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"Una risposta ai rischi di contaminazione dell’acqua"
fonte www.puntosicuro.it / Ambiente
15/05/2014 -
L’acqua è una importante risorsa per la vita, lo sviluppo e
l’ambiente, ma è una risorsa in molte parti del mondo limitata e
vulnerabile. In relazione ai rischi di contaminazione dell’acqua conseguente
alla condivisione delle fonti con il bestiame, pubblichiamo un
interessante progetto architettonico rivolto alle popolazioni rurali dei
paesi in via di sviluppo e pubblicato sul sito di ArchitetturaEcosostenibile.it, un portale dedicato alla bioarchitettura.
Gli architetti italiani Arturo
Vittori e Andreas Vogler dello studio Architecture and Vision, hanno
sviluppato, con il sostegno del Centro Italiano di Cultura di Addis Abeba e la
EiABC (Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City
Development) il progetto “
Warka Water”,
una torre di raccolta dell'acqua realizzata a mano e con materiali naturali. Il
progetto, presentato per la prima volta alla Biennale di Architettura di
Venezia nel 2012, è rivolto alle popolazioni rurali dei paesi in via di
sviluppo, dove le condizioni infrastrutturali ed igieniche rendono l'accesso
alla acqua potabile quasi impossibile.
In particolare nelle
aree montane dell'Etiopia le donne e i
bambini sono costretti a percorrere lunghi percorsi a piedi per
approvvigionarsi da fonti la cui sicurezza dell'acqua è compromessa dal rischio di
contaminazione dovuto alla condivisione delle fonti con il bestiame. Questa
situazione comporta, oltre ad un
elevato
rischio per la salute, un aggravio notevole di lavoro per le donne già
impegnate in molteplici mansioni domestiche ed accentua l'impossibilità per i
bambini e le donne stesse di accedere all'educazione scolastica.
Il “
Warka Water” si pone come soluzione alternativa per risolvere
almeno in parte questa situazione.
Il progetto della torre di giunco
La torre dell’acqua ha una
struttura reticolare a maglia triangolare realizzata con il giunco, materiale
naturale facilmente reperibile e può essere costruita facilmente dagli abitanti
stessi. All'interno della torre, alta 9 metri, è alloggiata una rete realizzata
con un tessuto speciale, polietilene tessile, in grado di raccogliere l'acqua
potabile dell'aria tramite condensazione.
La struttura pesa solo 60 kg, è
composta da 5 moduli che possono essere installati dal basso verso l'alto da 4
persone senza la necessità di ponteggi, data la sua leggerezza il sistema deve
essere fissato al terreno. “
Warka Water”
può raccogliere fino a 100 litri di acqua potabile al giorno.
L'ispirazione
Il progetto italiano raccoglie al
suo interno i segni di diverse fonti di ispirazione, che uniscono l'aspetto
sociale, ecologico ed estetico.
Il nome Warka scelto per il
progetto, deriva dalla lingua etiope ed identifica un grande albero di fico,
che nella tradizione è simbolo di fecondità e generosità.
Allo stesso tempo Warka, nella
cultura pastorale etiope, designa il luogo di aggregazione e istruzione della
comunità. Purtroppo a causa del progressivo disboscamento
di queste aree la scomparsa di questi alberi e dell'identità culturale ad essi
legata sembra inevitabile.
Da un punto di vista ecologico,
il sistema trae ispirazione dal piccolo coleottero Namib, copiando le sue
strategie di adattamento al clima. Il piccolo insetto raccoglie l'acqua del
deserto facendo condensare l'umidità sul suo addome, dove si trasforma in
piccole gocce, che scivolando sul dorso idrorepellente, raggiungono la bocca.
Infine, da un punto di vista
estetico gli architetti si sono ispirati all'artigianato tradizionale etiope ed
alle nasse tradizionali utilizzate nel Mediterraneo.
La speranza è quella di poter
iniziare a diffondere nel 2015 le
Warka
Water nei territori rurali etiopi.
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