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"Inail: il rischio di esplosione e l’applicazione delle direttive europee"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio incendio
21/02/2014 - Benché il settore delle
atmosfere potenzialmente esplosive sia regolamentato da due direttive – la direttiva ATEX 94/9/CE (recepita
in Italia con DPR n. 126 del 23 marzo 1998 entrato in vigore dal 1°
luglio 2003) e la direttiva 99/92/CE (recepita in Italia con il D.Lgs. n. 233 del 12 giugno 2003 in
vigore dal 10 settembre 2003) – la loro applicazione richiede per
costruttori e aziende un notevole impegno. Infatti comporta non solo
azioni e valutazioni sulle attrezzature e sui luoghi, ma anche la
stesura di un “
documento sulla protezione contro le esplosioni”.
Se è presumibile che la grande industria (farmaceutica,
petrolifera...) sia preparata a fronteggiare la complessità della nuova
situazione, è probabile che sia più difficile per la piccola industria
adeguarsi allo spirito delle due direttive.
Proprio in considerazione delle esigenze della piccola e media
impresa, il Settore Ricerca, Certificazione e Verifica del Dipartimento
Tecnologie di Sicurezza dell’Inail ha realizzato un documento “in cui si
trattano i fenomeni, i parametri fisici ed i principi fondamentali
della protezione contro le esplosioni, la cui conoscenza è essenziale
per l’applicazione dei contenuti delle norme tecniche e di legge”.
Stiamo parlando del documento dal
titolo “
Il rischio di esplosione, misure
di protezione ed implementazione delle Direttive ATEX 94/9/CE e 99/92/CE”,
realizzato da Fabio Pera e Massimo Giuffrida con la collaborazione di Francesca
Ceruti e pubblicato nel dicembre del 2013.
Il documento - risultato di
un’attività di ricerca che raccoglie i contenuti delle disposizioni di legge
vigenti e della normativa tecnica di base per la protezione contro le
esplosioni - si sofferma sul rischio
di esplosione connesso con la presenza di atmosfera esplosiva,
così come definita all’interno delle Direttive Europee ATEX 94/9/CE e 99/92/CE
cioè “
miscela, in condizioni
atmosferiche, di aria con sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori,
nebbie o polveri nella quale, dopo l'innesco, la combustione si propaga
all'insieme della miscela non bruciata”.
Si ricorda che non sono prese in
considerazione le sostanze esplosive o instabili “il cui utilizzo è
regolamentato dal Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, Regio Decreto
18/06/1931 n. 773”.
Ci soffermiamo, a titolo
esemplificativo, sul
quarto capitolo
della dispensa, un capitolo dedicato ai “
sistemi
di protezione dalle esplosioni”.
Infatti un “aspetto di primaria
importanza nella gestione della sicurezza delle atmosfere potenzialmente
esplosive è quello relativo ai sistemi di protezione così come definiti
all’interno della Direttiva 94/9/CE (art. 1 comma 3 punto b)”.
Tali sistemi devono essere
diversi da quelli utilizzati per scopi produttivi o funzionali e devono avere
la sola funzione di ridurre gli effetti dell’esplosione: devono pertanto essere
immessi sul mercato in modo separato con la specifica prescrizione di sistemi
autonomi.
In particolare tra i
sistemi di protezione vi sono:
- sistemi di scarico
dell’esplosione;
- sistemi di soppressione
dell’esplosione;
- sistemi d’isolamento
dell’esplosione (coclee, valvole di compartimentazione);
- barriere antifiamma, deviatori
dell’esplosione, valvole.
La scelta e l’impiego di uno o
più sistemi di protezione “sono strettamente connessi al processo di analisi e
valutazione del rischio di esplosione previsto dal Titolo XI del D.Lgs.81/08.
La riduzione degli effetti di una esplosione e la conseguente scelta dei
dispositivi di protezione è legata a molteplici fattori, tra cui il tipo di
processo produttivo, la logistica dell’impianto in cui potrebbe formarsi
l’atmosfera esplosiva e fattori di tipo ambientale”.
Inoltre il documento sottolinea
l’importanza dell’
aspetto progettuale
(“il complesso di scelte tecniche e dimensionali che consentono di ridurre gli
effetti di una esplosione sin dalla fase di progetto”) per la protezione
dalle esplosioni: questo aspetto, unito alla scelta di un efficiente
sistema di protezione, “consente di raggiungere un soddisfacente grado di
protezione in caso di esplosione”, con il risultato di avere limitati fattori
di danno e ridotti rischi per i lavoratori.
I
sistemi di soppressione dell’esplosione “si caratterizzano per il
fatto che vengono impiegati per il rilevamento di una possibile esplosione e
l’immediata soppressione nei suoi primi istanti, limitando fortemente
l’incidenza di eventuali danni. La progettazione di un sistema di soppressione
prevede l’impiego di apparecchiature di indicazione e controllo dell’inizio di
una eventuale esplosione fin dai primi istanti in cui si pongono in essere le
condizioni ad essa favorevoli. In genere, l’insieme di queste apparecchiature è
identificato con l’acronimo CIE (Control and Indicating Equipment)”.
In merito poi ai
sistemi di isolamento dell’esplosione,
vi sono
sistemi attivi che si basano
sulla rilevazione preventiva dell’esplosione mediante sensori ed unità di
controllo e
sistemi passivi
costituiti da dispositivi installati lungo le condotte di propagazione
dell’esplosione (non richiedono sensori o sistemi di controllo).
In relazione alle specifiche
esigenze e alla tipologia di impianto, si possono trovare
varie tipologie di dispositivi per la realizzazione di un sistema di
isolamento:
-
valvole di protezione: “possono essere sia attive che passive.
Quelle attive vengono controllate da sensori e, tramite il sistema di
controllo, ne viene attivata la chiusura al momento dell’esplosione, per
evitare che la stessa raggiunga le zone protette. Le valvole passive, per
esempio quelle di non ritorno, flap valve, impediscono la propagazione
dell’esplosione e del suo fronte di fiamma;
-
valvole rotative: impiegate in lavorazioni che prevedono la
formazione di polveri
a rischio di esplosione, consentono di poter arrestare il fronte di fiamma
e di abbassare la pressione di esplosione, attraverso il blocco del rotore. Ciò
consente inoltre di impedire l’eventuale scarico dei prodotti della combustione
dopo l’esplosione;
-
deviatori (diverters): permettono la deviazione della propagazione
del fronte di esplosione consentendo di ridurne gli effetti. La norma che
regola questo tipo di dispositivi è la EN 16020. Si tratta di dispositivi
passivi installati in contesti industriali che trattano polveri”.
Inoltre, oltre ai componenti
descritti, un altro sistema di protezione passivo contro le esplosioni è quello
degli
apparecchi resistenti
all’esplosione “che consiste nel prevedere opportune caratteristiche di
resistenza meccanica degli apparecchi, che potrebbero essere soggetti ad una
esplosione. La norma EN 14460 stabilisce i requisiti costruttivi che gli
apparecchi devono possedere per resistere alle pressioni di esplosione ed a
shock dovuti a esplosioni”. In particolare “la norma che definisce le grandezze
di pressione da assumere come specifiche di progetto, i materiali e le
definizioni è la EN 13445, nelle sue varie parti”.
Infine ricordiamo che lo
scarico di una esplosione (venting) è
una misura finalizzata a ridurne gli effetti. E “in relazione al tipo di
sostanza che ha generato l’esplosione, gas o polvere, i sistemi di venting
possono differire in modo sostanziale per tipologia costruttiva, dimensioni e
posizione in funzione dell’involucro da proteggere. Le norme che regolano la
progettazione e la definizione dei sistemi di scarico dell’esplosione sono la
EN 14994 per i sistemi di venting da esplosioni dovute a gas, e la EN 14991 per
quelle dovute a polvere”.
L’
indice del documento:
Capitolo 1 - Miscele a rischio di
esplosione e atmosfere potenzialmente esplosive
Capitolo 2 - La Direttiva 94/9/CE
Capitolo 3 - La Direttiva 99/92/CE
Capitolo 4 - Sistemi di
protezione dalle esplosioni
Capitolo 5 - Caratterizzazione
qualitativa e quantitativa delle sorgenti di emissione
Capitolo 6 - Protezione dalle
esplesioni: criteri di valutazione
La normativa di riferimento
Bibliografia
INAIL - Settore Ricerca,
Certificazione - Verifica del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza, “ Il rischio di esplosione, misure di protezione ed
implementazione delle Direttive ATEX 94/9/CE e 99/92/CE”, documento
realizzato da Fabio Pera e Massimo Giuffrida con la collaborazione di Francesca
Ceruti, dicembre 2013 (formato PDF, 2.79 MB).
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di esplosione e misure di protezione ed implementazione delle Direttive ATEX
94/9/CE e 99/92/CE”.
RTM
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