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"Cassazione: confermate le condanne per il crollo al Liceo Darwin"
fonte www.puntosicuro.it / Sentenze
05/02/2015 -
È il 22 novembre
2008 e in un’aula del
Liceo “Darwin”
di Rivoli il crollo di un controsoffitto provoca non solo la morte dello
studente di 17 anni Vito Scafidi, ma anche il ferimento di altre diciassette persone.
Uno di questi, Andrea Macrì, compagno di classe di Vito, rimane paralizzato.
Negli anni successivi a quella
vicenda e alle sue conseguenze processuali, più volte nel nostro giornale si è
parlato di scuola, sia in relazione alla rilevanza del tema della sicurezza
degli edifici scolastici – sottolineata anche dall’ormai ex Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano -
sia al tema della responsabilità dei dipendenti delle scuole che
ricoprono l'incarico di responsabili
del servizio di prevenzione e protezione.
Fino alla
Sentenza del 3 febbraio 2015 della IV Sezione Penale della Corte di
Cassazione che, come vedremo, conferma le condanne emesse dalla Corte
d'Appello di Torino il 28 ottobre 2013 relative a tre funzionari della
Provincia di Torino e a tre insegnanti che hanno ricoperto i ruoli di RSPP
nella scuola.
Cerchiamo di dare qualche
elemento per comprendere come si è arrivati a questa sentenza definitiva della
Suprema Corte.
Dopo l’incidente il sostituto
procuratore Raffaele Guariniello - coordinatore del pool di magistrati della
Procura di Torino specializzato nei problemi relativi alla sicurezza sul lavoro
– apre un’inchiesta per omicidio e disastro colposo.
Inchiesta che tuttavia porta
- nel
processo di primo grado con
sentenza
del 15 luglio 2011 – alla sola condanna
a 4 anni di un funzionario della Provincia di Torino, Michele Del Mastro, che
negli anni '80 aveva diretto i lavori di ristrutturazione della scuola. Gli
altri sei imputati al processo - tra cui tre delle cinque persone che a partire
dal 2000 si erano succeduti nel ruolo di
RSPP – sono assolti.
Passano altri due anni e si
arriva alla
sentenza di secondo grado
del 28 ottobre 2013. Una sentenza che ribalta il giudizio precedente.
La Terza sezione della Corte
d’Appello di Torino giudica colpevoli tutti gli imputati, tranne un addetto ai
sopralluoghi che è considerato privo delle competenze tecniche necessarie.
Alla condanna di Michele Del
Mastro si aggiunge dunque la condanna dei suoi successori (tutti architetti) per
mancata preventiva valutazione dei rischi. Secondo la Corte d’Appello i tre imputati
avevano le competenze idonee per effettuare un controllo e verificare e
prevenire eventuali rischi di crolli.
Vengono condannati anche i tre responsabili
della sicurezza scolastica nell’Istituto
“Darwin”. E a questo proposito i magistrati spiegano che “se
di fronte al tempo di un quarto di secolo
qui trascorso, dal 1984 al 2008, si fosse verificato lo stato di quel
controsoffitto conoscibile, ispezionabile e monitorabile con il sovrastante
vano tecnico, si sarebbero potute evidenziare, valutare e fronteggiare le sue
gravi anomalie”. Gli imputati “
ne
ignoravano l'esistenza: e ciò che non si conosce è, e non può che essere
insicuro, e continuare a esserlo”.
Con il ricorso in Cassazione si
arriva poi all’atto finale, alla
sentenza
del 3 febbraio 2015 della IV Sezione Penale della Corte di Cassazione,
presieduta da Gaetanino Zecca.
In risposta alla richiesta del
procuratore generale di “
rigettare i
ricorsi degli imputati”, la Corte di Cassazione
conferma la condanna dei funzionari della Provincia di Torino
responsabili per l'edilizia scolastica Michele Del Mastro (4 anni), Sergio
Moro (3 anni e 4 mesi) ed Enrico Marzilli (3 anni e 4 mesi). E
conferma la condanna dei tre insegnanti che
avevano ricoperto il ruolo di RSPP al liceo Darwin: Paolo Pieri (2 anni e 6
mesi), Diego Sigot (2 anni e 2 mesi), Fulvio Trucano (2 anni e 9 mesi).
Uno dei primi commenti entusiasti,
raccolti dai media accorsi nell’aula per la sentenza, è proprio quello di
Raffaele Guariniello che ritiene la
sentenza “
estremamente importante per il
futuro. Al di là del fare giustizia, è di grande importanza perché pone un
problema quanto mai drammatico, quello della sicurezza nelle scuole. Noi lo
vediamo quasi ogni giorno nella nostra città e un po’ in tutto il Paese. Il
problema deve essere affrontato in maniera adeguata e invece ancora oggi non lo
è. Oltre al Darwin, ancora oggi ci sono molte tragedie sfiorate in scuole
pubbliche e private”.
Tuttavia un commento più articolato
non solo sul tema del crollo al Liceo di Rivoli, ma più generale sui problemi
della sicurezza e delle responsabilità nelle scuole, lo possiamo ritrovare
nelle risposte che il
magistrato Guariniello
dà nel giugno 2013 ai microfoni di
PuntoSicuro: “
La scuola mi sembra che
sia al momento attuale un nodo di diversi problemi che toccano diverse
istituzioni. (...)
Il problema più
denso di difficoltà è nella scuola pubblica, dove non c’è un datore di lavoro
che ci guadagna, che svolge un’attività economica privata. E’ un datore di
lavoro che svolge un servizio pubblico che non si può far cessare. In questo
caso vengono fuori un insieme di problemi. La sicurezza della scuole è la
risultante di una duplice posizione di garanzia che è quella della scuola, da
una parte, ma dall’altra dell’ente proprietario della scuola. Che non è la
scuola stessa, ma può essere la Provincia, il Comune e altri enti pubblici. Ora
l’indicazione che ci dà la legge è molto netta: sia tu Provincia, sia tu scuola
dovete valutare tutti i rischi per vedere quali sono gli interventi strutturali
di manutenzione che devono essere eseguiti. Questo ognuno di propria
iniziativa. Poi tu scuola, una volta che fai questa valutazione, ti liberi
dagli obblighi degli interventi strutturali di manutenzione facendo una
segnalazione di questa necessità all’ente proprietario. Dall’altra poi l’ente
proprietario che già per conto suo deve valutare i rischi, poi deve far conto
anche di questa segnalazione”. Con due avvertenze. La prima è che la Provincia,
o altro ente proprietario, ha in questo momento grandi problemi di natura
economica”. (...) [La seconda è che] “
abbiamo
una scuola e un dirigente
scolastico che a sua volta è un datore di lavoro un po’ per modo di dire,
perché non ha autonomi poteri decisionali di spesa. Tuttavia deve anche tener
conto che se non ha questi poteri di spesa ha dei poteri che possono arrivare
ad esempio all’interdizione dall’uso di determinati locali nella stessa scuola,
in accordo naturalmente con le istituzioni scolastiche e le altre istituzioni
pubbliche”.
In conclusione di questo breve
articolo di presentazione della nuova sentenza, di cui si attendono le
motivazioni, e con riferimento indiretto alle parole di Guariniello, proviamo
infine a dare forma ad alcune domande già apparse, in modi più o meno sfumati, nei
nostri articoli sul tema della sicurezza nelle scuole.
La prima è una domanda che
cominciano a porsi alcune associazioni nel mondo della scuola, come ad esempio
l'ASASI, l'Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia: chi avrà in futuro
il coraggio di assumere un incarico di responsabile della sicurezza?
La seconda domanda ha a che fare
con i continui ritardi dei
decreti
attuativi del D.Lgs. 81/2008 ed è stata già posta, in un intervento ad un convegno, da Antonietta Di
Martino, Dirigente Scolastico e membro dell'Osservatorio Regionale per la
Sicurezza nelle Scuole dell'U.S.R. Piemonte. Se i vari incidenti che si sono
succeduti nelle scuole hanno giustamente aumentato l’attenzione verso i
problemi della sicurezza nella scuola, perché siamo ancora in attesa del decreto
che regolamenterà l'applicazione del Testo Unico Testo Unico in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (art.3, comma 2) nelle
istituzioni scolastiche?
Tiziano Menduto
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