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"Prevenire gli incidenti nell’utilizzo dei nastri trasportatori"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio incendio
15/12/2014 -
Per la
movimentazione meccanica dei carichi nelle aziende sono spesso impiegati i
nastri trasportatori, che trovano ad
esempio diffuso utilizzo nei reparti di produzione e montaggio delle aziende
del comparto
metalmeccanico.
Il documento si sofferma in particolare sui rischi di contatto di parti del corpo con superfici di elementi in rotazione:
Questi nastri, che si presentano
con una grande varietà di forme e dimensioni, hanno alcune caratteristiche
comuni: l’avvolgimento del nastro su tamburi o rulli e delle catene su ruote
dentate generalmente montate sulle estremità e l’appoggio intermedio su rulli
di sostentamento. Un’altra caratteristica è quella di presentare diversi
rischi di tipo meccanico per i
lavoratori, ad esempio correlati al possibile contatto del lavoratore con i
vari elementi che compongono il nastro trasportatore nel suo complesso.
Per affrontare i rischi e la prevenzione
nell’utilizzo di nastri trasportatori
possiamo fare riferimento al documento “ Labor
Tutor - Un percorso formativo sulla prevenzione dei fattori di rischio tipici
del settore metalmeccanico”, un opuscolo realizzato dall’ Inail in collaborazione con
Enfea (Ente Nazionale per la Formazione e l’Ambiente).
Il documento si sofferma in particolare sui rischi di contatto di parti del corpo con superfici di elementi in rotazione:
- “trascinamento;
- schiacciamento;
- investimento da caduta
materiale trasportato”.
I rischi dei nastri trasportatori
sono infatti per lo più legati al “movimento rotatorio degli organi, che
tendono a trascinare e ad avvolgere su se stesso qualsiasi oggetto entri in
contatto con loro durante il movimento (parti di indumenti, capelli, parti
anatomiche)”.
In particolare le conseguenze di
un trascinamento accidentale sono molto variabili, “in funzione della parte
anatomica interessata, delle dimensioni e della velocità del nastro. Si possono
subire solo piccoli schiacciamenti e/o tagli all’estremità delle dita, ma anche
lesioni più gravi come l’amputazione delle stesse o anche trascinamenti delle
intere braccia con conseguente amputazione per strappo e/o stritolamento;
infine, lo scalpo del cuoio capelluto nel caso si venga trascinati per i
capelli. Inoltre, il trascinamento può provocare urti violenti contro oggetti
vicini o contro la struttura della macchina, con conseguenti traumi”. Senza
dimenticare che il pericolo di morte è elevato, anche perché le “amputazioni
importanti portano a violente emorragie”.
Un altro rischio è relativo al
contatto con il materiale trasportato.
Il documento segnala infatti che
il materiale trasportato dal nastro – a causa di un malfunzionamento,
inadeguatezza delle protezioni laterali o scorretto caricamento dello stesso –
“può creare inceppamenti, blocco del nastro e anche la caduta dello stesso
materiale; la caduta del materiale può essere un semplice slittamento sul
nastro stesso con parziale investimento dell’operatore, o una caduta dal nastro
verso il pavimento nell’area di azione dell’operatore, con investimento vero e
proprio dell’operatore stesso. Questi eventi possono essere aggravati dalle
dimensioni, dalla forma e dalla natura del materiale trasportato (peso,
presenza di zone taglienti, pungenti, ecc.)”.
Spesso il verificarsi di incidenti con i nastri trasportatori
è legato soprattutto “all’inosservanza delle più elementari norme di sicurezza
della macchina, ovvero a negligenze (mancata delimitazione degli spazi tra i
lavoratori e il nastro trasportatore, mancata segregazione degli organi in
movimento, soprattutto di quelli collegati agli ingranaggi), inadeguatezza o
assenza delle protezioni laterali, carenza di informazione ai lavoratori circa
il divieto di interventi sul nastro in movimento”.
Queste sono infatti alcune
possibili
cause di infortuni:
- “scarsa organizzazione degli
spazi in prossimità del nastro;
- assenza di protezioni e sistemi
di blocco;
- effettuazione
di manutenzione e/o regolazione con il nastro in movimento”.
Concludiamo riportando alcuni
elementi per la prevenzione dei vari
possibili incidenti con i nastri trasportatori.
Riguardo al rischio di contatto
di parti del corpo con superfici di elementi in rotazione queste sono le
misure di prevenzione necessarie:
- “delimitazione degli spazi
nell’intorno del nastro trasportatore;
- utilizzo di nastri provvisti di
protezioni mobili con dispositivo di blocco;
- utilizzo di nastri provvisti di
carter con dispositivo di blocco elettrico in caso di rimozione;
- esecuzione di regolazioni,
manutenzione e pulizia solo a macchina ferma;
- utilizzo di indumenti di lavoro
idonei”.
In particolare nell’utilizzo di
nastri trasportatori e nell’utilizzo di macchine che presentino organi in
rotazione o ingranaggi in movimento, è “fondamentale segregare sia gli organi
di trasmissione del moto con adeguati carter microasserviti, sia gli alberi, i
rulli, e tutte le zone di convergenza del nastro con il rullo, dove cioè si ha
un restringimento, con conseguente rischio di schiacciamento o cesoiamento”.
Di fondamentale importanza per la
prevenzione è poi “l’adozione di procedure e metodi di lavoro che vietino, in
fase di pulizia e manutenzione degli ingranaggi
e di tutte le parti della macchina, di effettuare tali operazioni con gli
organi in movimento”.
Senza dimenticare che “l’utilizzo
di tute da lavoro prive di lembi sciolti, nastri pendenti, e soprattutto
l’utilizzo di retine per contenere code o capelli lunghi evitano il rischio di
impigliamento e successivo trascinamento degli stessi negli organi in movimento”.
Riportiamo infine alcune
misure per la prevenzione dei contatti con
materiale trasportato:
- “adozione di ripari laterali
del nastro trasportatore;
- limitazione delle zone di
possibile rischio di caduta materiali dal nastro”: ad esempio installando
“barre protettive lungo tutta la zona laterale del nastro che effettua il
trasporto del materiale”;
- “predisposizione di passerelle
per il passaggio da una parte all’altra del nastro trasportatore;
- corretto posizionamento dei
comandi in fase di progettazione”: ad esempio per evitare, in caso di
inceppamento, lo scivolamento del materiale lungo il nastro verso i comandi, è
bene posizionare i comandi in zona protetta, “ma facilmente accessibile
dall’operatore che, all’occorrenza, possa operare sia sulla velocità”, che
sugli organi frenanti.
Si segnala inoltre che la zona di
movimentazione dei materiali effettuata dal nastro trasportatore “deve essere
interdetta al passaggio del personale,
delimitando con segnaletica orizzontale o verticale” l’area di azione della
macchina.
Inail, “ Labor Tutor - Un percorso formativo sulla prevenzione dei
fattori di rischio tipici del settore metalmeccanico”, realizzato in
collaborazione con Enfea, edizione 2011, pubblicato nel mese di marzo 2012
(formato PDF, 6.33 MB).
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Percorsi formativi per la prevenzione dei fattori di rischio
correlati al settore metalmeccanico”.
Tiziano Menduto
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