"Rischio fulminazione: cosa è cambiato da giugno 2020?"
di CEI 81-29 / Sicurezza
Forse non tutti sanno che il primo giugno 2020 è stata abrogata la norma CEI 81-30 e con essa ci ha lasciato la modalità di ottenimento dei valori Ng cioè il numero di fulmini a terra all’anno e al kilometro quadrato. Tale valore è un parametro fondamentale per il calcolo del rischio relativo al fulmine di una struttura. Si ricorda che l’ obbligo ti tale valutazione deriva dal D.Lgs. 81/08.
E ora come si gestisce il rischio fulminazione?Da ora in poi, per calcolare il rischio fulminazione, ci si deve appellare alla nuova guida CEI 81-29 che rimanda alla norma CEI EN IEC 62858. Più prosaicamente, è possibile utilizzare dei database validati da cui si può ricavare il valore in oggetto come già lo si faceva in precedenza.
Quindi qual è la novità?La differenza è che la 62858 differisce dalla 81-30 per il periodo di osservazione e l’anzianità dei dati richiesti. La nuova norma esige un periodo di almeno 10 anni e che i dati non siano più vecchi di 5 anni. Conseguenza: è necessario aggiornare il valore di Ng almeno ogni 5 anni e con esso svolgere le considerazioni che seguono.
Si aprono due scenari:
- Il nuovo valore è minore del precedente e di conseguenza non vi può essere un incremento del rischio. In tal caso si ritiene comunque opportuno redigere una dichiarazione che conferma la validità del documento esistente.
- Il nuovo valore è maggiore del precedente. Qui è necessario verificare di quanto si incrementa il rischio riproporzionando R vecchio in base al rapporto (Ng nuovo/Ng vecchio) per poi confrontarlo con quello limite Rt.
Se la disequazione è verificata sarà opportuno rivedere la valutazione il prima possibile, in caso contrario si ritorna alla conclusione del punto 1.
Rischio fulminazione: ci sono altre novità?
Si citano soltanto gli altri aspetti di novità della nuova 81-29. Essi riguardano principalmente i danni alle apparecchiature elettroniche ed elettriche e la scelta e installazione degli SPD.
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