici artigianali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
20/11/2013 - Il
comparto della panificazione in Italia,
composto anche da moltissime aziende di tipo
artigianale, presenta diversi fattori di rischio: ad esempio rischi legati
alle strutture edilizie, alle attrezzature, alle macchine, agli impianti e ai
prodotti utilizzati.
Per dare informazioni su questi
rischi e sulle misure di prevenzione possibili possiamo fare riferimento
all’intervento che il Servizio di Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di
Lavoro (SPISAL) dell’ ULSS
6 di Vicenza ha avviato nel comparto della panificazione artigianale
presente nel territorio dell’ULSS. Intervento che, come indicato in una
lettera inviata alle aziende, prevede:
- sopralluoghi conoscitivi in
alcune imprese del comparto per definire i requisiti di salute e sicurezza che
devono essere garantiti da tutte le aziende oggetto dell’intervento (già
effettuati)”;
- realizzazione e invio di un
Manuale per la prevenzione rivolto al settore specifico;
- un incontro tecnico-informativo
con i datori di lavoro, i rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione
(incontro che si è tenuto il 17 luglio 2013);
- “assistenza alle aziende che
chiedono di approfondire alcuni aspetti della salute e sicurezza”;
- campagna ispettiva in tutte le
aziende del comparto a partire dall’autunno 2013 “per verificare il rispetto
dei requisiti di salute e sicurezza illustrati nel Manuale”.
Presentiamo brevemente anche il
documento “
Salute e sicurezza nei
panifici artigianali. Manuale per la prevenzione”, soffermandoci in
particolare sui problemi relativi alla sicurezza dei lavoratori.
Il documento, elaborato dallo
Spisal e curato da Celestino Piz, Pierantonio Zanon, Roberto Bronzato, Flavio
Vidale, Mariangela Alberti e Angiola Vanzo, costituisce uno strumento per
“valutare i rischi aziendali e gli interventi migliorativi da adottare”. Può
essere utilizzato “per l’integrazione e l’aggiornamento del Documento di
Valutazione dei Rischi” o come “strumento informativo a supporto delle procedure
standardizzate di valutazione dei rischi. Per queste ultime, in particolare
per gli argomenti non trattati direttamente nel manuale, può essere fatto
riferimento alle linee di indirizzo ed agli allegati tematici elaborati dal
Comitato Regionale di Coordinamento per la salute e sicurezza del lavoro del
Veneto”.
Il capitolo dedicato alla
sicurezza dei lavoratori - il capitolo
successivo è relativo alla salute dei lavoratori - si sofferma in particolare
su:
- “le definizioni e le
caratteristiche dei ripari di protezione e dei comandi delle macchine;
- gli aspetti da considerare per
la sicurezza delle macchine;
- i sei tipi di macchine più
utilizzate nel comparto;
- i principali aspetti della
struttura dell’ambiente di lavoro per garantire la sicurezza”.
Invitando ad una lettura
integrale del manuale, ci soffermiamo innanzitutto sugli
aspetti da considerare per la sicurezza delle macchine, riportati
in un breve decalogo:
- “
stabilità: ancorare la macchina al pavimento in modo da evitare
spostamenti e vibrazioni che possono pregiudicarne la stabilità;
-
organi lavoratori: devono essere presenti le protezioni (mobili
interbloccate o fisse);
-
elementi mobili: devono essere presenti le protezioni (fisse o
mobili interbloccate o sensibili);
-
organi di trasmissione del moto: devono essere contenuti
all’interno della struttura della macchina (o comunque protetti);
-
dispositivi di comando: devono essere chiaramente visibili ed
identificabili, di facile ed agevole azionamento, protetti contro gli azionamenti
accidentali;
-
visibilità della zona operativa: deve essere garantita all’addetto
la piena visibilità della zona operativa della macchina;
-
impianto elettrico di bordo macchina: deve essere conforme alle
norme CEI EN 60204-1 (ad esempio, nel caso di interruzione dell’energia
elettrica, la macchina non deve ripartire autonomamente al ripristino della
tensione);
-
proiezione di materiali: devono essere presenti schermi in grado di
resistere all’eventuale proiezione di materiali che può derivare dalle diverse
lavorazioni;
-
presenza di elementi pericolosi (ad es. perché caldi): adozione
di guanti resistenti alle alte temperature; presenza di specifica
segnaletica di pericolo;
-
addestramento: gli operatori sono formati (ad es. anche con
apposita Istruzione Operativa -I.O. presente in prossimità della macchina).
Questi i
sei tipi di macchine più utilizzate nel comparto della panificazione
e pasticceria:
-
impastatrici (a spirale, a forcella, a braccia tuffanti);
-
mescolatore planetario;
-
cilindro laminatoio, sfogliatrice, formatrice;
-
pressa spezzatrice;
-
macinapane;
-
linea di confezionamento.
Il documento segnala che quando
si parla di “
distanze di sicurezza
(che servono ad impedire il raggiungimento con gli arti superiori
e inferiori le zone pericolose) si fa riferimento alla norma UNI EN ISO 13857:
2008”.
Inoltre si sottolinea che oltre a
garantire al sicurezza delle macchine, il
datore
di lavoro (DdL) deve:
- “informare, formare e addestrare
il personale che le utilizza;
- fornire le istruzioni operative
(redatte secondo il manuale di istruzioni all'uso e di manutenzione):
- vigilare sull’osservanza delle
indicazioni fornite”.
Per ogni macchina sono riportate
le foto e le schede di commento con i principali aspetti da valutare e le
relative azioni correttive.
Per concludere questa breve
presentazione ci soffermiamo a titolo esemplificativo su quanto indicato in
relazione alla sicurezza nell’
uso
dell’impastatrice (a spirale - a forcella – a braccia tuffanti).
Questi gli
aspetti da valutare:
- la macchina dispone di manuale
d’uso e manutenzione;
- pericolo di contatto con gli
organi lavoratori;
- pericolo di cesoiamento con gli
organi di trasmissione;
- pericolo elettrico;
- acquisto di macchina nuova.
E queste sono le rispettive
azioni correttive:
- “richiedere il manuale al
rivenditore o costruttore della macchina”;
- “riparo mobile interbloccato
(coperchio di chiusura incernierato e dotato di sensore di posizione che
arresti il movimento degli organi lavoratori all'apertura del riparo)”;
- “riparo fisso: carteratura
completa degli organi di trasmissione del movimento”;
- per gli
infortuni elettrici dovuti al contatto diretto con elementi della
macchina che normalmente sono in tensione: “utilizzo di materiali, spine e cavi
a norme C.E.I. con caratteristiche IP 55; sostituzione/riparazione di prese e
cavi danneggiati; segregazione delle parti attive all’interno del quadro
elettrico, con pannello di plastica trasparente, che permetta di intervenire
solo sugli interruttori”. Per i contatti indiretti (“infortunio elettrico
dovuto al contatto di elementi della macchina che normalmente non sono in
tensione): collegamento a terra di tutte le parti metalliche della macchina e verifica
periodica (D. Lgs 81/08 Allegato VI punto 6.1); installazione di un
dispositivo differenziale a monte dell’impianto e verifica periodica (C.E.I.
64-8)”.
- “acquistare macchine marcate CE”.
Concludiamo ricordando che, per
ogni azione correttiva indicata, sul manuale sono riportati i riferimenti
normativi vigenti.
ULSS 6 di Vicenza, “ Lettera alle aziende” (formato PDF, 77 kB).
ULSS 6 di Vicenza, “ Salute e sicurezza nei panifici artigianali. Manuale per la
prevenzione”, documento elaborato dal Servizio di Prevenzione Igiene
Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ULSS 6
di Vicenza e curato da Celestino Piz, Pierantonio Zanon, Roberto Bronzato,
Flavio Vidale, Mariangela Alberti. E per il Servizio di Igiene degli Alimenti e
della Nutrizione (SIAN) da Angiola Vanzo (formato PDF, 535 kB).
Tiziano Menduto
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