News
"Il rischio di sovraccarico biomeccanico nelle lavanderie industriali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
28/01/2015 - Le conseguenze dei rischi per la salute e sicurezza che corrono gli operatori che lavorano nelle
lavanderie industriali sono
diversi: dalle irritazioni alle vie cutanee e respiratorie alle
ustioni, dai problemi correlati agli incendi al sovraccarico della
schiena e delle articolazioni.
Tuttavia se il tema dei rischi chimici e rischi biologici di
questo settore lavorativo è stato già affrontato in passato, finalmente
sono disponibili anche specifici approfondimenti sui
rischi da sovraccarico biomeccanico.
Infatti con il
secondo volume Inail della monografia
dal titolo “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” sono state
realizzate
tre diverse schede sul
lavoro nelle lavanderie industriali relative a: cernita biancheria asciutta;
carico lavatrici pezzi piccoli; caricamento calandra.
Ricordiamo che se le schede
rappresentano uno strumento consultabile ai fini della redazione della valutazione
dei rischi secondo le procedure
standardizzate, di cui al Decreto
Interministeriale del 30 novembre 2012, tuttavia i risultati valutativi
stimati “sono riferibili alle specifiche caratteristiche (lay-out,
macchinari/attrezzature utilizzate, organizzazione del lavoro, ciclo di lavoro,
ecc.) descritte per ciascun compito; ne consegue che, per un corretto utilizzo
dei dati illustrati nelle schede, sarà necessario tener conto delle specificità
di ogni singola realtà lavorativa”.
Scheda 58 - Attività delle lavanderie industriali - Cernita biancheria
asciutta
Il compito analizzato dai tecnici
dell’Inail fa dunque parte del ciclo produttivo di una lavanderia industriale.
In particolare la biancheria da scegliere “si trova accatastata su un piano
situato sulla sinistra dell’operatore; l’operatore preleva i pezzi in gruppi di
due o tre con la mano sinistra, li districa se necessario e con la mano destra
ripone nel contenitore alla sua destra i pezzi piccoli da avviare alle
lavatrici”. Il ciclo osservato è di 20 secondi.
Dopo aver ricordato che
nell’ambiente di lavoro è presente “rumore dovuto alle numerose macchine in
funzione, a livelli sicuramente di disagio se non proprio di danno uditivo”,
viene analizzato il sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori (il metodo valutativo applicato è la
Check-list OCRA).
Il
fattore
di rischio più
rilevante, ai fini del rischio, è relativo alla
frequenza dei movimenti per entrambi gli arti, frequenza che è
“molto elevata (azioni tecniche dinamiche prevalenti)” con “stereotipia
moderata a carico dell’arto dx e sx”.
In questa tipologia di attività
si rileva un
rischio
medio, sia per l’arto dx sia per l’arto
sx, dalle 6h di lavoro in poi (lieve dalle 4h di lavoro).
Riguardo alla
riduzione del rischio la scheda
sottolinea che la frequenza così elevata è “praticamente la sola responsabile
della presenza del rischio, per cui l’unico intervento in grado di ridurre il
rischio in questo caso è la diminuzione della velocità di esecuzione del
compito entro livelli accettabili, oppure il mantenimento del compito solo per
brevi periodi, inferiori alle 2 ore”.
Scheda 59 - Attività delle lavanderie industriali - Carico lavatrici
pezzi piccoli
Anche in questo caso il compito è
stato analizzato in una lavanderia industriale in cui è presente:
- “rumore dovuto alle numerose macchine
in funzione, a livelli sicuramente di disagio se non proprio di danno uditivo”;
- nel reparto lavatrici “un microclima
caldo umido che influisce sul discomfort generale”.
Nel ciclo di lavoro in oggetto
(il ciclo osservato è di 143 secondi) l’addetto “si posiziona all’arrivo del
nastro trasportatore che porta la biancheria proveniente dai sacchi in ingresso.
Preleva ogni pezzo singolarmente, lo osserva per valutarne lo stato di
imbrattamento e provvede ad inserire i soli pezzi piccoli (tovaglioli, federe,
ecc.) nel canale trasportatore adatto. I pezzi di maggiori dimensioni
(lenzuola, ecc.) vengono accatastati di lato e avviati alla linea
successivamente”.
Vediamo i
fattori di rischio:
-
frequenza: “la frequenza dei movimenti per l’arto dx non è
particolarmente elevata, mentre per l’arto sx è all’incirca dimezzata in
quanto, mediamente, per ogni pezzo, il dx “afferra” e ‘lancia’, mentre il sx
‘afferra’ soltanto (azioni tecniche dinamiche prevalenti). Stereotipia moderata
a carico di entrambi gli arti;
-
forza: la biancheria è asciutta, per cui il peso è scarso e non è
necessaria l’applicazione di forza;
-
posture: il distretto più penalizzato è senz’altro la spalla dx,
che viene portata in posture estreme per oltre 1/3 del ciclo, per la verifica
delle condizioni del pezzo e durante il ‘lancio’ nel canale trasportatore. La
spalla sx è portata in alto solo durante la verifica. Il gomito dx, durante il
lancio, effettua un accentuata flesso-estensione”.
In questa tipologia di attività
si rileva per l’arto sx un
rischio
accettabile, mentre si ha un
rischio
medio per l’arto dx dalle 6h di
lavoro in poi (lieve dalle 4h di lavoro).
Sono due gli
interventi di prevenzione presentati:
- “per evitare o ridurre le
accentuate abduzioni della spalla potrebbe essere utile ad esempio adibire due persone
alla stessa macchina di carico linea; in questo modo ciascun operatore si
troverebbe più vicino al canale trasportatore da utilizzare, senza necessità di
lanciare la biancheria. In questo modo anche la frequenza sarebbe leggermente
ridotta, con ulteriore miglioramento degli indici di rischio;
- con un’adibizione giornaliera
inferiore alle 6 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da
indici di rischio di entità molto lieve/lieve a carico dell’arto dx”.
Scheda 60 - Attività delle lavanderie industriali - Caricamento
calandra
La calandra è una macchina a
rulli per la stiratura di biancheria piana che in questo caso è posta di fronte
all’operatore. Il compito osservato si riferisce in particolare al “caricamento
della calandra per la stiratura di biancheria piana in una lavanderia
industriale che lavora per alberghi e ristoranti. Le calandre possono avere
diversi sistemi di caricamento: alcuni di questi richiedono il fissaggio della biancheria
mediante pinze di varie forme o con vari sistemi di aggancio, altri prevedono
il carico della biancheria direttamente sul rullo con l’operatore che accompagna
e stende il pezzo da stirare. In tutti i casi, però, il tempo di ciclo è molto
breve”.
In particolare “la biancheria
arriva al reparto stiratura selezionata per tipologia (tovaglie, tovaglioli,
lenzuola) e riposta in ceste che vengono sistemate alle spalle dell’operatore”.
È stato analizzato il
caricamento di tovaglie: l’operatore, “effettuando
un mezzo giro su se stesso, preleva un capo dalla cesta e ne posiziona due
lembi sulle pinze della macchina”. Il caricamento di una tovaglia (ciclo di lavoro)
è brevissimo e dura circa 4 secondi: “è stata valutata una parte
rappresentativa del compito (circa 1 minuto)”.
In questo caso il compito in
esame, riguardo alla
frequenza, “comporta
per entrambi gli arti l’effettuazione di movimenti molto rapidi e costanti (azioni
tecniche dinamiche), ma il ritmo non è vincolato”. Inoltre, riguardo alle
posture, “le braccia sono sollevate
senza appoggio per poco più di metà del tempo; i polsi sono mantenuti in
postura incongrua per circa il 50% del tempo di ciclo; entrambe le mani sono in
presa pinch quasi tutto il tempo di ciclo”.
Con riferimento ai fattori di
rischio osservati in questa tipologia di attività si rileva un
rischio elevato, sia per l’arto dx sia
per l’arto sx, dalle 8h di lavoro in poi (medio dalle 4h di lavoro).
Concludiamo presentando gli
interventi di prevenzione possibili nel
ciclo di lavoro analizzato.
La biancheria da stirare “arriva
riposta in ceste molto profonde e, pertanto, l’operatore, per prelevare i pezzi
messi più in basso, deve effettuare iperestensioni del tronco e delle braccia. Inoltre,
le ceste vengono lasciate alle spalle dell’operatore che è costretto sempre a
ruotare su se stesso per poter raggiungere i pezzi da caricare”.
Dunque una “migliore organizzazione
della postazione in funzione dell’attività svolta (piano delle ceste regolabile
in altezza, posizionamento laterale della biancheria da caricare), una corretta
distribuzione dei tempi di adibizione alla mansione e un’adeguata distribuzione
delle pause possono consentire una riduzione del sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori”.
Contarp Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti
superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e
dell’agricoltura”, volume II, edizione 2014, pubblicazione realizzata da
Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione
Regionale Marche, Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia, Direzione
Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana, Direzione Regionale Umbria;
Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Laura De Filippo,
Maria Angela Gogliettino, Elena Guerrera, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico,
Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 2.07 MB).
Vai all’area riservata agli
abbonati dedicata a “ Il rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori:
schede di valutazione del rischio lavorativo”.
RTM
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1054 volte.
Pubblicità