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"Profili di rischio nell’industria meccanica: addetto alla fresatura"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
21/01/2015 - L’
addetto alla fresatura è un lavoratore specializzato nell’utilizzo di una macchina chiamata
fresatrice,
uno strumento caratterizzato dall’impiego di utensili rotanti a
taglienti multipli, le frese, adatti a lavorare superfici piane,
cilindriche, coniche, elicoidali, scanalature e incavi.
Utilizzando questa attrezzatura e diversi metodi di lavoro è
possibile eseguire, ad esempio, scanalature, lavorazione di superfici
curve, cave o semplici spianature.
A darci informazioni sui rischi
lavorativi e sulla tutela della sicurezza e salute degli addetti alla
fresatura, è una scheda correlata alla ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie
imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche”.
La scheda “
S.P.R.18_Addetto alla fresatura” indica innanzitutto i
fattori di rischio connessi alla
professione:
- “traumi, lacerazioni, contusioni,
ferite, schiacciamenti provocati dal contatto con organi in movimento delle
macchine, impigliamenti e trascinamenti con gli organi di lavoro, cadute
e scivolamenti;
- lesioni agli occhi e al corpo
causate dalla proiezione di frammenti e dalla caduta durante l’attrezzaggio e
la lavorazione;
- elettrocuzione o ustioni
causate dal contatto con parti in tensione delle macchine;
- lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore (magli,
presse);
- patologie dovute alle
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio;
- lombalgie e traumi al rachide
dovuti alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (vibrazioni trasmesse dalle
macchine/impianti a terra);
- esposizione a campi
elettromagnetici (residuale);
- intossicazione, malattie
respiratorie, dermatologiche dovute rispettivamente ad inalazione e contatto di
prodotti chimici;
- lesioni a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione manuale
dei carichi”.
Inoltre si ricorda che laddove
nell’azienda sia presente un addetto con “mansione specifica di programmatore
di centri di lavoro a controllo numerico (utilizzo di programmi CAD) si dovrà
tener conto dell’esposizione a videoterminale solo se questa supera le 20 ore
settimanali”.
Il documento riporta poi le
principali
macchine/impianti utilizzate
nel processo lavorativo:
- “
fresatrice: lavorazione metallo per asportazione truciolo;
-
apparecchi di sollevamento: smontaggio/montaggio utensili e pezzo
da lavorare di dimensioni e peso elevati;
-
elettroutensili: trapani, avvitatori, smerigliatrici
per attrezzaggio e manutenzione ordinaria;
-
utensili manuali: attività varie;
-
saldatrice: saltuariamente in attività di manutenzione”.
Queste sono invece le
principali materie/sostanze utilizzate o
sviluppate:
- fluidi lubro-refrigeranti;
- oli esausti raccolti;
- grasso;
- prodotti disincrostanti.
Il documento riporta poi una
dettagliata
tabella di profilo di
rischio e si sofferma sulle
misure
di prevenzione e protezione relative a: rischi infortunistici, rumore,
vibrazioni sistema mano-braccio, vibrazioni corpo intero, campi
elettromagnetici, microclima, rischio chimico, rischio biologico, movimentazione
manuale dei carichi, lavoro
ripetitivo, rischio stress lavoro correlato. E riporta anche una breve
raccolta delle procedure gestionali fondamentali.
Rimandando ad una lettura
integrale della scheda, riportiamo alcune indicazioni relative ai
rischi infortunistici e alla necessaria
verifica che le attrezzature utilizzate siano dotate dei requisiti essenziali
di sicurezza (RES) e rispondano ai requisiti minimi richiesti dall’organo di
controllo.
Le attrezzature per la fresatura
“dovrebbero essere così dotate:
-
protezione della zona di lavoro dell’utensile: deve essere
costituita da un riparo mobile congegnato in modo da permettere il controllo
visivo della lavorazione. Deve inoltre essere in grado di resistere all’urto
del pezzo in lavorazione, dei trucioli e dei liquidi. Tale riparo dovrà essere
dotato di interblocco eventualmente escludibile mediante un selettore a chiave
estraibile, da custodirsi a cura del preposto;
-
organi di arresto di emergenza: sono costituiti dal pulsante ‘a
fungo’, di colore rosso, o da una barra cosiddetta ‘di arresto’, che debbono
essere posti a facile portata, e che debbono porre la macchina in condizione di
arresto nel più breve tempo possibile, tramite dispositivi in grado di esaurire
immediatamente l’inerzia residua;
-
protezione contro il riavviamento automatico: deve essere
realizzata da un dispositivo di ‘minima tensione’, atto a impedire l’automatico
riavviamento della macchina, a seguito del ripristino della corrente elettrica,
una volta determinatasi l’interruzione della stessa;
-
illuminazione della zona di lavoro: deve essere orientabile, ed
avere idonea protezione contro l’eventuale proiezione di schegge dell’elemento
illuminante. Per quanto riguarda l’intensità della luminosità devono essere
assicurati valori adeguati a salvaguardare la sicurezza ed il benessere dei
lavoratori;
-
volantini di manovra: devono essere svincolabili dal sistema di
trasmissione, oppure lisci, ad anima piena e con impugnatura ripiegabile;
-
contatti con organi di trasmissione del moto: devono essere
completamente racchiusi entro carter. Lo sportello d’accesso dovrà essere o di
tipo fisso apribile solo con l’uso di chiave oppure amovibile dotato di
interblocco;
-
sistema di raccolta e contenimento: la macchina deve essere dotata
di un idoneo sistema di raccolta e contenimento dei trucioli e del liquido
refrigerante (FLR), atto ad evitare il più possibile lo spandimento
all’esterno”.
Alla fine della scheda sono
presenti alcune brevi check-list relative agli
aspetti di sicurezza minimi richiesti dall’organo di controllo (fresatrici,
centri di lavorazione, compressori, apparecchi di sollevamento,
attrezzature/insiemi a pressione e impianti di taglio ossiacetilenica –
ossidrica portatili). Le check list sono tratte dalla “ Guida al
sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico” con riferimento al DGR
7629 della Regione Lombardia del 10 agosto 2011.
Riportiamo, in conclusione,
alcune domande riportate nella
lista di
controllo relativa alle fresatrici:
- “sono provviste di ripari
(fissi o mobili) contro la proiezione di materiali e contro i contatti accidentali
con l’utensile?
- Se sono dotate di cambio
automatico degli utensili, la zona di cambio è resa inaccessibile?
- È presente il “comando con
arresto di emergenza”?
- “È presente il libretto d’uso e
manutenzione?
- Questa attrezzatura è inserita
in un programma di manutenzione programmata dei dispositivi di sicurezza?
- Gli operatori sono stati
addestrati all’uso di questa attrezzatura ed informati degli eventuali ‘rischi
residui’”?
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.18_Addetto alla fresatura”, Inail/exIspesl (formato
PDF, 203 kB).
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produttivi: industrie meccaniche”.
RTM
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