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"Imparare dagli errori: infortuni dovuti al ribaltamento dei mezzi"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
23/10/2014 - Diversi
articoli su PuntoSicuro in passato hanno evidenziato come, nel rapporto
lavorativo tra uomo e macchina, il
ribaltamento
dei mezzi sia una delle cause più frequenti degli infortuni mortali nei
luoghi di lavoro.
Per approfondire il tema attraverso
un’analisi corroborata da dati reali e da analisi sui fattori di rischio e
sulla prevenzione, possiamo fare riferimento ad una recente
scheda informativa (factsheet) di INFOR.MO.,
strumento correlato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi. Scheda elaborata da esperti
del settore Ricerca INAIL e da operatori di prevenzione delle ASL, dal titolo “
Scheda n.4: Il ribaltamento dei mezzi”.
La scheda ricorda innanzitutto
che attraverso le informazioni contenute nella banca dati del Sistema di
sorveglianza (circoscrivendo l’analisi su 169 casi di ribaltamento di
mezzi avvenuti nel quinquennio 2008-2012) emerge che “
circa il 70% dei ribaltamenti è avvenuto nel comparto
agricolo-forestale (settore che interessa un quinto di tutti gli altri
eventi mortali presenti nella banca dati del Sistema di sorveglianza). Una
quota del 13,2% è relativa al comparto edile mentre l’8% degli eventi si
riferisce al manifatturiero, in concomitanza con le fasi del ciclo produttivo
ove sono previste operazioni con utilizzo di macchinari per la movimentazione
di merci o di pezzi in lavorazione”.
I dati relativi al rischio
L’esame del
mansionario degli infortunati mostra dunque la “consistente
percentuale di agricoltori e operai agricoli coinvolti (62,5%), evidenziando
nel contempo una significativa percentuale di figure qualificate nella
conduzione di mezzi e macchine di lavoro (18,7%)”. Nelle “altre mansioni”
(19,8%) sono poi comprese “figure professionali eterogenee non abitualmente
destinate alla conduzione di mezzi”.
Interessante è poi comprendere il
luogo di accadimento.
E chiaramente si conferma la
prevalenza dell’ambito agricolo: “il 63% dei ribaltamenti è avvenuto in aree
dedicate alle coltivazioni del terreno o all’arboricoltura. Si rileva, inoltre,
che diversi casi mortali si sono verificati su percorsi stradali di
collegamento con il luogo di lavoro. La quota dell’11% riguarda invece i
cantieri edili, in particolare in prossimità degli scavi e durante le
operazioni di discesa dei mezzi trasportati”.
Infine, riguardo ai dati tratti
da INFOR.MO., per i ribaltamenti “è lo schiacciamento, con interessamento
prevalente delle parti superiori del corpo, la tipologia di lesione più
frequentemente segnalata (70% contro il 38% rilevato per tutte le altre modalità
di accadimento), provocata essenzialmente dall’interposizione del corpo tra il
suolo ed il mezzo ribaltatosi”.
La scheda, che invitiamo a
leggere integralmente, si sofferma anche su altri dati descrittivi degli
infortunati, come la tipologia contrattuale e la distribuzione per età
anagrafica.
Conoscere i fattori di rischio
La conoscenza dei fattori di
rischio e l’approfondimento delle dinamiche infortunistiche è molto importante
per migliorare la prevenzione degli incidenti.
L’analisi di INFOR.MO. -
focalizzata su un insieme di 100 casi mortali cronologicamente più recenti – ha
permesso di
distinguere gli eventi
secondo il mezzo coinvolto:
-
trattore/trattrice (45,0%);
-
altri mezzi agricoli specifici (22,7%): per la categoria dei mezzi
agricoli specifici, “i ribaltamenti hanno riguardato macchine destinate a
singole fasi di lavorazione (moto ranghinatore, trattrice con rimorchio o
tranciatrice ed altre macchine agricole semoventi)”;
-
mezzi movimento terra (14,7%): “tra le macchine per la movimentazione
della terra coinvolte si distinguono per lo più gli escavatori e le cosiddette
terne (con triplice funzione di trattore-escavatore-pala)”;
-
carrelli
elevatori (10,7%):
-
altri mezzi (6,9%):
Andando poi ai
fattori di rischio dei ribaltamenti, si
evidenzia che nel 60% circa dei casi, si ha a che fare esclusivamente con
errori di manovra o perdite di controllo
alla guida dei mezzi.
Tali errori “sono per lo più
dovuti (29%) ad una conduzione scorretta usualmente adottata dall’operatore
(es. mancato rispetto delle regole di viabilità) oppure ad una non adeguata
formazione/informazione/addestramento per la conduzione in sicurezza del mezzo
stesso (24%). Elemento riscontrato in diversi eventi e che ha contribuito agli
errori alla guida è la sottovalutazione dell'ambiente in cui si operava e delle
sue caratteristiche (in primis la pendenza dei terreni o la presenza di
scarpate a ridosso dell’area di lavoro). Tale fattore è di particolare rilievo
considerando anche le professionalità degli operatori coinvolti (molto
frequentemente si tratta di addetti all’agricoltura) e la loro esperienza
maturata”.
In ogni il 27% dei ribaltamenti
esaminati ha evidenziato, “a prescindere dalla successiva perdita di controllo
del mezzo che ha poi portato all’incidente, una predisposizione e conduzione
del mezzo non rispondente a canoni di sicurezza: avanzamenti con benne alzate,
scelta di un mezzo non idoneo in relazione al luogo e al lavoro da svolgere,
inadeguato posizionamento del carico da trasportare o mancato rispetto dei
collegamenti previsti dal costruttore per macchine portate, semiportate e
trainate”.
Dopo aver accennato anche ai casi
di ribaltamento
di mezzi di lavoro che hanno coinvolto operatori non alla guida del veicolo
ma presenti impropriamente nelle vicinanze dello stesso (specialmente in ambito
edile), il documento si sofferma sui
dispositivi
di sicurezza dei mezzi.
Emergono essenzialmente
due situazioni. Apparati “presenti ma
non utilizzati dagli operatori (nel 33% dei ribaltamenti analizzati) oppure del
tutto o in parte assenti (anomalia riscontrata nel 65% dei ribaltamenti)”:
- primo gruppo: “si distinguono
nello specifico il mancato utilizzo della cintura di ritenzione (44%), del
sistema antiribaltamento (36%) o di entrambi (20%). La causa di tali condotte
si rinviene principalmente in una pratica scorretta abituale (40%) ed in una
carenza formativa sul relativo utilizzo (24%);
- secondo gruppo (assenza di
protezioni sui mezzi): è elevata la percentuale dei casi in cui mancavano
entrambi i dispositivi, cintura di sicurezza e antiribaltamento (35%)”.
Infine, continua il factsheet, un
dato caratterizza i ribaltamenti: “
nel
57% delle dinamiche sono rilevabili due criticità concomitanti, determinate
dall’errore di manovra alla guida del mezzo e dall’assenza dei dispositivi di
protezione necessari sui mezzi (cinture di sicurezza e sistemi
antiribaltamento)”.
Le misure di prevenzione
Veniamo infine brevemente ad
alcune prassi emerse, a seguito delle criticità rilevate, come
misure preventive da mettere in atto
per ridurre o eliminare il rischio
di ribaltamento.
Ricordando che il documento
elenca anche misure specifiche per carrelli elevatori e per le macchine
movimento terra, ci soffermiamo innanzitutto sulle
misure generali per tutte le tipologie di mezzi.
Il documento ricorda che
prima di salire sul mezzo è opportuno
valutare alcuni aspetti:
- le condizioni del luogo di
lavoro in cui si opera;
- la tipologia del mezzo o macchina
rispetto alla lavorazione;
- lo stato di efficienza del mezzo
(ad es. sistema frenante stabilità del mezzo ecc) assicurandone nel tempo una
sistematica manutenzione;
- le procedure operative da
adottare a seconda delle fasi di lavoro (ad esempio dove c’è pericolo di
ribaltamento lavorare, se possibile, manualmente, rimanendo a debita distanza con
le macchine);
- l’organizzazione dei piani di
viabilità aziendale anche in relazione alla possibilità di interferenze con altri
mezzi semoventi;
- l’eventuale presenza di persone
nel raggio
di azione della macchina provvedendo al loro allontanamento;
- trattandosi di mezzi che richiedono
conoscenze specifiche, è necessaria un’adeguata informazione, formazione e
addestramento degli addetti alla guida, in conformità anche a quanto previsto dalla
Conferenza Stato-Regioni” ( Accordo
Stato Regioni del 22 febbraio 2012).
Concludiamo questa breve disamina
del tema dei ribaltamenti riportando anche alcune
misure specifiche per i mezzi agricoli.
Per i mezzi agricoli è necessaria
l’adozione di determinati accorgimenti per ridurre la probabilità di
ribaltamento, tra i quali:
- verificare l’eventuale presenza
di pendenze rilevanti e la stabilità del terreno in lavorazione, di scarpate
non protette nelle vicinanze dei percorsi di transito organizzando il lavoro
attraverso percorsi sicuri;
- praticare opportune tecniche di
guida in base alla lavorazione (ad esempio a “rittochino”, vale a dire l’avanzamento
lungo le linee di massima pendenza)”;
- mantenere una velocità che
garantisca la sicurezza in relazione a diversi fattori quali la conformazione del
terreno agricolo, il carico trasportato, la tipologia del mezzo condotto;
- non trasportare altre persone
sui mezzi non omologati allo scopo”.
Parlando poi di
dispositivi di prevenzione contro il rischio
di ribaltamento dei trattori, fermo restando quanto richiesto dal D. Lgs.
81/2008 che stabilisce ad esempio una serie di obblighi a carico del datore di lavoro
- si evidenzia “come per i trattori
agricoli o forestali sia richiesta la
presenza
combinata di:
- un telaio o cabina, che in caso
di capovolgimento del trattore, abbia lo scopo di garantire nel posto di guida la
conservazione di un volume di sicurezza destinato a proteggere l’operatore;
- una cintura di sicurezza che, indipendentemente
dalle condizioni operative del trattore, trattenga l’operatore al posto di guida
all´interno del sopraindicato volume di sicurezza”.
In particolare oggi tutte le trattrici
agricole “devono avere il telaio di protezione (a due/quattro montanti o
cabina), previsto dalla casa costruttrice ed omologato o installato successivamente
da una officina qualificata laddove la macchina ne sia priva. Si ricorda,
infine che, un efficace sistema di protezione tecnicamente riconosciuto è “rappresentato
dalla concomitante presenza sulla trattrice di un dispositivo di protezione
contro il rischio di ribaltamento (telaio di protezione) e di un adeguato sistema
di trattenuta del conducente (cinture di sicurezza)”.
Il sito Infor.MO web
Sistema di sorveglianza nazionale
degli infortuni mortali, “ Scheda n.4: Il ribaltamento dei mezzi”, curata da A.Gugliemi,
M.Olori, G.Piga, G.Campo (INAIL Ricerca DPO), N.Delussu (ASL Milano), C.Giovannelli
(AUSL Latina) (formato PDF, 3.08 MB).
Tiziano Menduto
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