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"L’esposizione a campi elettromagnetici nei servizi di accesso Wi-Fi"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
20/01/2014 - Ci sono tematiche relative alla sicurezza, lavorativa e non, che
sono delicate non solo per le opinioni non sempre convergenti sul tema
dei pericoli, ma anche per l’evoluzione continua della tecnologia.
Una di queste tematiche è relativa all’
esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dai sempre più diffusi
sistemi Wi-Fi, tecnologia che consente a terminali di utenza di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in maniera
wireless.
Proprio in relazione alla delicatezza del tema ci accingiamo a raccogliere la
documentazione di ricerca prodotta in questi anni, con riferimento alle valutazioni degli aspetti di impatto ambientale delle reti Wi-Fi.
In particolare una ricerca del 2008 - recentemente resa disponibile anche in formato adatto alla
tecnologia ebook -
ha presentato simulazioni e misure dei livelli di esposizione prodotti
dalle reti Wi-fi con relazione ad uno scenario costituito dall’URP
(Ufficio Relazioni con il Pubblico) del Comune di Bologna, dove è offerto ai cittadini un
servizio di accesso WiFi, che interessa sia l’interno dell’URP che l’area antistante (Piazza Maggiore).
La ricerca, prodotta dall’ Agenzia regionale per la
prevenzione e l´ambiente dell´Emilia-Romagna, si intitola “
Misura dell’esposizione ai campi
elettromagnetici prodotti da sistemi Wi-Fi” ed è a cura di Giuseppe Anania.
Il documento ricorda che le
reti Wi-Fi “sono infrastrutture
relativamente economiche e di veloce attivazione e permettono di realizzare
sistemi flessibili per la trasmissione di dati usando frequenze radio,
estendendo o collegando reti esistenti oppure creandone di nuove. Proprio per
la loro versatilità queste tipologie di reti vengono sempre più di sovente
utilizzate per lo scambio di dati in strutture aziendali, oppure per creare
veri e propri punti di accesso ad internet in locali
scolastici, biblioteche, università o aeroporti”.
In particolare il Wi-Fi,
abbreviazione di Wireless Fidelity, è il nome commerciale delle reti locali
senza fili (WLAN) basate sulle specifiche dello standard IEEE 802.11. Tuttavia
esistono diverse versioni dello standard.
L’obiettivo della ricerca è, come
già preannunciato, quello di valutare gli aspetti di impatto ambientale delle
reti Wi-Fi attraverso simulazioni e misure dei livelli di esposizione prodotti
nello scenario costituito dall’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del
Comune di Bologna.
Le misure sono state effettuate
il 17 giugno 2008 con misuratore a larga banda avente le caratteristiche
tecniche riportate nel documento e in conformità a quanto prescritto nelle
Norme CEI 211-7. Durante tutto il periodo di misura erano presenti circa 20
utenti, tutti collegati, in modo non continuativo, ai due AP (Access Point).
Veniamo direttamente alle
conclusioni.
Dalle valutazioni e dalle misure
effettuate “si può affermare che
i
livelli di campo elettrico emessi da impianti WI-FI risultano di modesta entità
e dello stesso ordine di grandezza della sensibilità della strumentazione
utilizzata per le misure. Valori più elevati, ma ben inferiori al valore di
attenzione, possono essere rilevati in prossimità dell’antenna trasmittente e
in condizioni di download continuato e comunque in zone non accessibili alla
popolazione”.
In ogni caso – continua il
documento – “come evidenziato anche dalle stime dei volumi di rispetto,
l’ubicazione stessa degli apparati assicura che il pubblico non possa accedere
all’interno della regione a valori di campo superiori a 6 V/m”.
Il documento si sofferma anche
sulla normativa comunitaria, nazionale e regionale, ma vigente nel 2008.
Ricordiamo che riguardo alla
normativa nazionale vigente di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, l’ esposizione ai campi
elettromagnetici è oggi disciplinata dal titolo VIII, capo IV del D.Lgs.
81/2008, le cui disposizioni entrano in vigore alla data fissata per il
recepimento della direttiva 2004/40/CE (ex art. 306 d.lgs. 81/2008).
Tuttavia il 29 giugno 2013 è
stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la direttiva
2013/35/UE del 26 giugno 2013 sulle disposizioni minime di sicurezza e di
salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici ( campi
elettromagnetici). La direttiva, che abroga la precedente direttiva
2004/40/CE, deve essere recepita dagli stati membri entro il 1° luglio 2016 e
stabilisce che i riferimenti alla direttiva abrogata si intendono fatti alla
2013/25/UE secondo specifiche tavole di concordanza.
Concludiamo sottolineando dunque
che con l’abrogazione della 2004/40/CE e la nuova
direttiva 2013/35/UE, l’entrata in vigore delle disposizioni del titolo
VIII, capo IV del D.Lgs. 81/2008 è spostata al
1° luglio 2016.
Agenzia regionale per la
prevenzione e l´ambiente dell´Emilia-Romagna, Consorzio Elettra 2000, “ Misura dell’esposizione ai campi elettromagnetici prodotti da
sistemi Wi-Fi”, Rapporto tecnico 2008 a cura di Giuseppe Anania (formato PDF,
394 kB).
RTM
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