News
"Sicurezza alimentare: fare la spesa col contatore geiger"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza alimentare
06/12/2013 -
Se le mappe di diffusione dei
radionuclidi rilasciati in seguito all’incidente nucleare di Fukushima dicono
il vero, e non c’è motivo di dubitare, ci ridurremo a fare la spesa
controllando gli acquisti con un contatore geiger.
Il National Oceanic and
Atmospheric Administration (Noaa) ha rilasciato delle mappe di diffusione dei
radionuclidi negli oceani quasi catastrofiche, e il rilascio di materiale
radioattivo non sembra destinato a cessare. E’ di questi giorni la notizia di
ulteriori sversamenti incontrollati di acqua contaminata, e si paventa il
rischio dell’esplosione di una piscina di contenimento.
Nonostante i messaggi
rassicuranti delle autorità, rilevamenti indipendenti confermano che persino la
capitale del Giappone, Tokio, è inquinata come le zone adiacenti la centrale di
Chernobyl esplosa il 26 aprile 1986.
Seconde queste rilevazioni fatte
da Iori Mochizuki, un ingegnere civile giapponese, pubblicate sul suo blog Fukushima
Diary, al centro del parco Mizumoto di Tokio la radioattività sarebbe pari a
1.5 milioni di Bq/m2. Tale dose è uguale a quella delle zone di Chernobyl
interdette alla popolazione civile. Eppure dalle foto si vedono i
bambini che giocano in riva al laghetto.
L’Institute for Environment and
Sustainability (IES), uno dei sette Istituti di ricerca dello European
Commission’s Joint Research Centre, ha calcolato modelli di dispersione
atmosferica della radioattività di Fukushima che interesserebbero tutto
l’emisfero settentrionale incluso il territorio europeo.
Intanto per difenderci, pur senza
avere un contatore geiger, potremmo cominciare ad evitare l’acquisto di pesce
confezionato, tonno compreso, che proviene dalle zone più contaminate secondo
le mappe Noaa.
La zona di confezionamento appare
per legge con una sigla che contraddistingue le zone di provenienza del pescato
FAO. La sigla è composta dall’acronimo FAO seguito da due numeri che
identificano la regione di provenienza. Qui sopra vedete una mappa delle aree
FAO.
Bisogna semplicemente confrontare
la mappa Noaa dell’immagine superiore con le zone FAO corrispondenti.
Massimiliano Montes
Fonte: Gustodivino.
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1087 volte.
Pubblicità