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"Imparare dagli errori: infortuni e prevenzione nell’uso della molazza"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
05/12/2013 - In queste
settimane “Imparare dagli errori” si è soffermata sulle macchine movimento
terra, attrezzature largamente utilizzate anche in edilizia. Siamo partiti
dalle pale
gommate e cingolate, continueremo poi con gli escavatori e le terne.
Tuttavia vi sono anche altre
attrezzature che possono nascondere insidie per i lavoratori e richiedono
idonee procedure di utilizzo e un’attenta manutenzione. Ad esempio la
molazza, una macchina impastatrice per
lo più adibita alla confezione di malte.
Nelle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, sono presenti alcuni
incidenti correlati all’utilizzo della molazza, del mulino che produce sabbia
per molazza e, specialmente, alla carenza e alle difficoltà di un’
idonea manutenzione.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un infortunio avvenuto ad un datore di
lavoro che si adopera nella
pulizia
della molazza, mentre il dipendente si trova all'interno di un’abitazione
intento a recuperare utensili. Improvvisamente il dipendente sente un urlo ed
immediatamente, uscito dal fabbricato, vede il suo datore di lavoro accasciato
e attaccato alla molazza; con il piede ha strappato la presa di corrente dalla
spina della prolunga interrompendo così l'energia elettrica sulla macchina.
Il 118 constata il decesso per
arresto cardio-respiratorio da folgorazione. Si è accertato che la macchina in
questione (molazza) era direttamente collegata mediante un cavo elettrico
volante al contatore ENEL senza alcuna protezione contro i contatti indiretti (impianto
di messa a terra coordinato con interruttore differenziale).
Il
secondo caso è relativo invece ad un incidente in una cava dove si
effettua la
produzione d'inerti
mediante estrazione e frantumazione del calcare.
Nella cava è presente un
mulino che produce sabbia per molazza e
un lavoratore e un suo collega sono incaricati di effettuare un'operazione di
manutenzione del mulino.
Per effettuare la manutenzione è
necessario aprire il coperchio che copre gli ingranaggi del macchinario per la
frantumazione. Durante queste manovre i due operai, dopo aver svitato i bulloni
che fissano il coperchio, si apprestano a sollevarlo afferrando una maniglia
(staffa metallica di circa 25 cm saldata sul coperchio del mulino), ma nel tirare,
la stessa si dissalda provocando lo sbilanciamento all'indietro dei due
operai.
Uno riesce a recuperare
l'equilibrio e l'altro precipita nel vuoto alle sue spalle schiantandosi al
suolo da un'altezza di circa 7 metri.
La piattaforma sulla quale operavano
i due operai era sprovvista di barriere di protezione o parapetti.
In questo incidenti i fattori
causali individuati nella scheda di Infor.mo. sono diversi:
- piattaforma di lavoro
sprovvista di barriere di protezione;
- durante la manovra di apertura
del coperchio, la maniglia si dissaldava;
- mancato utilizzo delle cinture
di sicurezza.
La prevenzione
Ci soffermiamo brevemente sul
alcune indicazioni relative all’utilizzo della molazza tratte dal documento
" La
valutazione dei rischi nelle costruzioni edili", un manuale nato dalla
collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione
Infortuni, l'Igiene e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL
Piemonte.
Nel manuale sono presenti
numerose schede contenenti misure di prevenzione relative a specifici argomenti
e a specifiche attrezzature.
In relazione alla molazza il
documento evidenzia i
principali
pericoli:
- “elettrici;
- cesoiamento, stritolamento;
- caduta materiale dall’alto;
- polveri, fibre”.
Vengono poi riportate alcune
misure di prevenzione e istruzioni per gli
addetti.
Prima dell’uso:
- “verificare l’integrità delle
parti elettriche visibili;
- verificare la presenza
dell’involucro coprimotore ed ingranaggi;
- verificare l’efficienza della
griglia di protezione sulla vasca;
- verificare l’integrità
dell’interruttore di comando;
- verificare la presenza della
tettoia di protezione del posto di lavoro”.
Durante l’uso:
- “non rimuovere la griglia di
protezione sulla vasca;
- non inserire attrezzi per
pulire o rimuovere materiale dalla vasca con gli organi in movimento;
- non intralciare i passaggi con
il cavo di alimentazione”.
Dopo l’uso:
- “scollegare elettricamente la
macchina;
- eseguire le operazioni di
revisione, manutenzione e pulizia, necessarie al reimpiego della macchina a
motore fermo;
- segnalare eventuali guasti”.
I
dispositivi di protezione individuale consigliati:
- “casco;
- calzature di sicurezza;
- maschere per la protezione
delle vie respiratorie;
- guanti;
- indumenti protettivi”.
Rimandando i lettori agli
articoli di PuntoSicuro pubblicati sulla sicurezza degli impianti elettrici in
cantiere, ci soffermiamo infine sui problemi correlati alla
manutenzione del mulino.
E lo facciamo riprendendo le
parole tratte da alcuni documenti, relativi a incidenti avvenuti durante attività
manutentive, dell’Agenzia Europea per la sicurezza e Salute sul Lavoro ( EU-OSHA).
La
manutenzione deve essere considerata come un processo anziché una
singola attività. Un processo che inizi con una fase di pianificazione, in cui
viene eseguita una valutazione completa dei rischi. Si stabilisce la portata
del lavoro e vengono individuate le risorse necessarie in termini di strumenti
e risorse umane, rischi e precauzioni da adottare. Successivamente l’area di lavoro
deve essere resa sicura e mantenuta pulita e priva di pericoli. Devono essere
messi a disposizione strumenti adeguati e adottate delle misure per gestire
eventuali problemi imprevisti. Conclusa la manutenzione è necessario
controllare il lavoro per assicurarsi che l’elemento su cui si è intervenuti
sia sicuro per poter essere nuovamente utilizzato, che gli isolamenti siano
stati rimossi e che tutti gli strumenti siano stati recuperati e siano stati
eliminati i residui.
Il processo deve essere anche documentato
ed è necessaria una comunicazione tra il personale addetto alla manutenzione,
quello addetto alla produzione e tutte le altre parti interessate.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
589 e
1440 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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