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"Buone prassi per aumentare giocando la consapevolezza dei rischi"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
17/12/2013 - Per accrescere la
consapevolezza dei meccanismi che intervengono ed influenzano la
percezione dei pericoli e dei rischi e,
dunque, per ridurre comportamenti
pericolosi può essere efficace l’utilizzo di strumenti innovativi nelle
aziende.
RTM
È per questo motivo che la Commissione
Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza
ha recentemente validato come
buona prassi nella seduta del
27 novembre 2013 un progetto
formativo messo in atto dall’azienda Hera S.p.A che aveva
l’obiettivo di “sviluppare una cultura in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro intesa come presa di coscienza della
situazione, sensibilizzando i lavoratori, attraverso un percorso finalizzato al
consolidamento delle tematiche salute e sicurezza”.
La
buona prassi, dal titolo “
La
sicurezza non è un gioco” fa riferimento in realtà proprio ad una sorta di
gioco a squadre che ha coinvolto migliaia di lavoratori del gruppo Hera e che
si svolge con l’ausilio di un
software
animato che accompagna la fase di formazione “a cascata” su tutta la
popolazione aziendale.
In particolare, si legge nella
scheda, il progetto è stato realizzato coinvolgendo durante l'orario di lavoro
5.195 lavoratori pari al 95% della forza di Hera S.p.A.
Progetto che ha coinvolto, sia in
fase di progettazione che nello svolgimento:
- Datori di lavoro del Gruppo
Hera, Amministratori Delegati, Direttori Generali, Direttori Centrali,
- Preposti.
Il progetto ha previsto tra
l’altro un
kit di trasferibilità
tramite la produzione di un CD che contiene tutte le informazioni utili per
svolgere il gioco in ogni contesto lavorativo.
Veniamo ad alcuni dettagli sulla
strategia e sulle
finalità progettuali.
Uno degli aspetti considerati è
stato quello di “portare la salute .e sicurezza nella vita di tutti i giorni”.
Non solo, come già detto, sviluppare una cultura intesa come presa di coscienza
dei rischi, ma anche:
- “stimolare una maggiore
sensibilità sociale finalizzata ad assumere la salute e la sicurezza nei luoghi
di lavoro quali ‘abiti mentali’ da usare con coerenza nella vita quotidiana dei
lavoratori;
- aumentare la sensibilità alla
salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso una considerazione globale
dei rischi anche al di fuori dei luoghi di lavoro, che presentano identici
percorsi nella percezione
dei pericoli, dei rischi e, conseguentemente, nell'assunzione individuale
di comportamenti
sicuri”.
Questi dunque, in breve, i
contenuti del percorso formativo:
- “la percezione e le emozioni
perché influenzano la valutazione del rischio;
- la responsabilità individuale;
- le convinzioni e i pregiudizi
personali quali elementi condizionanti nella valutazione del rischio e
nell'assunzione di comportamenti sicuri;
- l'attenzione, in termini di
carico cognitivo ed attenzione selettiva;
- le scorciatoie di pensiero
perché influenzano le nostre decisioni;
- la responsabilità diffusa in
quanto il contesto incide nell'assunzione di responsabilità individuale;
- l'analisi costi-benefici nella
sicurezza;
- la mappa della pericolosità;
- l'abitudine, perché incide nel
comportamento;
- l'esempio del collega;
- il gruppo perché può
influenzare il comportamento
individuale;
- l'adesione o l'adeguamento alla
norma perché ci sarà un diverso impatto nel rispetto della norma se si aderisce
ad essa o ci si adegua”.
Inoltre le
linee guide metodologiche hanno previsto a “garanzia della completa
riproducibilità in altri contesti lavorativi dell’esperienza formativa, sia nei
contenuti sia nelle modalità, la costruzione di un
kit formativo, costituito da: questionario percezione del rischio,
questionario valutazione della giornata, risultati percorso formativo,
storyboard, guida tecnica, diario d'aula, scheda progetto, indicatori processo
e di risultato, attestato e compact disk”.
Veniamo ai risultati ottenuti dal
percorso formativo.
Gli
effetti sull’individuo:
- “aumento consapevolezza delle
situazioni rischiose”;
- “aumento consapevolezza, in
tutte le categorie lavorative, di «essersi trovati in situazioni rischiose
senza essersene accorti»;
- “crescita della percezione, in
tutte le categorie lavorative, di poter influir nell'evitare l'insorgere di un
pericolo”.
I cambiamenti più consistenti
dovuti alla formazione riguardano, quindi, le convinzioni personali: obiettivo
cardine dell'attività formativa. Per le attitudini individuali, invece, non
sono stati rilevati cambiamenti significativi tranne che per gli operai che
prendono consapevolezza di una maggiore «propensione al rischio».
Gli
effetti sul contesto lavorativo:
- “aumento della consapevolezza
del rischio potenzialmente presente, nel contesto lavorativo per gli impiegati
e i quadri/dirigenti”;
- “buona l'espressione di
responsabilità individuale nei confronti della sicurezza dei colleghi”, “mentre
l'aspettativa del contributo che gli altri possono dare alla propria sicurezza
sul lavoro rimane inalterata elemento che va a rafforzare l'importanza della
responsabilità individuale nella sicurezza”.
Emerge, dunque, una “maggiore
consapevolezza dei potenziali rischi presenti nel contesto lavorativo e
dell'importanza della responsabilità individuale nel mantenimento” di un
ambiente «sicuro».
Gli
effetti sul contesto generale:
- “bassa l'idea, anche prima del
percorso, che gli incidenti avvengano per puro caso”;
- “aumento, in modo trasversale
alle categorie, della consapevolezza che in ogni situazione sia presente una
percentuale di rischio” e che spesso “ci si trovi n situazioni in cui esistono
più pericoli di quanti abitualmente vengono considerati”.
Anche per il contesto generale i
cambiamenti più consistenti “riguardano le convinzioni personali mentre per le
attitudini individuali non emergono cambiamenti significativi”.
Concludiamo riprendendo dalla
scheda alcuni elementi relativi all’
efficacia
del progetto.
Il progetto ha portato a una “riduzione
degli indici di frequenza monitorati confrontando il primo semestre 2012” (in
assenza di progetto) e il primo semestre 2013 successivo alla chiusura del
progetto (31/12/2012).
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