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"Diminuire il rischio ergonomico promuovendo l’attività fisica "
fonte www.puntosicuro.it / Salute
27/05/2014 - La promozione nelle
aziende di uno stile
di vita sano nelle aziende è un ottimo investimento di prevenzione e l’attività
fisica, svolta regolarmente e secondo i livelli raccomandati, non solo aiuta a
mantenersi in buona salute, ma favorisce il benessere psicologico riducendo
ansia, depressione e senso di solitudine.
In relazione all’importanza dell’attività
fisica negli ambienti di lavoro focalizziamo oggi la nostra attenzione su
alcuni spunti offerti dal manuale “
Esperienze
e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro”,
una pubblicazione che la Regione Piemonte – con la Rete Attività fisica
Piemonte e il Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute
( Dors) – ha realizzato
nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2013 come supporto
pratico per facilitare la gestione e la realizzazione di progetti di promozione.
Nel primo capitolo, dal titolo “ L’attività
fisica nei luoghi di lavoro: dalle raccomandazioni alla pratica”, si
sottolinea come sia importante scegliere di muoversi regolarmente, tutte le
volte che se ne ha l’opportunità: “camminare, andare in bicicletta, salire le
scale sono alcuni modi spontanei per aumentare i livelli di attività fisica e
contrastare la sedentarietà”. Tuttavia gli esperti precisano che “per
ottenere benefici sulla salute e sul benessere, occorre svolgere attività
fisica in modo tale da migliorare l’efficienza cardiovascolare, la composizione
corporea, la resistenza muscolare, la forza e la flessibilità”.
Nel capitolo sono presenti le raccomandazioni
dell’Organizzazione mondiale della salute su quanto una persona adulta, tenendo
conto delle sue condizioni psicofisiche, dovrebbe fare settimanalmente.
Se è importante “facilitare la
pratica dell’attività fisica negli ambienti di vita che si frequentano tutti i
giorni”, il
luogo in cui si lavora “dovrebbe
essere tra i principali ambienti in cui attivamente si promuove la salute e il
benessere di quanti vi si recano. È qui, infatti, che un’ampia fascia della
popolazione adulta trascorre buona parte della giornata e della settimana”.
Per promuovere l’ attività fisica
nei luoghi di lavoro sembra che siano efficaci
programmi
multi-componente,
caratterizzati
da interventi portati avanti su diversi piani. Sul piano delle policies
aziendali a favore della promozione di uno stile di vita attivo, dell’ambiente
lavorativo da ri-organizzare in modo da facilitare la pratica dell’attività fisica,
del cambiamento dei comportamenti non salutari da parte del singolo e del
gruppo.
Il capitolo presenta, in più
tabelle, una visione di insieme di
interventi
di promozione idonei che, per essere realizzati, “devono essere autorizzati
e sostenuti dalla direzione aziendale”.
Gli interventi sono descritti dal
punto di vista della direzione e del lavoratore (“cosa può fare la direzione
per promuovere la salute dei lavoratori; cosa può fare il lavoratore, per
migliorare il suo stile di vita”) e sono suddivisi in base a quando possono
essere attuati:
- nel
tragitto casa-lavoro-casa: “la direzione può facilitare il
lavoratore nel recarsi sul posto di lavoro con mezzi attivi mettendo a sua
disposizione, all’interno dell’azienda, alcune risorse utili,
- sul
posto di lavoro: la direzione, ad esempio, può promuovere
iniziative per stimolare, durante la giornata lavorativa, la pausa pranzo o a
fine servizio, i lavoratori a interrompere lo svolgimento di mansioni
sedentarie e a muoversi;
- nel
tempo libero: la direzione può incoraggiare la pratica
dell’attività fisica anche nel tempo libero facendosi promotrice di iniziative
rivolte ai lavoratori e alle loro famiglie oppure facendo loro conoscere quelle
organizzate dal territorio”.
Questi alcuni
interventi per promuovere uno stile di vita
attivo dal punto di vista della direzione:
- in relazione al tragitto
casa-lavoro-casa si rende disponibile all’interno dell’azienda un
parcheggio per le biciclette e uno spazio adibito al cambiarsi d’abito;
- in relazione alla promozione
dell’attività fisica sul posto di lavoro, si autorizza: “l’affissione, in punti
strategici, di poster e di cartelli con messaggi motivazionali; la
distribuzione di materiale informativo (come opuscoli, newsletter); l’utilizzo
di canali di comunicazione aziendale (posta elettronica, newsletter, sito
web/intranet, tovagliette della mensa, messaggi inseriti in busta paga,…); pause
lavorative di almeno 10 minuti per fare attività fisica e contrastare le mansioni
sedentarie; la distribuzione di contapassi ai lavoratori; l’organizzazione di
gruppi di cammino che praticano fit o nordic walking, corsi di ginnastica o
altre attività motorie; la stipula di convenzioni per ingressi/abbonamenti dai
prezzi competitivi per i lavoratori in palestre/piscine limitrofe all’azienda o
per l’acquisto di attrezzature sportive; uno spazio all’interno dell’azienda
per svolgere i corsi oppure adibisce una vera e propria palestra, docce e
spogliatoi”;
- per il tempo libero autorizza “l’utilizzo
di canali di comunicazione aziendale (posta elettronica, newsletter, sito
web/intranet, tovagliette della mensa, messaggi inseriti in busta paga,…) per
far conoscere ai lavoratori le iniziative di promozione
dell’attività fisica promosse sul territorio”.
Inoltre il
lavoratore:
- in relazione al tragitto casa-lavoro-casa
“percorre il tragitto, o una parte di esso, a piedi o in bicicletta o usando
mezzi di trasporto che permettano di fare esercizio fisico (ad esempio autobus,
tram, metropolitana)”;
- riguardo al posto di lavoro: “usa
le scale al posto dell’ascensore; fa delle pause di 10-15 minuti in cui svolge
esercizi di mobilità (esercizi di riscaldamento, di stretching, esercizi
specifici per ovviare alle posture scorrette e ai problemi muscolo/scheletrici),
percorre a piedi brevi tragitti, partecipa a gruppi di cammino che praticano
fit o nordic walking; frequenta i corsi proposti dall’azienda (per esempio, di
ginnastica, di pilates, yoga,…); frequenta la palestra/piscina aziendale o
convenzionata;
- riguardo al tempo libero: “partecipa a
gruppi di cammino che praticano fit o nordic
walking; partecipa a manifestazioni sportive quali ad esempio tornei, marce
non competitive, biciclettate coinvolgendo, laddove è possibile, anche le
famiglie”.
Nel documento, che vi invitiamo a
visionare integralmente, sono descritti nel dettaglio i vari interventi anche sulla
base del costo di attuazione.
In conclusione di articolo, ne
riportiamo alcuni:
-
riconoscere brevi intervalli, in orario di lavoro, per fare attività
fisica: “in queste pause si può: eseguire esercizi di stretching, fare brevi
passeggiate, seguire un programma di esercizi per la salute cardiovascolare. Si
consiglia di allestire e/o organizzare un percorso da percorrere a piedi che
possa collegare luoghi diversi all’interno dell’azienda oppure un percorso a
essa limitrofo”;
-
promuovere l’uso delle scale: “si affiggono poster e/o banner in
prossimità degli ascensori, dei locali della mensa, vicino alle bacheche
informative, ai distributori automatici di cibo e bevande. Sui cartelli esposti
i contenuti dei messaggi dovrebbero mirare a promuovere la salute, sensibilizzare
al controllo del proprio peso corporeo e motivare al cambiamento dei comportamenti
non salutari. Si può anche programmare l’ascensore in modo che si fermi una volta
ogni tre piani (skip-stop). Si può abbellire la tromba delle scale ritinteggiando
le pareti, organizzando in questo vano l’esposizione di quadri oppure
trasmettendo musica. Si consiglia di integrare questo intervento con altre
azioni volte a fornire informazioni corrette e a modificare comportamenti
scorretti. È un intervento adatto in quegli edifici in cui il vano-scale è
vicino agli ascensori ed è ben visibile”;
-
distribuire un contapassi personale ai lavoratori: “si autorizza la
distribuzione e l’utilizzo del contapassi in orario di lavoro e/o nella pausa pranzo
(per percorrere tragitti in cui camminare a passo sostenuto). Si tratta di uno
strumento agile per motivare al cambiamento e per monitorare i livelli
individuali di attività fisica quotidiana. Si consiglia di integrare l’uso del
contapassi con altre azioni rivolte al gruppo di tipo ambientale e di policy”;
-
organizzare un corso di attività fisica strutturata sul posto di lavoro
o stipulare convenzioni con strutture sportive;
-
costruire docce, spogliatoi,
parcheggio interno per le biciclette:
“garantire in azienda una zona con docce e con spogliatoi per i lavoratori che
si recano al lavoro a piedi e/o in bicicletta o per coloro che frequentano un
corso di attività fisica strutturata o partecipano a un gruppo di cammino. È
importante garantire la cura e la manutenzione dei locali dedicati”;
-
allestire e/o ristrutturare una palestra (o lo spazio dedicato
all’esercizio fisico) sul posto di lavoro: “si allestisce in azienda uno spazio
adibito a palestra con la possibilità di usare attrezzi o per svolgere esercizi
a corpo libero”.
Regione Piemonte, L’attività fisica nei luoghi di
lavoro: dalle raccomandazioni alla pratica (formato
PDF, 363 kB).
RTM
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