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"Riqualificazione energetica e architettonica, in arrivo incentivi"
fonte www.edilportale.com / Normativa
22/01/2014 - Il
ddl sulla
Delega Fiscale si arricchisce di incentivi per la riqualificazione
energetica e architettonica degli edifici, che vanno a sommarsi alla
riforma del Catasto.
Tra i decreti legislativi che il Governo dovrà adottare ce n’è uno che dovrebbe introdurre un regime fiscale incentivante per chi dimostra di aver effettuato interventi di messa in sicurezza nonché di riqualificazione energetica ed architettonica degli immobili.
La novità è contenuta in un emendamento dei relatori approvato dalla Commissione Finanze del Senato. Già dopo l’approvazione alla Camera, avvenuta lo scorso settembre, era stato previsto un decreto che introducesse un regime fiscale incentivante per la messa in sicurezza degli immobili.
La Commissione Finanze ha stabilito che per accedere agli incentivi si dovrà dimostrare di aver effettuato gli interventi, ma non solo, perché oltre a questi lavori spuntano anche quelli di riqualificazione energetica ed architettonica degli edifici.
Gli incentivi di cui dovrebbe occuparsi il Governo in un decreto legislativo ad hoc rappresentano probabilmente un modo per stabilizzare o far proseguire l' Ecobonus e le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni. Ricordiamo infatti che sia le detrazioni del 65% per la riqualificazione energetica, sia quelle del 50% per le ristrutturazioni scadranno il 31 dicembre 2014 e nel 2015 scenderanno rispettivamente al 50% e 40% per poi tornare entrambe all'aliquota ordinaria del 36%. Con questo intervento, quindi, si vuole rispondere alle richieste degli addetti ai lavori che ne chiedevano la stabilizzazione.
Per quanto riguarda la riforma del Catasto ricordiamo quanto è stato fin qui deciso. Il valore patrimoniale sarà determinato sulla base dei valori di mercato al metro quadrato per tipologia immobiliare.
A questo valore verranno applicati dei coefficienti che terranno conto delle caratteristiche edilizie dell’immobile, come ad esempio la presenza di scale, l’anno di costruzione, il piano e l’esposizione, ma anche della sua localizzazione.
Il risultato sarà un algoritmo che, moltiplicato per i metri quadri, rilevati secondo la metodologia catastale, darà il valore patrimoniale dell’immobile.
In generale, questo vale per unità immobiliari a destinazione catastale ordinaria (gruppi A, B e C, come abitazioni, uffici, biblioteche, magazzini sotterranei, negozi, stabilimenti balneari, tettoie e autorimesse).
Per determinare il valore delle unità immobiliari a destinazione catastale speciale (gruppo D in cui rientrano opifici, capannoni industriali, alberghi) si userà invece un sistema di stima diretta grazie all'applicazione di metodi standardizzati e di parametri di consistenza specifici per ciascuna destinazione catastale speciale.
Nel caso in cui non sia possibile fare riferimento diretto ai valori di mercato, si userà il criterio reddituale o, per gli immobili strumentali, quello del costo.
La rendita catastale sarà calcolata sulla base dei redditi da locazione medi. Il valore delle locazioni al metro quadro, cui deve essere applicata una riduzione per le spese di manutenzione e gli adeguamenti tecnici, verrà moltiplicato per la superficie e il risultato sarà il valore della rendita.
I valori patrimoniali e le rendite dovranno essere adeguati periodicamente in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento.
Per le unità immobiliari di interesse storico e artistico dovranno invece essere studiate riduzioni dei valori patrimoniali e delle rendite che tengano conto dei più gravosi oneri di manutenzione e conservazione, del complesso dei vincoli legislativi per la destinazione, l'utilizzo e il restauro.
Gli immobili colpiti da calamità naturali potranno usufruire di tasse ridotte in considerazione delle condizioni di inagibilità o della loro inutilizzabilità.
Per facilitare le operazioni, il territorio sarà suddiviso in microzone e verranno individuati immobili-tipo. Sono inoltre previsti incentivi per gli enti locali che contribuiranno all’emersione dei fabbricati sconosciuti al Catasto.
Tra i decreti legislativi che il Governo dovrà adottare ce n’è uno che dovrebbe introdurre un regime fiscale incentivante per chi dimostra di aver effettuato interventi di messa in sicurezza nonché di riqualificazione energetica ed architettonica degli immobili.
La novità è contenuta in un emendamento dei relatori approvato dalla Commissione Finanze del Senato. Già dopo l’approvazione alla Camera, avvenuta lo scorso settembre, era stato previsto un decreto che introducesse un regime fiscale incentivante per la messa in sicurezza degli immobili.
La Commissione Finanze ha stabilito che per accedere agli incentivi si dovrà dimostrare di aver effettuato gli interventi, ma non solo, perché oltre a questi lavori spuntano anche quelli di riqualificazione energetica ed architettonica degli edifici.
Gli incentivi di cui dovrebbe occuparsi il Governo in un decreto legislativo ad hoc rappresentano probabilmente un modo per stabilizzare o far proseguire l' Ecobonus e le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni. Ricordiamo infatti che sia le detrazioni del 65% per la riqualificazione energetica, sia quelle del 50% per le ristrutturazioni scadranno il 31 dicembre 2014 e nel 2015 scenderanno rispettivamente al 50% e 40% per poi tornare entrambe all'aliquota ordinaria del 36%. Con questo intervento, quindi, si vuole rispondere alle richieste degli addetti ai lavori che ne chiedevano la stabilizzazione.
Per quanto riguarda la riforma del Catasto ricordiamo quanto è stato fin qui deciso. Il valore patrimoniale sarà determinato sulla base dei valori di mercato al metro quadrato per tipologia immobiliare.
A questo valore verranno applicati dei coefficienti che terranno conto delle caratteristiche edilizie dell’immobile, come ad esempio la presenza di scale, l’anno di costruzione, il piano e l’esposizione, ma anche della sua localizzazione.
Il risultato sarà un algoritmo che, moltiplicato per i metri quadri, rilevati secondo la metodologia catastale, darà il valore patrimoniale dell’immobile.
In generale, questo vale per unità immobiliari a destinazione catastale ordinaria (gruppi A, B e C, come abitazioni, uffici, biblioteche, magazzini sotterranei, negozi, stabilimenti balneari, tettoie e autorimesse).
Per determinare il valore delle unità immobiliari a destinazione catastale speciale (gruppo D in cui rientrano opifici, capannoni industriali, alberghi) si userà invece un sistema di stima diretta grazie all'applicazione di metodi standardizzati e di parametri di consistenza specifici per ciascuna destinazione catastale speciale.
Nel caso in cui non sia possibile fare riferimento diretto ai valori di mercato, si userà il criterio reddituale o, per gli immobili strumentali, quello del costo.
La rendita catastale sarà calcolata sulla base dei redditi da locazione medi. Il valore delle locazioni al metro quadro, cui deve essere applicata una riduzione per le spese di manutenzione e gli adeguamenti tecnici, verrà moltiplicato per la superficie e il risultato sarà il valore della rendita.
I valori patrimoniali e le rendite dovranno essere adeguati periodicamente in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento.
Per le unità immobiliari di interesse storico e artistico dovranno invece essere studiate riduzioni dei valori patrimoniali e delle rendite che tengano conto dei più gravosi oneri di manutenzione e conservazione, del complesso dei vincoli legislativi per la destinazione, l'utilizzo e il restauro.
Gli immobili colpiti da calamità naturali potranno usufruire di tasse ridotte in considerazione delle condizioni di inagibilità o della loro inutilizzabilità.
Per facilitare le operazioni, il territorio sarà suddiviso in microzone e verranno individuati immobili-tipo. Sono inoltre previsti incentivi per gli enti locali che contribuiranno all’emersione dei fabbricati sconosciuti al Catasto.
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