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"Rifiuti: un SGSL-R per le aziende dei servizi ambientali e territoriali"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
13/10/2014 - Sono diversi anni che l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali ( Inail) produce documenti per migliorare la prevenzione nell’ambito delle attività dei Servizi Ambientali
con particolare riferimento alla gestione dei
servizi di igiene urbana (raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti). Documenti che PuntoSicuro ha presentato, anche recentemente, ad esempio in merito alle misure di prevenzione connesse alle attività di trattamento di Rifiuti Solidi Urbani (RSU).
Un documento Inail, pubblicato nell’aprile del 2012, si è
soffermato tuttavia in particolare sui sistemi di gestione della salute e
della sicurezza (SGSL) in queste attività con riferimento ad un
pregresso accordo – del 21 dicembre 2009 – tra Inail e Federambiente (Federazione Italiana servizi pubblici igiene ambientale), “
finalizzato
a sperimentare soluzioni pratiche che favoriscano e/o premino le azioni
per la prevenzione e contribuiscano a diffondere la cultura della
salute e sicurezza”. E il 19 aprile 2010 Federambiente e i
sindacati dei lavoratori Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno
siglato un accordo per la costituzione di una Fondazione alla quale è
stato dato il nome “ Rubes Triva” e per consolidare l’impegno verso la definizione di un modello a tutela della salute e della sicurezza.
Si è arrivati dunque, attraverso
un gruppo di lavoro coordinato dalla Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e
Prevenzione (Contarp) dell’ Inail,
al documento “
Linee di indirizzo SGSL –
R. Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le
Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali”.
La finalità delle Linee di
Indirizzo SGSL-R è proprio quella di fornire “indicazioni operative per
strutturare un sistema organico di gestione, inserito nell’operatività
aziendale complessiva, utile a pianificare miglioramenti progressivi delle
prestazioni nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nelle
aziende del settore dei Servizi Ambientali e Territoriali”.
E il punto di partenza
imprescindibile da cui si traccia la linea di miglioramento è “rappresentato
dall’assoluto rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul
lavoro”.
L’eventuale adesione volontaria
delle aziende alle Linee di Indirizzo riportate nel documento si concretizza
dunque nell’implementazione di un Sistema
di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro ad esse conforme
“proponendosi di:
- ridurre progressivamente
incidenti, infortuni e malattie professionali;
- minimizzare i rischi cui possono
essere esposti i lavoratori o i terzi;
- contribuire a migliorare la
SSL;
- ridurre il rapporto costi /
benefici degli interventi di prevenzione;
- migliorare l’immagine
aziendale;
- aumentare l’efficienza e le
prestazioni delle aziende”.
E come per altri SGSL, anche in
questo caso il modello adottato dai SGSL per conseguire il miglioramento
continuo delle condizioni di salute e sicurezza è il
ciclo di Deming - ciclo PCDA, articolato secondo le “
quattro fasi standard che seguono:
- P - Plan Programmazione;
- D - Do Esecuzione del
programma, dapprima in contesti circoscritti;
- C - Check Test e controllo,
studio e raccolta dei risultati e dei feedback;
- A - Act Azione per rendere
definitivo e/o migliorare il processo”.
Si ricorda nelle premesse del documento
che per le imprese che applicheranno le Linee di Indirizzo SGSL-R potranno
accedere alle agevolazioni connesse con la riduzione del premio assicurativo
INAIL, ai sensi del D.M. 12/12/2000 e delle norme regolamentari connesse.
In particolare le Linee di
Indirizzo SGSL - R “si articolano in una serie di schede in cui sono descritti
i requisiti e le modalità di corretta gestione di specifici processi correlati
ed interagenti”.
Ci soffermiamo in questo breve
articolo di presentazione sulla
fase di
pianificazione, “un processo mediante il quale sono stabiliti degli
obiettivi ed individuati i mezzi necessari per il loro raggiungimento ed il
risultato conseguito rispetto a quanto stabilito”. E tutto ciò comporta
“l’identificazione dei requisiti, la determinazione di chiari criteri di
prestazione, delle azioni da intraprendere, di chi ne sia responsabile, di
quando sia da eseguire e con quale risultato. Gli obiettivi chiave da
raggiungere mediante l’attività di pianificazione sono identificati sulla base
della valutazione dei rischi, degli adempimenti stabiliti dalla normativa
applicabile e dal coinvolgimento e consultazione dei lavoratori”.
Presentiamo, riguardo al processo
di pianificazione, una
serie di
obiettivi:
-
identificazione e gestione delle vigenti disposizioni legislative
applicabili: “definizione di una metodologia che consenta il continuo
aggiornamento dei documenti relativi alle prescrizioni di legge e alle
normative applicabili all’azienda e la gestione dei relativi adempimenti e
delle scadenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro. A tale fine, le
prescrizioni di legge da considerare sono quelle del quadro legislativo
comunitario, nazionale e locale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di
analisi e valutazione dei rischi, di prevenzione incendi, di possesso dei
requisiti e documenti per l’esercizio della attività. Sono da tenere in debita
considerazione anche le leggi relative alla tutela ambientale per gli aspetti
gestionali, organizzativi e tecnici sovrapponibili alla tutela dei lavoratori”;
-
analisi iniziale, identificazione dei pericoli, valutazione e controllo
dei rischi: “analizzare lo svolgimento delle principali attività legate
all’igiene urbana, alla raccolta, al trasporto, allo spazzamento, al
trattamento, alla valorizzazione ed allo smaltimento di tutte le tipologie di
rifiuto e alle bonifiche di discariche e di aree industriali e urbane,
degradate e/o dismesse. Identificare tutti i pericoli presenti in azienda e nei
luoghi esterni frequentati dagli addetti per lo svolgimento delle proprie
mansioni. Individuare e valutare i pericoli e i rischi specifici delle attività
sopra dette, intrinsecamente legati alla presenza dei rifiuti stessi e alla
loro complessa natura, a prescindere dall’interazione con l’uomo, permanente o
occasionale. Individuare le adeguate misure organizzative, tecniche e
procedurali, privilegiando le azioni generali e collettive rispetto a quelle
individuali, da attuare al fine di prevenire i rischi e proteggere dagli
eventuali danni, derivanti dalla concretizzazione del rischio, i dipendenti,
gli appaltatori, tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo
diretto dell’azienda, inclusi i visitatori e la popolazione. Nello svolgimento
delle attività sopra elencate, è opportuno tenere presente che quelle afferenti
ai servizi
ambientali e territoriali risentono di una grande variabilità e diversità
di situazioni che le connotano come ‘non facilmente standardizzabili’, a
differenza dei normali processi produttivi del comparto industriale e di buona
parte del mondo dei servizi. Definire le risorse necessarie al raggiungimento
degli obiettivi prefissati”;
-
obiettivi e traguardi: “definire le modalità secondo le quali
l’azienda fissa i propri obiettivi di miglioramento ed elabora piani operativi
e temporali per raggiungerli. Definire gli indicatori relativi al SGSL-R e alla
sua funzionalità ed efficacia. Descrivere le modalità di controllo e
monitoraggio del SGSL-R”;
-
programma del sistema di gestione: “descrivere le modalità secondo
le quali l’azienda stabilisce i programmi per conseguire gli obiettivi di
miglioramento fissati ed elabora piani specifici per raggiungerli”.
In relazione poi all’analisi,
identificazione dei pericoli, valutazione e controllo dei rischi il documento
si sofferma in particolare su:
-
appalti: “individuare e valutare i rischi da interferenza con
imprese appaltatrici o lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o
di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero
ciclo produttivo dell’azienda medesima, che sussista o meno la disponibilità
giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro
autonomo”;
-
manutenzione: “individuare e valutare i rischi per i lavoratori
durante le attività
di manutenzione, di ispezione e di pulizia, anche in relazione ai rischi da
interferenze”. I risultati attesi sono lo “svolgimento in sicurezza delle
operazioni di manutenzione ordinaria, straordinaria e programmata e periodica”;
-
lavoro su strada: “individuare, definire e valutare i rischi
specifici legati alle attività
condotte su strada”. Anche in questo caso i risultati attesi sono lo
“svolgimento delle attività in condizioni di sicurezza e di igiene, riduzione
dell’impatto delle attività sul territorio, valorizzazione della figura degli
operatori ecologici e dell’immagine dell’azienda”;
-
stress lavoro correlato: “identificare correttamente i fattori di rischio
da stress lavoro-correlato per la totalità dei lavoratori e per gruppi
omogenei definiti in funzione dell’organizzazione aziendale. Rilevare e valutare
preliminarmente gli indicatori oggettivi, verificabili e numericamente
apprezzabili, afferenti quantomeno alle tre seguenti e distinte famiglie:
eventi sentinella; fattori di contenuto del lavoro; fattori di contesto
lavorativo. Qualora la valutazione preliminare abbia evidenziato l’esistenza di
rischio da stress lavoro correlato e gli interventi correttivi adottati si
siano rivelati inefficaci, procedere con la fase di valutazione approfondita
circa la percezione soggettiva dei lavoratori”.
Concludiamo ricordando che per
ognuno degli obiettivi individuati sono indicati anche i risultati attesi, la
descrizione delle attività, la documentazione di riferimento, i ruoli e le
responsabilità.
L’
indice del documento:
PREMESSA
1. INTRODUZIONE ALLE LINEE DI INDIRIZZO
1.1 Scopo, campo di applicazione
1.2 Metodo di lavoro
1.3 Termini e definizioni
2. REQUISITI E STRUTTURA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA
SICUREZZA
2.1 Esame iniziale
2.2 Politica
2.3 Manuale del sistema
2.4 Procedure
3. PIANIFICAZIONE
3.1 Identificazione e gestione delle vigenti disposizioni
legislative applicabili
3.2 Analisi iniziale, identificazione dei pericoli,
valutazione e controllo dei rischi
3.2.1 Appalti
3.2.2 Manutenzione
3.2.3 Lavoro su strada
3.2.4 Stress lavoro correlato
3.3 Obiettivi e traguardi
3.4 Programma del sistema di gestione
4. ATTUAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE
4.1 Formazione, consapevolezza e competenza
4.2 Comunicazione, consultazione, partecipazione e
sensibilizzazione di lavoratori ed altre parti interessate
4.3 Documentazione e controllo dei documenti
4.4 Controllo operativo: indicazione di misure e strumenti
4.4.1 Procedure operative
4.4.2 Gestione dei cambiamenti
4.4.3 Gestione degli appalti
4.4.4 Gestione di mezzi, attrezzature, impianti e servizi
4.4.5 Lavoro su strada
4.4.6 Manutenzione
4.4.7 Stress lavoro correlato
4.4.8 Dispositivi di Protezione Individuale e abbigliamento
da lavoro
4.4.9 Misure igieniche per personale esposto a rischio
biologico
4.4.10 Sorveglianza sanitaria
4.5 Preparazione e risposta alle situazioni di emergenza
5. VERIFICA (CONTROLLI ED AZIONI CORRETTIVE)
5.1 Osservazioni e misurazioni
5.2 Infortuni, malattie professionali, incidenti, situazioni
pericolose, comportamenti insicuri del personale, non conformità
5.3 Indicatori di stress
5.4 Azioni correttive ed azioni preventive
5.5 Audit e risultati
6. RIESAME DELLA DIREZIONE
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Glossario ambiente
Approfondimenti
INAIL, Federambiente, Fondazione
“Rubes Triva”, “ Linee di indirizzo SGSL – R. Sistema di Gestione della Salute e
della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e
Territoriali”, versione 2011, pubblicato nel mese di aprile 2012 (formato
PDF, 391 kB).
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Ambientali e Territoriali”.
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