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"Alternanza scuola-lavoro: la formazione dei giovani lavoratori"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
17/03/2015 - L’
alternanza scuola-lavoro, introdotta
nell’ordinamento scolastico dalla legge 53/2003, è una metodologia didattica
innovativa che favorisce e valorizza un più stretto collegamento tra scuola e
mondo del lavoro. In questo modo la formazione scolastica si avvicina a quelle
che sono le competenze richieste dal mercato del lavoro e si sperimentano processi
di apprendimento basati non solo sul “sapere”, ma anche sul “saper fare”.
Per tornare a parlare di alternanza
scuola-lavoro e più in generale di
formazione
a giovani lavoratori, ci soffermiamo brevemente su alcuni interventi che si
sono tenuti al convegno “
La formazione
in materia di sicurezza nell’alternanza scuola/lavoro”. Convegno che,
correlato alle Settimane della
Sicurezza 2014 organizzate dall' Associazione
Tavolo 81 Imola, si è tenuto a Imola il 10 novembre 2014 e ha illustrato un
percorso didattico elaborato in sinergia fra l’Associazione Tavolo 81 Imola e l’Istituto
Alberghetti di Imola.
Nell’intervento “
La formazione e addestramento al lavoro
sicuro degli studenti”, a cura di Claudio Bendanti (Associazione Tavolo 81
Imola), sono innanzitutto ricordati alcuni articoli del D.Lgs. 81/2008 e alcuni
aspetti degli Accordi
Stato/Regioni sulla formazione.
Ad esempio all’
articolo 2 (Definizioni) del Testo
Unico si definisce «
lavoratore»: la
persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una
professione (…).
E al lavoratore così definito è
equiparato (...)
il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi
e di orientamento di cui all’articolo 18 della Legge 24 giugno 1997, n.196, e
di cui a specifiche disposizioni delle Leggi regionali promosse al fine di
realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte
professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l’allievo
degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di
formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di
lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature
fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia
effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione...
Si ricorda poi che i lavoratori
di nuova assunzione (lavoratori, preposti e dirigenti) “devono partecipare
ai corsi di formazione anteriormente o, se ciò non risulta possibile,
contestualmente all'assunzione”.
E se “non risulta possibile
completare il corso di formazione prima di adibire il lavoratore alle proprie
attività, il percorso formativo deve essere completato entro e non oltre 60
giorni dalla assunzione”.
Dopo aver parlato del
modulo di formazione generale (“una
volta effettuato costituisce credito formativo permanente”) e del
modulo di formazione specifica (“una
volta effettuato costituisce credito formativo permanente esclusivamente per
aziende del medesimo settore produttivo e neppure nel caso di trasferimento o
cambio di mansione, introduzione di nuove attrezzature, nuove tecnologie, nuovi
prodotti chimici”), l’intervento si sofferma sul Decreto
interministeriale 6 marzo 2013 (i criteri di qualificazione della figura
del formatore) e sull’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2012.
L’intervento si conclude parlando
di come
formare i giovani lavoratori.
Il relatore indica che nei confronti
dei giovani
lavoratori “è opportuno adottare una modalità di approccio alla formazione
diversa da quella effettuata per gli adulti, in considerazione delle diverse
pratiche di comunicazione che caratterizzano le due categorie”.
In ogni caso valgono “le regole
di una buona comunicazione applicabili in tutti i contesti (chiarezza,
disponibilità all’ascolto, coerenza tra il dichiarato e l’agito e tra il
verbale e il non verbale...), con alcune attenzioni particolari, considerando
la situazione di dipendenza e di vulnerabilità di chi entra in un contesto
preesistente che ha proprie logiche, regole e sistemi di relazione, reso più
difficile dallo stato di fragilità emotiva di chi non ha ancora raggiunto la
piena maturità”.
E l’esperienza – continua il
relatore – “dimostra come i giovani siano più propensi ad adottare le misure di
sicurezza impartite”. D'altro canto “il desiderio di uniformarsi e di essere
accettati dai colleghi induce spesso processi di adeguamento che, in relazione
al contesto lavorativo, possono risultare favorevoli o sfavorevoli in termini
di sicurezza”.
E dunque, in quest’ottica, “acquisisce
ancora una valenza strategica la
figura
dei tutor, in particolare quello aziendale”. Una figura che “accompagna,
sostiene, incoraggia, evidenzia, non dà risposte ma piuttosto stimola domande,
evita gli atteggiamenti paternalistici come quelli complici”.
Infine prendiamo spunto
dall’intervento “
L’alternanza
scuola/lavoro come obiettivo strategico”, a cura di Alberto Ravaglia.
Intervento che ricorda che “una
crescita coerente avviene come un albero dal di dentro, piuttosto che per
aggiunta dall’esterno”, ad esempio attraverso un processo di interiorizzazione
di esperienze, competenze e sapere pratico.
L’intervento ricorda che “quando
il mercato azionario valuta le imprese tre, quattro o dieci volte più del
valore contabile del loro patrimonio, afferma una verità semplice ma profonda:
i valori tangibili di un’azienda contribuiscono molto meno al valore del suo
prodotto (o servizio) finale di quanto non vi contribuisca il suo patrimonio
intangibile, vale a dire il
talento dei
suoi dipendenti, l’efficienza dei suoi sistemi di gestione, la natura del
suo rapporto con i clienti, che insieme costituiscono il suo capitale
intellettuale”.
E dunque oggi che
la conoscenza è diventata ormai “la
principale materia prima e il frutto principale dell’attività economica,
l’intelligenza delle organizzazioni – cioè persone intelligenti che lavorano in
modi intelligenti – è passata dal ruolo di comparsa a quello di protagonista”. Insomma il
capitale intellettuale è in realtà “l’unico asset che si rivaluta
nel tempo invece di deprezzarsi. I macchinari, gli edifici e gli altri asset
simili iniziano a perdere di valore dal giorno stesso in cui vengono
acquistati; il know-how delle persone, invece, è in continua evoluzione e
genera nuove conoscenze”.
“ La formazione e addestramento al lavoro sicuro degli studenti”,
a cura di Claudio Bendanti (Associazione Tavolo 81 Imola), intervento al
convegno “La formazione in materia di sicurezza nell’alternanza scuola/lavoro”
che si è tenuto a Imola nell’ambito delle Settimane della Sicurezza 2014
(formato PDF, 1,0 MB).
“ L’alternanza scuola/lavoro come obiettivo strategico”, a
cura di Alberto Ravaglia, intervento al convegno “La formazione in materia di
sicurezza nell’alternanza scuola/lavoro” che si è tenuto a Imola nell’ambito
delle Settimane della Sicurezza 2014 (formato PDF, 429 kB).
Tiziano Menduto
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