"Vaccinazione anti Covid-19: quali effetti nei contesti lavorativi? "
di Luigi Dal Cason, medico competente e segretario nazionale SIE / Salute
Vaccinazione anti-Covid-19 in ambito lavorativo: una misura di prevenzone?
Analizzando in prospettiva la
vaccinazione anti-COVID-19 in ambito
di lavoro quale possibile misura definitiva di prevenzione per la salute dei lavoratori al rischio
COVID-19, si deve evidenziare come
l'infezione sia
da considerare
un rischio per la salute dei lavoratori ed in particolare per i lavoratori fragili, nella evidenza normativa (D.Lgs. 81/08 Tit.10) ed in quanto equiparata dall' INAIL ad "Infortunio sul lavoro".
Si può quindi sostenere che la vaccinazione anti-COVID-19
potrà essere considerata una misura di prevenzione per la salute dei lavoratori in capo al Datore di Lavoro, per il tramite del
Medico Competente e con informazione e collaborazione, come per ogni argomento di prevenzione e protezione, di
RSPP e
RLS;
potrà essere eseguita in ambiente di lavoro, qualora la stessa non sia
stata effettuata, documentata, dai lavoratori stessi in ambito di
popolazione; non può ancora essere prevedibile se a spesa dell'azienda o
sempre gratuita tramite fornitura del SSN.
Vaccinazione anti-Covid-19: inserimento nel DVR e nel Piano di miglioramento
Al momento in
ambito di popolazione non è prevista una vaccinazione anti-Covid-19
obbligatoria, non esistendo norma specifica di previsione.
Potrebbe però essere prevista invece in ambito "Luoghi di lavoro", in
superamento dei Protocolli di sicurezza Covid e/o di accordi sindacali
ed inserita nei
Documento di valutazione dei Rischi - DVR.
E'
assai probabile che la questione vaccinazione nei contesti di lavoro
(non sanitari) e che non sia stata effettuata in ambito di comunità,
sarà frutto di molte discussioni, mancando proprio una norma di legge e
non essendo esplicitamente indicata nei parametri delle valutazioni dei rischi e delle misure di prevenzione/protezione" del D.Lgs. 81/08.
Vaccinazione anti-Covid-19 come misura del Piano di miglioramento
Un piano di vaccinazione anti-COVID-19 in ambiente di lavoro è a tutti gli effetti inseribile nel
"Programma di miglioramento" come definito ai sensi del D.Lgs. 81/08 Art. 28 c. 2 lett. c:
"Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione...e contenere...c) il
programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza".
Vaccinazione anti-Covid-19 e obbligatorietà
Si ricorda poi come l'infezione da COVID-19 sia equiparata a "infortunio sul lavoro" con le tutele INAIL del caso (Art. 42 c. 2 del DL CURA ITALIA, D.L. 17/03/2020 n. 18 convertito in Legge 24/04/2020 n. 27).Se la vaccinazione sarà quindi ritenuta una misura di prevenzione e protezione dalle figure preposte ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (in particolare, che siano rimandati al Medico Competente parere e/o decisione), allora il Datore di Lavoro potrà richiedere evidenza dell'avvenuta vaccinazione del lavoratore come cittadino o avrà l'obbligo di adottare tale misura in ambito lavorativo a tutela dell'incolumità dei lavoratori esposti allo specifico rischio biologico.
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