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"Rischio legionella: progettazione impianti e manutenzione"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
11/06/2014 - Torri di
raffreddamento, soffione della doccia, aerosol-terapia, vasche idromassaggio, fontane
ornamentali, serre con impianto di umidificazione, ossigeno-terapia,
nebulizzatori dello studio odontoiatrico, bocchette dell’aria condizionata, …
Questi sono solo alcuni dei luoghi, attività e attrezzature che possono essere
a rischio
legionellosi, cioè possono
far contrarre la malattia
dei legionari o la febbre di Pontiac.
Per parlare di
prevenzione della legionellosi possiamo
riprendere la presentazione di alcuni interventi al seminario “ Obiettivo
legionella: progettazione degli impianti, strategie di manutenzione, di
controllo e di bonifica per un’efficace ed efficiente prevenzione” che -
organizzato dall’ Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Roma in collaborazione con Laboconsult s.r.l. – si
è tenuto il 13 novembre 2013 a Roma.
L’intervento “
Aspetti tecnici e strategie di prevenzione”
della Dott.sa Graziella Medori (Biologa specialista in Microbiologia) ha
ricordato che la disinfezione, come intervento di prevenzione, ha avuto nel
tempo più sconfitte che successi e che la legionella è un germe ubiquitario impossibile
da eliminare. Tuttavia si può tenere sotto controllo sia con un’attenta progettazione
degli impianti che con un’attenta sorveglianza.
Alcuni
elementi di prevenzione specifici possiamo trovarli nell’intervento
“
Criteri per la progettazione e gestione
degli impianti soggetti al rischio legionella”, a cura dell’Ing. Paolo
Gambelunghe (Laboconsult Srl).
L’intervento ricorda che devono
essere considerati a rischio legionella
“tutti gli impianti e trattamenti tecnologici che operano nelle condizioni
sotto riportate:
- temperatura ottimale di
sviluppo del batterio ( tra 25 e 42°C) - crescita massima a 37°C;
- ambiente aerobico;
- presenza di elementi nutritivi;
- polverizzazione dell’acqua;
- alto livello di
contaminazione”.
Riguardo alla
prevenzione nei sistemi impiantistici
sono riportate indicazioni che mirano ad eliminare/a limitare il pericolo
legionella con riferimento a:
- torri di raffreddamento e
condensatori evaporativi;
- impianti di produzione e
distribuzione di acqua calda sanitaria.
Rimandando ad una lettura
integrale dei due interventi, riportiamo brevemente alcune indicazioni relative
agli
impianti di condizionamento:
- “durante l'esercizio
dell'impianto è importante eseguire controlli periodici per rilevare la
presenza o meno di sporcizia;
- nel caso, poi, di un intervento
di pulizia, occorre assicurarsi successivamente che le sostanze usate siano
rimosse completamente dal sistema”.
E riguardo alla
manutenzione delle condotte dell'aria
sono riportate, con riferimento alle Linee Guida per la prevenzione ed il
controllo della Legionellosi (LGA 2000), le seguenti esigenze:
- prendere in esame la
possibilità di drenare efficacemente i fluidi eventualmente usati per la
pulizia;
- evitare di collocare
l'isolamento termico all'interno delle condotte, considerata la difficoltà di
pulire in modo efficace l'isolamento stesso;
- dotare (a monte e a valle) gli
accessori posti sui condotti (serrande, scambiatori, ecc.) di apposite aperture,
di dimensioni idonee a consentire la loro pulizia, e di raccordi tali da
consentirne un rapido ed agevole smontaggio e rimontaggio, assicurandosi che
siano fornite accurate istruzioni per il montaggio e lo smontaggio dei
componenti;
- utilizzare materiali
sufficientemente solidi per i condotti flessibili, tali da permetterne la
pulizia meccanica;
- utilizzare terminali
(bocchette, anemostati) smontabili”.
Riportiamo poi alcune indicazioni
specifiche relative a:
-
silenziatori: “i materiali fonoassorbenti impiegati di solito sono
del tipo poroso e fibroso, e quindi particolarmente adatti a trattenere lo
sporco e di difficile pulizia. Si raccomanda quindi l'impiego di finiture
superficiali che limitino tali inconvenienti, anche se questo porta ad una maggiore
estensione delle superfici e quindi a costi più elevati. Inoltre si raccomanda
di osservare le distanze consigliate dai costruttori tra tali dispositivi e gli
umidificatori”;
-
prese d'aria esterna: ad esempio il relatore ricorda che “se poste
su pareti verticali non protette, devono essere dimensionate per velocità non
superiori a 2 m/s e devono essere dotate di efficaci sistemi per evitare che
l'acqua penetri al loro interno”;
-
batterie di scambio termico;
-
umidificatori dell’aria ambiente: “deve essere assicurato che non
si verifichi formazione di acqua di condensa durante il funzionamento; tutte le
parti a contatto con acqua in modo permanente devono essere pulite e se
necessario periodicamente disinfettate”;
-
canalizzazioni: “per consentire un’efficace pulizia delle superfici
interne delle canalizzazioni, evitandone il danneggiamento dei rivestimenti, si
può impiegare una tecnica particolare che fa uso di una testa ad ugello con
fori asimmetrici, posta all’estremità di una tubazione flessibile che viene
introdotta nelle aperture appositamente predisposte”.
L’intervento si sofferma poi sui
vari trattamenti termici possibili con riferimento agli impianti di produzione
di acqua calda sanitaria (le temperature elevate causano la morte dei batteri
in generale e della legionella in particolare), sui criteri di progettazione
degli impianti nuovi e sui
trattamenti
di disinfezione che, come abbiamo detto, hanno vari limiti ascrivibili alle
seguenti cause:
- “scarsa conoscenza dei problemi
relativi alla presenza dei biofilm;
- incompleta acquisizione dei
dati inerenti le specifiche caratteristiche degli impianti;
- scarsa considerazione dei
fenomeni connessi ai depositi di calcare e alla corrosione;
- inadeguata conoscenza dei tempi
di contatto richiesti fra sostanze disinfettanti e batteri”.
Riportiamo un elenco di sostanze
e metodi utilizzati per la disinfezione (nell’intervento per ogni sostanza
vengono indicate caratteristiche, vantaggi e svantaggi): ipoclorito di sodio,
biossido di cloro, monocloroammina, ioni positivi di rame e di argento,
battericidi di sintesi, ozono, acqua ossigenata catalizzata, filtrazione, raggi
ultravioletti, …
In conclusione il relatore indica
che “negli impianti idrico sanitari la via più sicura per combattere il batterio
legionella è quella di passare da impianti che funzionano con temperature
medio basse (40-42°C) a impianti che funzionano con temperature medio alte
(52-54°C)”.
Mentre i trattamenti di
disinfezione chimica “costituiscono unicamente un ausilio ai trattamenti termici
e vanno scelti oculatamente e verificati periodicamente onde evitare danni agli
impianti e problemi di potabilità dell’acqua”.
Gli
atti del seminario:
- Prima parte degli atti del seminario “Obiettivo legionella:
progettazione degli impianti, strategie di manutenzione, di controllo e di
bonifica per un’efficace ed efficiente prevenzione” (formato ZIP, 5.48 MB);
- Seconda parte degli atti del seminario “Obiettivo
legionella: progettazione degli impianti, strategie di manutenzione, di
controllo e di bonifica per un’efficace ed efficiente prevenzione” (formato
ZIP, 6.56 MB).
RTM
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