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"COVID-19: estensione dello Smart Working fino all'8 marzo "

di Presidenza del Consiglio dei Ministri / Sicurezza

03/03/2020 - Nell'ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell' emergenza epidemiologica da COVID-19 (coronavirus), il Presidente del Consiglio dei ministri ha emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2020 che torna sulle modalità di accesso allo smart working, dopo l'estensione avvenuta con il precedente DPCM del 25 febbraio 2020 (che cessa di produrre effetti).

Le disposizioni contenute nel Decreto "producono il loro effetto dalla data del 2 marzo 2020 e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino all'8 marzo 2020".

Il DPCM 1 marzo 2020: l'articolo 4 estende lo smart-working
L'articolo 4 "Ulteriori misure sull'intero territorio nazionale", stabilisce che "la modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza (di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020), dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti.
Gli obblighi di informativa di cui all'art. 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro".
Con il DPCM di ieri, infine, " cessano di produrre effetti il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, nonché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020".

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