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"Imparare dagli errori: gli infortuni nell’utilizzo dell'argon"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
15/05/2014 - L’
argon è un gas utilizzato in diverse in diverse
applicazioni lavorative che, come altre sostanze chimiche, può provocare
gravi infortuni nei luoghi di lavoro. Infatti sebbene non sia un gas
tossico, l’argon in alta concentrazione può provocare
asfissia e l’eventuale contatto con il prodotto, in fase liquida, può anche provocare ustioni da freddo e da congelamento.
Il viaggio di “ Imparare dagli errori” sul rischio chimico, con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle sostanze inquinanti nei luoghi di lavoro confinati,
non poteva dunque non soffermarsi sugli incidenti correlati all’
utilizzo dell’argon.
E come sempre la guida in questo viaggio è costituita da un
documento - correlato ad una campagna di prevenzione del rischio chimico
negli ambienti confinati promossa dall’ ULSS 5 dell’Ovest vicentino - dal titolo “
La
valutazione e la prevenzione del rischio chimico negli ambienti
confinati: un caso storico di rischio chimico per la sicurezza”
a cura di Lucio Ros (SPISAL ULSS 9), Alberto Brocco (SPISAL ULSS 21),
Celestino Piz (SPISAL ULSS 6) e Franco Zanin (SPISAL ULSS 6).
Gli incidenti
Il documento riporta un breve
caso esemplificativo di incidente con
l’Argon in
operazioni di saldatura.
Dopo avere eseguito saldatura TIG
(Tungsten Inert Gas) all’interno di un camion cisterna, un operatore si
allontana per la pausa pranzo, lasciando l’attrezzatura all’interno.
Al rientro nella cisterna
l’atmosfera è satura di argon a seguito di una valvola non ben chiusa.
Soccorso tempestivamente dai
colleghi, l’operatore si salva.
Per trovare un altro caso di
infortunio correlato possiamo fare riferimento alle dinamiche e analisi
presenti in INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Un lavoratore è rinvenuto in stato
di incoscienza “all’interno di una conduttura sulla cui superficie esterna si
stavano effettuando
saldature al titanio,
che richiedono l' insufflazione di gas argon (antiossidante) in una 'camera'
realizzata all'interno della conduttura stessa. Non è noto cosa stesse facendo
l’infortunato; i motivi per cui è necessario che i lavoratori entrino nella
conduttura sono: posizionamento dei cuscini di gommapiuma per realizzare la
camera, controllo del loro posizionamento e loro rimozione al termine della
saldatura. Il datore di lavoro non aveva valutato i rischi di queste
operazioni, né aveva fornito DPI per i lavoratori o per eventuali soccorritori.
La conduttura doveva essere satura di argon, in quanto il gas tende ad espandersi
al di fuori della camera”. La sua concentrazione dipende perciò in questo caso
“dalle dimensioni delle condotte, dalla quantità immessa, dalla durata dell' operazione di
saldatura. L'infortunato è morto asfissiato all'arrivo in ospedale”.
La
scheda di Infor.mo. riporta come fattore causale dell’incidente
l’ingresso “in conduttura contenente gas asfissiante senza protezioni”.
La sostanza
L’Argon (Ar) è dunque un gas
incolore e inodore, più pesante dell’aria, utilizzato in diverse attività
lavorative. Ad esempio:
- “è utilizzato per saldatura ad
arco elettrico con gas di protezione;
- nell’industria siderurgica e
della lavorazione dei metalli (ad es. per l’eliminazione dall’alluminio fuso
dell’idrogeno disciolto);
- nell’industria del vetro piano
e dei serramenti come gas di riempimento per le intercapedini dei vetrocamera;
- nell’industria
dell’illuminazione per il riempimento di bulbi ad incandescenza e fluorescenza”.
L’Argon, che costituisce circa lo
0.93% dell’atmosfera terrestre, è considerato un gas nobile. E i gas nobili
sono un gruppo di gas, caratterizzati da un’elevata stabilità molecolare e da
una reattività estremamente bassa, comprendente l’argon, l’elio, il krypton, il
neon, lo xenon e, in alcuni casi, il radon.
La prevenzione
Rimandando alla lettura dei vari
articoli di PuntoSicuro dedicati all’importanza di una adeguata valutazione
dei rischi per evitare infortuni correlati all’uso di sostanze chimiche
negli ambienti lavorativi e, in particolare, negli ambienti confinati, ci
soffermiamo sulla prevenzione dei rischi con riferimento a due
schede di sicurezza pubblicate sul sito
del gruppo SIAD, un
gruppo chimico italiano fondato a Bergamo.
Nella “ Scheda dati di sicurezza - Argon - 00003_GAS” si ricorda
che se l’argon non ha alcun effetto tossicologico conosciuto, in realtà spesso
sono sottovalutati i
rischi di asfissia,
rischi che devono essere ben evidenziati durante la formazione e
l'addestramento degli operatori che hanno a che fare con questo gas.
È riportato nella scheda (Sezione
8 - Controllo dell'esposizione/protezione individuale) un indicazione relativa
ai
controlli tecnici idonei :
- “quando è possibile il rilascio
di gas asfissianti, dovrebbero essere utilizzati dei rivelatori di ossigeno;
- considerare la necessità di un
sistema di permessi di lavoro, ad es. per le attività di manutenzione;
- i sistemi sotto pressione
dovrebbero essere verificati periodicamente;
- fornire adeguata ventilazione
degli scarichi a livello generale e locale”.
Riguardo ai
dispositivi di protezione si sottolinea che “dovrebbe essere
condotta e documentata un'analisi del rischio per valutare il rischio correlato
individuale all'utilizzo del prodotto e per individuare i DPI appropriati ai
rischi correlati”.
Sono comunque riportate le
seguenti raccomandazioni:
- “indossare guanti di sicurezza
in cuoio per le operazioni di manipolazione di bombole;
- indossare occhiali
di sicurezza con protezione laterale”.
La Sezione 7 (Manipolazione e
stoccaggio) riporta poi le condizioni per lo
stoccaggio sicuro, comprese eventuali incompatibilità:
- “mantenere il contenitore sotto
i 50°c in zona ben ventilata;
- osservare le direttive e i
requisiti legislativi locali relativi allo stoccaggio dei recipienti;
- i recipienti dovrebbero essere
immagazzinati in posizione verticale e vincolati in modo da prevenire il
rischio di ribaltamento;
- i contenitori in stoccaggio
dovrebbero essere controllati periodicamente per verificarne le condizioni
generali ed eventuali rilasci;
- i cappellotti e/o i tappi
devono essere montati;
- immagazzinare i recipienti in
aree dove non vi è rischio di incendio, lontano da sorgenti di calore e da
fonti di ignizione. tenere lontano da sostanze combustibili;
- i recipienti non dovrebbero
essere immagazzinati in condizioni che possono esaltare i fenomeni corrosivi”.
Concludiamo ricordando che nella
“ Scheda dati di sicurezza - Argon (refrigerato) - 00003_LIQ”
si consiglia anche di:
- “proteggere gli occhi, il viso
e la pelle da spruzzi di liquido;
- indossare guanti criogenici
durante le operazioni di travaso o disconnessione della manichetta;
- indossare occhiali a mascherina
e uno schermo facciale durante le operazioni di travaso o disconnessione della
manichetta”.
Link relativo allo spazio web dell’ULSS 5 con i materiali per la prevenzione negli
ambienti confinati.
SIAD, “ Scheda dati di sicurezza - Argon - 00003_GAS”, 8 marzo 2012 (formato PDF, 88 kB).
SIAD, “ Scheda dati di sicurezza - Argon (refrigerato) - 00003_LIQ”,
2 marzo 2012 (formato PDF, 88 kB).
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero
484 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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